Cipolla pianta

Allium cepa

La cipolla va estratta dal terreno prima che salga a fiore, quando lo stelo si ingiallisce e si piega da solo.

  • La cipolla va estratta dal terreno prima che salga a fiore, quando lo stelo si ingiallisce e si piega da solo.
  • Sebbene cresca solitamente nell'orto, la pianta della cipolla si può coltivare con successo anche in contenitore.
  • La parte commestibile della pianta della cipolla è il bulbo: questo è di solito bianco o rosso, con sapore più o meno spiccato a seconda della varietà.
  • La pianta della cipolla va posta in pieno sole affinché si accrescano i bulbi.
  • Eliminare le erbacce, ossigenare il terreno e assicurarsi che sia scelto sono tra le operazioni fondamentali per mantenere sana la pianta della cipolla.
  • La pianta della cipolla preferisce terreni asciutti: moderare le irrigazioni è fondamentale per mantenerla in salute.
  • La cipolla va estratta dal terreno prima che salga a fiore, quando lo stelo si ingiallisce e si piega da solo.
  • Sebbene cresca solitamente nell’orto, la pianta della cipolla si può coltivare con successo anche in contenitore.
  • La parte commestibile della pianta della cipolla è il bulbo: questo è di solito bianco o rosso, con sapore più o meno spiccato a seconda della varietà.
  • La pianta della cipolla va posta in pieno sole affinché si accrescano i bulbi.
  • Eliminare le erbacce, ossigenare il terreno e assicurarsi che sia scelto sono tra le operazioni fondamentali per mantenere sana la pianta della cipolla.
  • La pianta della cipolla preferisce terreni asciutti: moderare le irrigazioni è fondamentale per mantenerla in salute.

La pianta della cipolla () è una pianta erbacea, generalmente biennale, anche se in coltivazione viene quasi sempre trattata come annuale per la produzione del bulbo commestibile.

Quest’ultimo è la parte più conosciuta della cipolla: si forma alla base della pianta, sotto terra, per l’ispessimento delle guaine fogliari più interne. Il bulbo è composto da strati concentrici (le tuniche carnose e succulente che si mangiano) protetti da guaine esterne più sottili e cartacee, che possono essere di vari colori (bianco, giallo, rosso, violaceo) a seconda della varietà. Ogni “anello” della cipolla corrisponde a uno strato di foglia.

Le radici della pianta della cipolla sono superficiali e fascicolate, prive di peli radicali; il fusto vero e proprio è un disco appiattito alla base del bulbo, chiamato girello, da cui si originano le radici e le foglie. Nel secondo anno di vita (se la pianta non viene raccolta) o in alcune varietà, da questo girello si sviluppa uno stelo fiorale (scape) cavo, alto dai 40 ai 180 cm.

Le foglie della pianta della cipolla sono di colore verde-giallastro o bluastro, carnose, cave e cilindriche, con un lato appiattito. Crescono alternativamente, disponendosi in una sorta di ventaglio. La parte basale delle foglie è tubolare (guaina) e si ingrossa per formare il bulbo, mentre la lamina fogliare si estende verso l’alto. Le guaine fogliari più interne si trasformano nelle “squame” che compongono il bulbo. Il “collo” o “colletto” è la parte in cui le guaine fogliari si stringono, collegando il bulbo alle lamine fogliari.

In generale, le cipolle sono ortaggi adattabili, rustici e resistenti, poco esigenti per quanto riguarda le concimazioni. Richiedono un terreno sciolto e leggero, non pressato, lavorato finemente, privo di sassi, soffice e meglio se a reazione sub-acida. Pur sviluppandosi in superficie riescono meglio se il terreno in autunno è lavorato in profondità con una doppia vangatura.

La pianta della cipolla cresce bene a temperature comprese fra i 15 ed i 20°C in posizione ben esposta e soleggiata. In annate con temperature più alte della media il sapore delle cipolle tenderà ad essere più forte: per ridurre questo effetto, curare gli apporti idrici così da evitare carenze. In fase di germogliazione basterà mantenere il terreno appena umido evitando gli eccessi che favoriscono il proliferare di attacchi da parte di muffe a danno dei bulbi da seme.

