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Chi sceglie di comprare delle nuove finestre per la propria casa può fruire dei bonus fiscali, cioè la detrazione prevista per la ristrutturazione, oppure dell’ecobonus entrambi in vigore fino al 31 dicembre 2025 con aliquota al 50 o al 36% a seconda se l’intervento riguardi l’abitazione principale o la seconda. Dal 2026 cambiano le aliquote.
Comprare le finestre con l’ecobonus
I serramenti per il risparmio energetico permettono di ridurre in modo importante il dispendio di energia domestico, oltre a migliorare di conseguenza l’impatto sull’ambiente della nostra casa. Le finestre con determinate caratteristiche tecniche che comportano risparmio energetico permettono quindi di fruire dell’ecobonus, ovvero un’agevolazione fiscale che consiste in una detrazione dall’Irpef con aliquota fino al 31 dicembre 2025 al 50 o al 36% a seconda della destinazione degli immobili su cui sono realizzati gli interventi, se adibiti ad abitazione principale o meno. Nel 2026 e 2027 l’aliquota per la prima casa scenderà del 36%. Dal 2028 l’aliquota sarà unica per tutti gli immobili al 30%.
Il limite di spesa è di 60 mila euro.
La detrazione si spalma in dieci quote annuali di pari importo.
Che cosa è la trasmittanza termica
La condizione per fruire dell’agevolazione è che siano rispettati i requisiti di trasmittanza termica U, espressa in W/m2K, in un’apposita tabella (i valori di trasmittanza, validi dal 2008, sono stati definiti con il decreto del ministro dello Sviluppo economico dell’11 marzo 2008, così come modificato dal decreto 26 gennaio 2010).
La trasmittanza termica U è il flusso di calore medio che passa, per metro quadrato di superficie, attraverso una struttura che delimita due ambienti a temperatura diversa (per esempio un ambiente riscaldato dall’esterno, o da un ambiente non riscaldato). L’unità di misura della trasmittanza termica è il W/m2 K.
Per finestre e portefinestre, la trasmittanza termica del serramento rappresenta la media tra la trasmittanza termica del telaio (Uf) e quella della vetrata (Ug), più un contributo aggiuntivo, la trasmittanza termica lineare (Ψg), dovuto all’interazione fra i due componenti e alla presenza del distanziatore, applicato lungo il perimetro visibile della vetrata.
Un buon isolamento della finestra si raggiunge con un valore di trasmittanza termica di circa Uw 1,3 W/m²k; intorno allo 0,8 W/m²K il valore è addirittura ottimale. La trasmittanza termica di tutta la finestra deriva dalla somma di quella del vetro (Ug) e di quella dei profili (Uf): a questo valore concorrono, per esempio, lo spessore dei vetri, il numero di camere e il tipo di telaio.
Come pagare le finestre per avere poi la detrazione fiscale
Per avere l’ecobonus è necessario pagare le spese con l’apposito bonifico bancario o postale in cui vanno indicati:
- la causale del versamento: “Bonifico relativo a lavori di riqualificazione energetica che danno diritto alla detrazione prevista dall’art. 1, commi 344-347, legge 296/2006”.
- il codice fiscale del beneficiario della detrazione
- il numero di partita iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale è effettuato il bonifico (ditta o professionista che ha effettuato i lavori).
I documenti necessari per l’ecobonus
Per poter beneficiare dell’agevolazione occorre farsi rilasciare specifici documenti che sono:
- l’asseverazione di un tecnico abilitato
- l’attestato di certificazione (o qualificazione) energetica
- la scheda informativa relativa agli interventi realizzati.
Ma oltre ai documenti da acquisire, per poter fruire dell’ecobonus altri vanno trasmessi. In particolare entro 90 giorni dalla fine dei lavori occorre trasmettere all’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, per via telematica la copia dell’attestato di certificazione o di qualificazione energetica (allegato A del decreto) e la scheda informativa (allegato E o F del decreto), relativa agli interventi realizzati.
