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A chi rivolgersi per compilare il 730: al Caf, al commercialista o è meglio farlo da sé nella versione precompilata? E quali sono le tariffe per chi si affida all’uno o all’altro? E se commettono errori?
730: al CAF o dal commercialista?
Per la presentazione del modello 730 ci si può rivolgere ad un commercialista di fiducia o ai vari CAF, i Centri di assistenza fiscale sparsi su tutto il territorio nazionale.
In entrambi i casi occorre fornire una delega a tali soggetti che presenteranno, al nostro posto, la denuncia dei redditi all’Agenzia delle Entrate.
La stessa operazione può essere effettuata anche dal sostituto che presta assistenza fiscale, ossia il proprio datore di lavoro o ente pensionistico di appartenenza, e in tutti e tre i casi, oltre ad un’apposita delega di accesso al documento, devono essere consegnati anche il modello 730-1, riportante la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille, i dati anagrafici e il codice fiscale.
Una volta inviata la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate, CAF e consulenti rilasciano una copia della dichiarazione e il prospetto di liquidazione (modello 730-3), nel quale sono indicate le somme che saranno eventualmente trattenute e quelle che verranno erogate.
Quali documenti presentare
È bene precisare che chi si rivolge a un Caf o a un professionista abilitato deve consegnare una serie di documenti, oltre alla delega. I principali documenti da esibire sono:
- la Certificazione Unica e le altre certificazioni che documentano le ritenute;
- gli scontrini, le ricevute, le fatture e le quietanze che provano le spese sostenute. Il contribuente non deve esibire i documenti che riguardano le spese deducibili già riconosciute dal sostituto d’imposta, né la documentazione degli oneri detraibili che il sostituto d’imposta ha già considerato quando ha calcolato le imposte e ha effettuato le operazioni di conguaglio, se i documenti sono già in possesso di quest’ultimo;
- gli attestati di versamento d’imposta eseguiti con il modello F24;
- la dichiarazione modello Unico in caso di crediti per cui il contribuente ha richiesto il riporto nella successiva dichiarazione dei redditi.
Più in generale il contribuente deve esibire tutti i documenti che dimostrano il diritto alle deduzioni e detrazioni richieste in dichiarazione.
Tariffe 730: quanto costa fare la dichiarazione dei redditi
Per capire se convenga o meno richiedere l’assistenza del Caf o del commercialista, la differenza sta tutta nelle tariffe richieste per la prestazione.
Quanto costa il 730 dal commercialista
Per chi sceglie di fare il 730 dal commercialista è bene sapere che i commercialisti in generale (pur facendo riferimento al tariffario stabilito dall’Ordine Professionale) stabiliscono il loro compenso sulla base della mole della modulistica da inoltrare, della complessità della dichiarazione e delle sedute di consulenza.
Il costo per fare il modello 730 dal commercialista può variare in base a diversi fattori, come la complessità della dichiarazione e la zona geografica. In generale, il prezzo medio si aggira tra i 70 e i 150 euro.
Se la dichiarazione è semplice, con pochi redditi da dichiarare e senza particolari detrazioni o spese, il costo tende a essere più basso, intorno ai 70-90 euro.
Se invece la situazione è più complessa, con spese mediche, ristrutturazioni, figli a carico o altri elementi che richiedono più tempo, il prezzo può salire fino a 150 euro o più.
Tariffe per il 730 al CAF
Chi vuole fare il 730 al CAF, se non è iscritto a sindacati/associazioni, deve sostenere costi variabili da circa 30-50 euro per una dichiarazione semplice, fino a 70-100 euro più per dichiarazioni più complesse o congiunte.
Alcuni CAF per non iscritti possono arrivare anche a 75 euro per una singola. Per iscritti a sindacati/associazioni invece i prezzi sono spesso inferiori, partendo da circa 20 euro per una dichiarazione singola e arrivando a circa 40-60 euro per dichiarazioni congiunte o più elaborate.