In seguito, evitare forti stress idrici con carenze prolungate, ma irrigare con regolarità, anche in modo localizzato con l’impiego di un semplice annaffiatoio. In prossimità del raccolto, sospendere le irrigazioni.

Soprattutto la corretta gestione delle annaffiature, accompagnata dalla rotazione colturale (la cipolla non va coltivata su appezzamenti in cui prima è cresciuta un’altra pianta liliaceae come l’aglio) e dalla corretta lavorazione del terreno garantiscono che la pianta della cipolla non si ammali, né venga attaccata da parassiti come afidi, tripidi e il più temibile mosca della cipolla.

Fioritura

InvernoPrimaveraEstateAutunno

Sebbene la pianta della cipolla fiorisca, la fioritura non è un evento auspicabile se l’obiettivo della coltivazione è produrre un bulbo commestibile e ben sviluppato.

Quando una cipolla fiorisce, infatti, significa che la pianta sta “andando a seme”. Questo processo devia le energie della pianta dalla formazione e dall’ingrossamento del bulbo verso lo sviluppo del fiore e dei semi. Di conseguenza, il bulbo smette di crescere e la sua consistenza e il sapore possono risultare compromessi, rendendo la cipolla meno gradevole da mangiare o meno conservabile.

Se si nota, quindi, che la pianta di cipolla sta mettendo lo stelo fiorale (uno stelo dritto e robusto con un bocciolo all’estremità), la soluzione migliore è estirpare la pianta stessa perché il bulbo non è utilizzabile.

Se il bulbo si è già un po’ formato, si può eventualmente provare a usarlo subito in cucina, ma potrebbe non avere la stessa qualità di un bulbo che non è fiorito.

Commestibilità

SemiFoglieFioriFustoFruttiRadiciBulbo

Riproduzione

SemeTaleaDivisioneBulboInnestoMargottaPropaggine

Sono tre i modi per iniziare la coltivazione della pianta della cipolla: seme, bulbo o trapianto.

L’impiego del seme negli orti amatoriali è quello meno comune. I semi germinano solo in terreno soffice e leggero e si seminano impiegando un terriccio da seme ricco di torba coprendoli con uno strato sottile.

Le tre tecniche differiscono soprattutto sui tempi di raccolto. Rispetto al seme l’impiego dei bulbi consente un anticipo di circa cinque settimane, quello delle pianticelle di ulteriori due. Bulbi e pianticelle sono quindi più indicati dove si voglia ottenere un anticipo sul raccolto o dove la stagione favorevole sia più breve, ad esempio al Nord Italia e in montagna.

Semi

I semi della pianta della cipolla sono di colore nero (un tratto distintivo comune a molti semi della famiglia delle Liliaceae), con una forma generalmente irregolare, angolosa o prismatica, non perfettamente sferica. Sono anche piuttosto piccoli, misurando circa 1-2 mm, e molto leggeri.

I semi della cipolla si sviluppano all’interno del fiore, dopo l’impollinazione. Il fiore della cipolla è una caratteristica infiorescenza a ombrello, composta da numerosi piccoli fiori. Ogni fiore fecondato produce un piccolo frutto (una capsula) che contiene 2-3 semi per lobo.

Quando il fiore e l’intera infiorescenza si seccano, le capsule si aprono e rivelano i semi neri al loro interno. Per raccoglierli, spesso si lasciano seccare le teste fiorali e poi si sbattono o si strofinano per far cadere i semi. 

 

Informazioni e curiosità

Le cipolle sono ortaggi molto ricchi d’acqua, circa il 93%, e poco calorici, circa 24 kcal per ogni 100 g di prodotto consumato.

A rendere difficile il taglio delle cipolle è la presenza di un composto acre, irritante e lacrimogeno a base di zolfo e precisamente di solfuro di allile e propile.

Esistono poi diverse varietà di cipolla, dal sapore intenso o più dolce, e alcune che si conservano per molti mesi. Cambia anche la stagionalità:

  • Cipolle invernali: si piantano in autunno e si raccolgono tra aprile e maggio.
  • Cipolle primaverili/estive: si seminano tra marzo e aprile (se si usa il semenzaio, si può iniziare già a febbraio) e il raccolto avviene in estate.

Coltivazione

VasoPiena Terra

La pianta della cipolla si coltiva tendenzialmente in piena terra, nell’orto, ma è possibile anche optare per la coltivazione in vaso.