I documenti che invece vanno conservati invece sono:
- originale della “scheda descrittiva dell’intervento”, riportante il codice CPID assegnato dal sito ENEA, firmata dal soggetto beneficiario e, nei casi previsti, dal tecnico abilitato;
- asseverazione, redatta da un tecnico abilitato, attestante il rispetto dei requisiti tecnici specifici di cui sopra e, in particolare, i valori di trasmittanza termica dei nuovi infissi installati e di quelli sostituiti
- schede tecniche di prodotto e marcatura CE con relative dichiarazioni di prestazione (DoP);
- copia dell’Attestato di Prestazione Energetica (APE) fatture relative alle spese sostenute, ovvero documentazione relativa alle spese il cui pagamento non possa essere eseguito con bonifico, e per gli interventi su parti comuni condominiali dichiarazione dell’amministratore del condominio che certifichi l’entità della somma corrisposta dal condomino;
- ricevute dei bonifici (bancari o postali dedicati ai sensi della Legge 296/2006) recanti la causale del versamento, con indicazione degli estremi della norma agevolativa, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero e la data della fattura e il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto destinatario del singolo bonifico;
- stampa della e-mail inviata dall’ENEA contenente il codice CPID che costituisce garanzia che la scheda descrittiva dell’intervento è stata trasmessa
Comprare le finestre con il bonus ristrutturazione
Nel caso in cui non fosse possibile rispettare i requisiti per ottenere l’Ecobonus, per chi desidera comprare le finestre e gli infissi con lo sconto fiscale è possibile beneficiare della detrazione sulle ristrutturazioni edilizie.
La detrazione fiscale per la ristrutturazione di casa è:
- al 50% fino al 31 dicembre 2025 per la prima casa, con tetto di spesa di 96.000 euro ad unità immobiliare
- al 36% sulle seconde e terze case
Nel 2026 e 2027 le aliquote cambiano ancora e saranno:
- sulla prima casa al 36%
- sulla seconda/terza casa al 30%.
Dal 2028 il bonus ristrutturazione avrà un’aliquota del 30% e il tetto di spesa scenderà a 48mila euro per unità immobiliare, senza distinzione tra prima, seconda o terza casa.
È bene precisare che la sola sostituzione di una vecchia finestra con una nuova, essendo un lavoro di manutenzione ordinaria, dà diritto all’agevolazione solo se interessa parti comuni di edifici residenziali, a meno che non rientri in un intervento più ampio di ristrutturazione. Ad esempio se si procede alla demolizione di tramezzature o allo spostamento dei servizi, anche la spesa per la sostituzione delle finestre può essere detratta.
L’agevolazione può essere ottenuta, però, nel caso in cui i nuovi infissi abbiano sagoma o colore diverso rispetto ai vecchi o siano realizzati in materiale differente: solo in questo caso la sostituzione degli infissi si può configurare come manutenzione straordinaria e permettere di fruire del bonus ristrutturazione anche sulla singola abitazione.
Come per l’ecobonus, anche in questo caso occorre pagare le spese con specifico bonifico bancario o postale parlante la cui ricevuta deve essere conservata, insieme alle fatture.
L’agevolazione fiscale si ottiene direttamente nella denuncia dei redditi e la detrazione si spalma in dieci quote annuali di pari importo.
Bonus finestre per prima casa e seconda casa: come funziona
Nel 2025, il bonus infissi per la prima casa consente di ottenere una detrazione Irpef del 50%, calcolata su un tetto massimo di 96.000 euro. L’agevolazione viene ripartita in 10 rate annuali di pari importo.
Per quanto riguarda la seconda casa, l’agevolazione è meno generosa: l’aliquota scende al 36%, mantenendo però lo stesso limite di spesa, ovvero 96.000 euro. A partire dal 1° gennaio 2026 ci saranno importanti cambiamenti: la detrazione per la prima casa sarà ridotta al 36%, mentre per la seconda casa scenderà al 30%.
Dal 1° gennaio 2028, l’aliquota sarà uniformata al 30% per tutti gli immobili, senza distinzione tra prima e seconda casa. Inoltre, si ridurrà anche il massimale di spesa ammesso in detrazione, che passerà da 96.000 a 48.000 euro.
La sostituzione delle finestre dà diritto al bonus mobili?
Tra gli interventi che costituiscono valido presupposto per poter accedere al bonus mobili rientra la sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso. Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di recupero del patrimonio edilizio, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per il 2025 riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in dieci quote annuali di pari importo. Il bonus mobili si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi persone fisiche).
Per poter usufruire del bonus mobili occorre realizzare però un intervento di recupero del patrimonio edilizio sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. Questo intervento, inoltre, deve essere iniziato a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.
Ecobonus o bonus ristrutturazione per cambiare le finestre?
