Bonus ristrutturazione: come deve essere il bonifico

Per avere la detrazione IRPEF per lavori di ristrutturazione edilizia occorre pagare le spese con bonifico bancario o postale. Ecco alcuni consigli e indicazioni per non sbagliare la compilazione del bonifico.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 05/06/2025Aggiornato il 05/06/2025
CONTI

Per chi effettua lavori di ristrutturazione e vuole beneficiare della relativa detrazione dall’IRPEF, ossia della possibilità di detrarre nella dichiarazione dei redditi parte delle spese sostenute, ottenendo così uno sconto sulle tasse, la condizione è pagare con un particolare tipo di bonifico. Solo in questo caso si possono indicare gli importi relativi nella denuncia dei redditi, ripartendo l’agevolazione fiscale in 10 quote annuali di pari importo.

Detrazione per ristrutturazione: come cambiano le aliquote dal 2025

Prima di procedere a specificare come si deve pagare i lavori per poter poi usufruire del bonus ristrutturazione, vale la pena ricordare che l’ultima legge di Bilancio ha cambiato le aliquote previste: la detrazione è al 50% fino al 31 dicembre 2025 solo per la prima casa, con tetto di spesa di 96.000 euro ad unità immobiliare, ma con limiti  seconda del reddito (scopri tutto nella nostra sezione Normativa). Nel 2026 e 2027 la detrazione scende al 36%.
Per le altre abitazioni diverse dall’abitazione principale, l’aliquota è al 36% dal 1° gennaio 2025, mentre nel 2026 e 2027 calerà del 30%.

Come deve essere il bonifico per il bonus ristrutturazione

Per poter fruire di tale agevolazione occorre indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile, nonché eseguire alcuni adempimenti necessari tra cui pagare le spese con bonifico bancario o postale.

In questo bonifico devono risultare alcuni elementi imprescindibili (di cui vi diciamo di più nel resto dell’articolo), come:

  • la causale del versamento (il riferimento è alla normativa ossia l’articolo 16 bis del DPR 917/1986)
  • il codice fiscale del beneficiario della detrazione
  • il codice fiscale o il numero di partita IVA del beneficiario del pagamento.
bonifico

Al momento del pagamento del bonifico, banche e Poste effettuano una ritenuta a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori pari all’11%

Non è infrequente però commettere degli errori nella compilazione del bonifico. Ecco alcuni consigli e indicazioni per non sbagliare.

Ordinante bonifico

L’ordinante del bonifico, ossia colui che effettua l’operazione, deve essere la stessa persona a cui sono intestate le fatture per i lavori di ristrutturazione. L’Agenzia delle Entrate (circolare n. 17/E del 24 aprile 2015) ha disposto che se l’ordinante del bonifico è una persona diversa da quella indicata nella disposizione di pagamento come il beneficiario della detrazione, è solo quest’ultimo che può fruire dell’agevolazione.

Codici fiscali

È necessario indicare nel bonifico il codice fiscale del soggetto che esegue i lavori. Quando vi sono più soggetti che sostengono la spesa e tutti vogliono fruire della detrazione, il bonifico deve riportare il numero di codice fiscale delle persone interessate.

Nel caso poi di interventi realizzati sulle parti comuni condominiali (quindi nel caso dei lavori di manutenzione ordinaria), oltre al codice fiscale del condominio, è necessario indicare anche quello dell’amministratore o di altro condomino che effettua il pagamento.

Causale

Particolare attenzione deve porsi all’indicazione della causale del bonifico. Può accadere che invece di indicare il riferimento normativo alla detrazione per interventi di ristrutturazione edilizia (articolo 16 –bis Dpr 917(86), si indichi quella relativa alla detrazione per la riqualificazione energetica. Come ha chiarito l’Agenzia delle Entrate (Circolare n. 11/E del 21 maggio 2014), se nonostante i riferimenti normativi errati non è pregiudicata l’applicazione della ritenuta d’acconto all’11%, la detrazione è comunque riconosciuta e non occorre ripetere il bonifico.

Discorso questo valevole anche per la situazione inversa, ossia nel caso di bonifico in cui al posto dei riferimenti normativi della detrazione per riqualificazione energetica vengano indicati quelli per la detrazione per ristrutturazione.

Per evitare errori, è bene usare il modulo precompilato per bonifici parlanti offerto dalla banca o dall’ufficio postale e chiedere al proprio commercialista di verificare la causale prima di effettuare il pagamento.

Cosa succede se non si paga con bonifico

L’Agenzia delle Entrate ha precisato che le detrazioni non sono riconosciute e l’importo eventualmente fruito viene recuperato dagli uffici quando il pagamento non è stato eseguito tramite bonifico bancario o postale o è stato effettuato un bonifico che non riporti le indicazioni richieste (causale del versamento, codice fiscale del beneficiario della detrazione, numero di partita Iva o codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato).

Cosa succede se si paga con bonifico diverso da quello dedicato

In merito a questo adempimento, con la circolare n. 43/E del 18 novembre 2016 tuttavia l’Agenzia delle entrate ha precisato che il contribuente non perde il diritto all’agevolazione se, per errore, ha utilizzato un bonifico diverso da quello “dedicato” o se lo ha compilato in modo errato, cioè in maniera tale da non consentire a banche, Poste italiane o altri istituti di pagamento di effettuare la ritenuta d’acconto. Per usufruire dell’agevolazione, tuttavia, in queste ipotesi è necessario farsi rilasciare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio in cui il beneficiario dell’accredito attesti di aver ricevuto le somme e di averle incluse nella propria contabilità d’impresa.

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