In questo secondo caso, impiegare contenitori rotondi di almeno 40 cm di diametro o cassette larghe 30 e lunghe 60 cm da esporre in pieno sole. Scegliere sempre vasi profondi per consentire lo sviluppo di un buon apparato radicale.

Si possono coltivare con successo in vaso solo piante a ciclo breve e di dimensioni contenute: cipollotti, scalogno, cipolle primaverili da raccogliere e impiegare fresche quando raggiungono un diametro di circa 5 cm. Al terriccio da fiore aggiungere un terzo di sabbia per favorire lo sgrondo dell’acqua in eccesso ed eliminare il sottovaso per impedire ristagni.

Collocazione

InternoEsterno

Complice la sua adattabilità alle basse temperature e la predilezione per un’esposizione ben soleggiata, la pianta della cipolla cresce all’esterno.

Concimazione

Durante la crescita, concimare la pianta della cipolla ogni due settimane con fertilizzanti ricchi di azoto (come nitrato o solfato di ammonio) per favorire lo sviluppo delle foglie e dei bulbi.

Esposizione e luce

SoleMezz’ombraOmbra

La pianta della cipolla predilige l’esposizione in pieno sole. In estate, un leggero ombreggiamento nelle ore più calde può essere benefico.

Annaffiatura

GiornalieraFrequenteRegolareOccasionale

La pianta della cipolla ama i terreni secchi, quindi le annaffiature devono essere moderate.

Si bagna solo quando il terreno non appare umido, evitando assolutamente i ristagni d’acqua, che sono il peggior nemico della pianta.

Da giugno, in base alle condizioni climatiche e al tipo di terreno, irrigare regolarmente (circa 2-3 volte la settimana), evitando di bagnare le foglie.

Potatura

La pianta della cipolla non necessita di una vera e propria potatura ma, come già anticipato, se la pianta produce un fiore andrebbe estirpata.

Se si coltivano cipolle dai semi in semenzaio, tagliare le cime con le forbici per mantenere le piantine alte circa 7-8 cm: in questo modo i nutrienti verranno indirizzati alle radici anziché al fogliame.

Altra pratica fondamentale è mantenere il terreno pulito dalle erbacce, che competono con le cipolle per i nutrienti e l’acqua. La sarchiatura è utile per arieggiare il terreno e controllare le malerbe.

Rinvaso e trapianto

Il periodo del trapianto dipende dalla varietà della pianta di cipolla e dal clima locale.

  • Varietà da conservazione: solitamente si seminano in semenzaio tra dicembre e febbraio e si trapiantano in orto tra marzo e aprile.
  • Varietà primaverili/estive: si seminano in estate-autunno (luglio-settembre) e si trapiantano in orto in settembre-ottobre. La raccolta avviene poi in primavera-inizio estate.
  • Cipollotti: si possono seminare a inizio primavera e trapiantare a inizio estate.
  • Cipolle invernali: il trapianto può avvenire a novembre.

Le piantine di cipolla sono pronte per essere trapiantate quando raggiungono un’altezza di circa 10-15 cm, solitamente dopo 40-60 giorni dalla semina in semenzaio.

Prima di effettuare il trapianto, occorre lavorare il terreno in profondità (circa 30-40 cm) per renderlo soffice e friabile, dopodiché si incorpora del compost maturo o del letame ben stagionato per arricchirlo di sostanza organica. 

Fondamentale è assicurarsi un buon drenaggio: se il terreno è argilloso, è possibile migliorarne la struttura aggiungendo sabbia grossolana o creare aiuole rialzate.

Ora si possono creare dei solchi o dei piccoli fori a intervalli regolari nell’orto. La distanza tra le piante sulla fila dovrebbe essere di circa 10-15 cm per i cipollotti e 15-20 cm per le cipolle da bulbo (alcune varietà più grandi richiedono anche 20-25 cm). Lasciare una distanza di 25-30 cm tra le file per facilitare le operazioni di diserbo e arieggiatura.

Posizionare la piantina o il bulbillo nel foro: per le piantine, la profondità di trapianto deve essere tale che il “colletto” (il punto di unione tra le radici e la parte aerea) sia a livello del terreno; per i bulbilli, interrarli lasciando appena la punta fuori dal terreno.