Abbiamo visto che, a determinate condizioni, la sostituzione degli infissi e delle finestre permette di fruire della detrazione fiscale per ristrutturazione o di quella per risparmio energetico. Ma quale scegliere? Come comportarsi quando gli interventi possono rientrare in entrambe le tipologie di agevolazione fiscale? Una risposta univoca non c’è, ma certamente si possono fare varie considerazioni. Così, se i costi della ristrutturazione superano i 96mila euro previsti come monte massimo di spesa detraibile, conviene almeno per gli infissi “sfruttare” la detrazione per l’efficientamento energetico della casa, scegliendo serramenti isolanti che possano accedere allo sconto fiscale per l’ecobonus.
È necessario valutare bene quale convenga chiedere di avvalersi, considerando tante variabili: l’ecobonus per l’acquisto di infissi comporta oneri burocratici come l’invio all’Enea di schede informative, in altri casi la compilazione da parte di un tecnico specializzato dell’attestato di prestazione energetica, che è bene tenere in conto.
Il consiglio in tal caso è valutare caso per caso i lavori da fare, visto che ogni situazione è a sé. Può essere utile a tal proposito leggere la risposta data ad una nostra lettrice che aveva chiesto: Sono proprietaria di un appartamento in condominio per il quale ho deciso di sostituire le persiane esterne attualmente in legno con altre nuove in alluminio. Questo intervento rientra tra quelli detraibili al 50% e dà diritto anche al bonus mobili?
Risposta: La sostituzione degli infissi dà, senza dubbio, diritto ad usufruire dell’agevolazione ecobonus del 50%, tuttavia per usufruire anche della detrazione sull’acquisto mobili e grandi elettrodomestici nuovi, necessario realizzare interventi di ristrutturazione edilizia. L’Agenzia delle entrate ha chiarito che gli interventi di recupero del patrimonio edilizio che costituiscono presupposto del beneficio in esame non sono limitati alla “ristrutturazione edilizia” in senso tecnico, ma comprendono anche la manutenzione straordinaria, e il restauro e risanamento conservativo, di singole unità immobiliari residenziali. Un esempio degli interventi che rientrano tra le manutenzioni straordinarie? Lo spostamento di pareti, il rifacimento del bagno o dell’impianto elettrico e probabilmente anche la mera sostituzione delle persiane, purché vi sia modifica di materiale e tipologia dell’infisso.
Regole per i cambi di finestre nel condominio
La sostituzione di infissi e finestre in ambito condominiale può beneficiare delle detrazioni fiscali previste dalla normativa vigente, sia nel caso di interventi su unità immobiliari private che su parti comuni dell’edificio.
Interventi su unità immobiliari private
Nel caso in cui il singolo proprietario intenda sostituire gli infissi all’interno del proprio appartamento, è possibile accedere a due principali forme di agevolazione:
- Ecobonus rispettando determinati requisiti tecnici e la trasmissione della pratica all’ENEA.
- Bonus ristrutturazione
Interventi su parti comuni condominiali
Qualora la sostituzione riguardi infissi o finestre in parti comuni (ad esempio androni, pianerottoli o ingressi condominiali), l’intervento deve essere deliberato dall’assemblea condominiale e può fruire delle seguenti agevolazioni:
Bonus ristrutturazione al 50 o al 36%
Ecobonus fino al 70-75% qualora l’intervento si configuri come parte di un progetto più ampio di riqualificazione energetica dell’edificio, da calcolare su un ammontare complessivo non superiore a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio. Per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3, finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, è prevista una detrazione ancora più alta, pari all’80%, se i lavori determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore, ovvero all’85%, se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori. Il beneficio, in questi casi, dev’essere calcolato su un ammontare delle spese non superiore a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.
Per quanto concerne le aliquote da applicare qualora si intervenga su parti comuni di edifici condominiali, si prevede:
- aliquota al 50% per le spese sostenute dal proprietario o da chi detiene un diritto reale di godimento (ad esempio usufrutto o uso) su un’unità immobiliare adibita ad abitazione principale. Per poter accedere a questa agevolazione nell’ambito del bonus ristrutturazione o dell’ecobonus, è necessario che vengano rispettate due condizioni fondamentali: il diritto sull’immobile (proprietà o altro diritto reale) deve essere già in essere all’avvio dei lavori; l’immobile deve essere destinato ad abitazione principale al termine degli interventi.
- aliquota al 36% per quanto riguarda invece gli altri condòmini – cioè coloro che non sono proprietari o non destinano l’unità ad abitazione principale.