Errori nella dichiarazione dei redditi
CAF e commercialisti possono talvolta commettere degli errori. C’è da precisare che i CAF o i professionisti abilitati hanno l’obbligo di verificare che i dati indicati nel modello 730 siano conformi ai documenti esibiti dal contribuente (relativi a oneri deducibili e detrazioni d’imposta spettanti, alle ritenute, agli importi dovuti a titolo di saldo o di acconto oppure ai rimborsi) e rilasciano per ogni dichiarazione un visto di conformità (ossia una certificazione di correttezza dei dati).
Se il CAF o il professionista appone un visto di conformità infedele, è tenuto al pagamento di una somma pari al 30% della maggiore imposta riscontrata a seguito dei controlli formali da parte dell’Agenzia delle entrate (ai sensi dell’art. 36-ter del D.P.R. n. 600 del 1973), sempre che il visto infedele non sia stato indotto dalla condotta dolosa o gravemente colposa del contribuente.
A condizione che l’infedeltà del visto non sia stata già contestata con comunicazione d’irregolarità, il CAF o il professionista può trasmettere una dichiarazione rettificativa del contribuente oppure, se il contribuente non intende presentare la nuova dichiarazione, può trasmettere una comunicazione dei dati relativi alla rettifica.
Errori 730 CAF
Così ad esempio il CAF risponde degli errori derivanti dall’inesatta valutazione dei dati in proprio possesso (per i quali dovrà corrispondere una sanzione pari all’imposta, agli interessi e alla sanzione).
Non risponde, invece, degli errori derivanti da false o inesatte dichiarazioni del contribuente, per cui è responsabile solo quest’ultimo.
La Legge impone al CAF inoltre di emettere un visto di conformità con cui attesta l’avvenuto controllo della corrispondenza dei dati esposti nella dichiarazione alla documentazione presentata dal contribuente.
Errori 730 commercialista
Diverso è il discorso quando a sbagliare è il commercialista. Non ci sono precise norme che dettano i comportamenti da adottare.
Oltre alle norme deontologiche da rispettare, l’ordine dei commercialisti prevede che gli iscritti debbano avere una polizza assicurativa che copra potenziali errori.
730 precompilato fai da te
Da qualche anno è possibile utilizzare il modello precompilato, così chiamato perché contiene già una serie di informazioni conosciute al Fisco.
Se il contribuente intende presentare il 730 precompilato direttamente tramite il sito web dell’Agenzia delle entrate deve:
- indicare i dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio;
- compilare la scheda per la scelta della destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef, anche se non esprime alcuna scelta;
- verificare con attenzione che i dati presenti nel 730 precompilato siano corretti e completi.
Se il 730 precompilato non richiede nessuna correzione o integrazione, il contribuente lo può accettare senza modifiche.
Se, invece, alcuni dati del 730 precompilato risultano non corretti o incompleti, il contribuente è tenuto a modificare o integrare il modello 730, ad esempio per aggiungere un reddito non presente.
730 precompilato presentato tramite intermediari
In alternativa alla presentazione diretta tramite il sito web dell’Agenzia delle entrate, il modello 730 precompilato può essere presentato:
- al proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico), se quest’ultimo ha comunicato entro il 15 gennaio di prestare assistenza fiscale;
- a un CAF-dipendenti o a un professionista abilitato (consulente del lavoro, dottore commercialista, ragioniere o perito commerciale, Società tra professionisti).
Chi si rivolge a un CAF o a un professionista abilitato deve consegnare oltre alla delega per l’accesso al modello 730 precompilato, il modello 730-1, in busta chiusa.
730 quale conviene
Non c’è una risposta univoca a questa domanda ma va valutata la situazione caso per caso. Certo che compilare il 730 non è solo riportare numeri ed effettuare calcoli. Parlando con un esperto, che sia un operatore del CAF o un commercialista, possono emergere situazioni reddituali che determinano benefici economici differenti.
Quindi, considerando la complessità delle norme fiscali in vigore, la scelta migliore specie per chi non è avvezzo ai termini fiscali è sempre rivolgersi a un soggetto competente in materia.
