Troppo costoso rendere green la casa? Come recuperare parte delle spese con l’ecobonus

La riqualificazione energetica è un tema centrale per chi desidera una casa più efficiente e sostenibile. Nonostante i costi siano ancora un ostacolo per molti, esistono incentivi fiscali importanti, come l’Ecobonus, che permettono di recuperare parte delle spese. Conoscere le regole, le scadenze e i documenti necessari è il primo passo per approfittarne al meglio.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 29/05/2025Aggiornato il 29/05/2025
ecobonus

Sempre più persone desiderano vivere in una casa sostenibile, che consumi meno energia e rispetti l’ambiente. Il problema, però, è che per molti italiani trasformare questo desiderio in realtà si scontra con una questione molto concreta: i costi delle ristrutturazioni elevati.

Secondo una recente indagine condotta da BNP Paribas*, l’83% degli italiani è consapevole che riqualificare la propria casa dal punto di vista energetico sia un investimento utile per aumentarne il valore. Tuttavia, il 79% considera questi interventi ancora troppo costosi. E tra chi ha difficoltà economiche, ben il 57% ritiene di non poterseli permettere.

Un aiuto concreto, secondo i partecipanti all’indagine, potrebbe arrivare da un sostegno economico importante: una sovvenzione che copra almeno il 70% delle spese e l’assistenza di un professionista che segua il progetto dall’inizio alla fine sarebbero forti incentivi per partire con i lavori.

Ecobonus: come funziona e quanto si può recuperare

Per chi decide comunque di intervenire migliorando l’efficienza energetica della propria abitazione, esiste la possibilità di recuperare parte dei costi tramite l’Ecobonus, una detrazione fiscale dedicata a chi esegue lavori su edifici esistenti.

Ecco le aliquote previste dalla Legge di Bilancio 2025:

  • 36% per le spese sostenute nel 2025, che sale al 50% se riguarda l’abitazione principale.

  • 30% per le spese sostenute nel 2026 e 2027, che diventa 36% se si tratta della prima casa.

Attenzione: dal 1° gennaio 2025 non sarà più possibile detrarre le spese per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale alimentati da caldaie a combustibili fossili.

Quali interventi sono ammessi all’Ecobonus

Sono moltissimi i lavori che possono accedere all’agevolazione. Tra questi:

  • Riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento

  • Coibentazione di tetti, pavimenti, coperture, sostituzione di finestre e infissi

  • Installazione di pannelli solari per l’acqua calda, anche in strutture sportive, scuole e case di cura

  • Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con:

    • pompe di calore ad alta efficienza
    • impianti geotermici

    • impianti ibridi (pompa di calore + caldaia a condensazione)

    • generatori d’aria calda a condensazione

  • Installazione di scaldacqua a pompa di calore

  • Posa di schermature solari

  • Acquisto e installazione di impianti alimentati da biomasse

  • Dispositivi per il controllo a distanza di riscaldamento e climatizzazione

  • Sostituzione di impianti con micro-cogeneratori.

Come avere la detrazione fiscale

Per ottenere la detrazione è necessario in primis effettuare i pagamenti tramite bonifico bancario o postale, riportando tutti i dati richiesti (causale, codice fiscale, P.IVA o CF del fornitore, riferimento della fattura).

È necessario inoltre conservare l’asseverazione tecnica di un professionista abilitato (può essere sostituita da una dichiarazione del direttore lavori) e compilare la scheda descrittiva dell’intervento con i dati dell’immobile e del beneficiario, il tipo di intervento, il risparmio annuo di energia, nonché i costi totali e importo detraibile. Successivamente si potrà inviare tutta la documentazione all’ENEA in via telematica, entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

La detrazione si ottiene direttamente nella denuncia dei redditi ed è suddivisa in 10 rate annuali di pari importo.

 

*L’indagine è stata condotta in otto Paesi europei su un campione di 12.000 persone.

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