Chi può avere le detrazioni fiscali
Dal 2025 la detrazione con aliquota alta, ossia al 50%, è limitata agli interventi sull’abitazione principale e solo per chi ha un diritto reale di godimento sull’immobile. Ciò significa che la detrazione del 50% sarà riconosciuta solo a:
- proprietari dell’abitazione principale
- titolari di diritti reali di godimento, come:
- usufrutto (es. un genitore che mantiene l’uso dell’immobile donato al figlio)
- diritto d’uso o abitazione (es. un coniuge separato a cui è stata assegnata la casa)
- superficie o enfiteusi
L’Agenzia delle Entrate ha precisato che qualora l’immobile non sia adibito ad abitazione principale all’inizio dei lavori, l’aliquota al 50% spetta a condizione che l’unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale al termine dei lavori.
Anche altri soggetti che sostengono direttamente le spese possono beneficiare del bonus ristrutturazione. Le aliquote però cambiano in base alla situazione. Ecco come si suddividono:
- Titolari di diritti reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione, superficie):
- 50% se l’immobile è adibito ad abitazione principale
- 36% se l’immobile non è abitazione principale
- Inquilini (locatari) e comodatari:
- 36%, a prescindere dalla destinazione dell’immobile
- Familiari conviventi del proprietario o di chi detiene l’immobile (coniuge, parenti fino al terzo grado e affini entro il secondo grado): 36%, a prescindere dalla destinazione dell’immobile e a condizione che paghino le spese e che l’immobile sia usato come loro residenza
- Conviventi di fatto (ai sensi della Legge n. 76/2016): 36%, alle stesse condizioni previste per i familiari conviventi.
Sostituzione finestre con il Superbonus: è possibile?
Il Superbonus è destinato a scomparire e ad oggi sono pochissimi i casi in cui si può averlo. In particolare fino al 31 dicembre 2025 si può fruire del Superbonus al 65% ma solo per i lavori già avviati entro il 15 ottobre del 2024. In particolare a questa data deve risultare:
- presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) ai sensi del comma 13-ter, se gli interventi sono diversi da quelli effettuati dai condomini
- adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) ai sensi del comma 13-ter, se gli interventi sono effettuati dai condomini
- presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo, se gli interventi comportano la demolizione e la ricostruzione degli edifici.
Inoltre il Superbonus nel 2025 si applica esclusivamente agli interventi effettuati dai condomìni o dalle persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte o professione, con riferimento agli interventi su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche.
Quindi sono in questi casi, si può avere il Superbonus per la sostituzione di infissi e finestre, intervento che viene agganciato a lavori trainanti come l’isolamento termico, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale e lavori antisismici sull’immobile.
Niente più cessione del credito o lo sconto in fattura
A partire dagli interventi successivi al 16 febbraio 2023, così come disposto dal Decreto Legge n. 11/2023 non è più possibile utilizzare nessuna delle opzioni alternative alla detrazione diretta, ossia la cessione del credito o lo sconto in fattura.
Per sostituire finestre e infissi serve il permesso del Comune?
La riparazione, sostituzione, rinnovamento di serramento e infisso interno e esterno sono interventi di edilizia libera, ossia che possono essere effettuati senza la necessità di presentare alcun tipo di comunicazione al Comune.
Nel 2018 è entrato in vigore il nuovo Glossario dell’edilizia libera che elenca in maniera non esaustiva tutti gli interventi di manutenzione, anche sull’esterno dell’edificio e in giardino, che possono essere effettuati senza la necessità di presentare alcun tipo di comunicazione al Comune. Nel dettaglio sono 58 le tipologie di opere che possono essere realizzate senza richiedere nessun titolo abilitativo e che quindi rientrano nell’edilizia libera.
Se si procede a cambiare gli infissi mantenendo però alcune caratteristiche invariate (il numero di ante, il tipo di apertura, il colore esterno e le dimensioni), allora si tratta di un lavoro di manutenzione ordinaria che non necessita di alcuna autorizzazione comunale.
In base al “Glossario”, però, si precisa che sono sempre da rispettare tutte le norme antisismiche, di sicurezza, antincendio e, naturalmente, igienico-sanitarie. Oltre a quelle relative al rischio idrogeologico e a quelle che tutelano i beni culturali e paesaggistici.
È bene quindi sempre verificare che non ci siano particolari restrizioni regionali, vincoli comunali o della soprintendenza. Se la propria casa ricade ad esempio in una zona su cui c’è un vincolo paesaggistico, per la sostituzione degli infissi serve l’autorizzazione paesaggistica semplificata. Essendo lavori che rientrano nella manutenzione ordinaria però, se eseguiti su singole unità immobiliari, non danno diritto alla detrazione fiscale al 50%.