Vantaggi e svantaggi 730 dal commercialista
Per chi presenta il 730 al commercialista i vantaggi sono:
- Consulenza personalizzata e approfondita: Il commercialista offre un servizio altamente personalizzato. Può analizzare la tua situazione fiscale in modo più approfondito, suggerire strategie per massimizzare le detrazioni e le deduzioni, e fornire consigli specifici su investimenti, patrimonio, successioni, ecc.
- Gestione di situazioni complesse: Se hai redditi particolari (es. da affitto di più immobili, redditi da capitale consistenti, partecipazioni societarie, ecc.), plusvalenze, o situazioni fiscali complesse che vanno oltre il semplice lavoro dipendente o pensione, il commercialista è la figura più indicata.
- Supporto continuo: Spesso il rapporto con un commercialista è continuativo. Potrai rivolgerti a lui per qualsiasi dubbio fiscale durante l’anno, non solo per la dichiarazione dei redditi.
- Responsabilità professionale: Il commercialista si assume la piena responsabilità degli errori commessi nella compilazione e nell’invio della dichiarazione, garantendo una maggiore tranquillità in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.
- Aggiornamento costante: I commercialisti sono professionisti che si mantengono costantemente aggiornati sulle normative fiscali, spesso complesse e in continua evoluzione.
Gli svantaggi invece sono:
- Costo più elevato: Generalmente, il servizio di un commercialista è più costoso rispetto a quello di un CAF. I prezzi possono variare ampiamente in base alla complessità della tua dichiarazione e alla tariffa del professionista, ma si parte spesso da cifre più alte (es. da 100 euro in su).
- Meno accessibilità per piccole pratiche: Per dichiarazioni molto semplici, il costo di un commercialista potrebbe non giustificare il servizio offerto, che per sua natura è più orientato a situazioni articolate.
- Tempo di attesa: Anche se meno frequente che nei CAF, in periodi di punta (vicino alle scadenze fiscali), potresti comunque dover attendere per un appuntamento.
Vantaggi e svantaggi 730 Caf
I vantaggi per chi si affida per la compilazione del 730 al Caf sono:
- Costo generalmente inferiore: I CAF (Centri di Assistenza Fiscale) offrono tariffe più contenute, specialmente per i soci di sindacati o associazioni a cui sono collegati (a volte il servizio è quasi gratuito o molto agevolato). Per i non iscritti, i costi sono comunque più accessibili rispetto a un commercialista.
- Semplicità e praticità: Sono molto diffusi sul territorio e specializzati nella gestione delle dichiarazioni dei redditi più comuni (lavoro dipendente e pensione).
- Responsabilità del CAF: Anche il CAF si assume la responsabilità degli errori commessi nella compilazione della dichiarazione, fornendo una garanzia al contribuente.
- Supporto per pratiche standard: Sono efficienti per la gestione di situazioni fiscali non particolarmente complesse, con redditi da lavoro dipendente, pensione, immobili e le detrazioni e deduzioni più comuni (spese mediche, mutui, ristrutturazioni, ecc.).
Gli svantaggi invece sono:
- Minore personalizzazione: Il servizio offerto dai CAF è più standardizzato. Se hai una situazione fiscale molto complessa o hai bisogno di consulenze specifiche e approfondite, il CAF potrebbe non essere l’opzione ideale.
- Tempi di attesa elevati: Durante il periodo di punta delle dichiarazioni dei redditi (da aprile a luglio), i CAF sono spesso molto affollati e i tempi di attesa per un appuntamento possono essere lunghi.
- Limitazioni su situazioni complesse: Per redditi da attività d’impresa, professionisti con Partita IVA, o situazioni fiscali internazionali, il CAF potrebbe non essere in grado di fornire l’assistenza necessaria o indirizzarti verso un professionista specializzato.
- Meno continuità nel rapporto: Il rapporto con il CAF è spesso limitato al periodo della dichiarazione, con meno possibilità di un supporto continuativo durante l’anno.