Non interrare troppo in profondità il bulbo che si sta formando, altrimenti potrebbe non svilupparsi correttamente.

Infine, ricoprire delicatamente le radici con il terreno, compattando leggermente intorno alla base della piantina per eliminare eventuali sacche d’aria.

Dopo il trapianto, annaffiare subito le piantine di cipolla in modo che il terreno si assesti bene intorno alle radici.

Terriccio

La pianta della cipolla predilige un terreno poco compatto, arieggiato e ben drenato per evitare i ristagni idrici; in più evitare terricci troppo argillosi (se necessario, mescolare sabbia per alleggerirli).

Un pH del terreno leggermente acido o neutro è l’ideale.

Ubicazione stagionale

La pianta della cipolla è molto adattabile in fatto di clima. Tollera temperature rigide invernali (fino a -6°C per piante ben strutturate) e si può mettere a dimora già a -2/2°C.

La temperatura ideale per la crescita è comunque 10-21°C. Per la formazione e l’ingrossamento dei bulbi, la cipolla gradisce temperature più alte (24-30°C).

Forti sbalzi termici o basse temperature prolungate (oltre 10 giorni sotto i 10°C) possono favorire la prefioritura.

Raccolta

Il periodo di raccolta delle cipolle varia a seconda della varietà e del clima, ma generalmente avviene tra giugno e settembre in Italia. Le cipolle bianche possono essere pronte già a maggio, mentre le dorate e rosse, soprattutto quelle destinate alla lunga conservazione, tendono a maturare più tardi, fino a settembre.

Il segnale più importante per capire che le cipolle sono pronte per essere raccolte è l’ingiallimento e l’inizio del piegamento delle foglie. In particolare:

  • Fogliame appassito e piegato: quando circa il 50-70% delle foglie iniziano a ingiallire, a seccarsi e a piegarsi verso terra, significa che la pianta della cipolla sta reindirizzando tutte le sue energie verso il bulbo, completando il suo ciclo vegetativo. A questo punto, il fusto vicino al bulbo tende a svuotarsi e a piegarsi.
  • Colletto sottile e secco: il “collo” della cipolla, la parte superiore del bulbo da cui spuntano le foglie, dovrebbe apparire sottile e secco, quasi cartaceo.
  • Bulbo affiorante: spesso, il bulbo della cipolla matura affiora leggermente dal terreno e si presenta sodo e compatto, con le tuniche esterne ben formate.

Se le cipolle vengono raccolte troppo presto, quando le foglie sono ancora verdi e turgide, il bulbo non avrà terminato la sua maturazione e avrà una capacità di conservazione molto limitata. Di contro, attendere troppo può portare a una nuova crescita delle radici dal bulbo o a una riduzione della qualità e della conservabilità.

Come si raccolgono le cipolle

La raccolta deve avvenire in una giornata asciutta e possibilmente soleggiata, evitando quindi i giorni successivi a un temporale, per ridurre il rischio di marciumi durante l’essiccazione.

Per estrarre correttamente la cipolla matura dal terreno, per prima cosa si afferra delicatamente la base del fusto, quindi, con l’aiuto di una forca da giardinaggio o una paletta, si smuove delicatamente il terriccio intorno al bulbo per allentarlo.

Evitare di tirare con forza il fusto ed estrarre le cipolle con cautela, cercando di non rovinarle.

I bulbi raccolti vanno ripuliti soltanto scuotendoli o spazzolandoli, ma mai lavandoli con acqua: l’umidità è nemica della conservazione e favorisce lo sviluppo di muffe.

Inizia ora la fase più importante per una buona conservazione a lungo termine: l’essiccazione, al sole se possibile o al chiuso.

Nel primo caso, lasciare le cipolle sul terreno, distanziate tra loro, per alcuni giorni (3-7 giorni a seconda del clima), sotto il sole diretto. Le foglie (che non vanno tagliate subito) e le radici aiuteranno a proteggere il bulbo e a convogliare le ultime energie. Girare le cipolle occasionalmente per assicurare un’asciugatura uniforme.

Se il clima non permette l’asciugatura all’aperto, spostare le cipolle in un luogo asciutto, ben ventilato e ombreggiato (ad esempio garage, portico, soffitta). Posizionarle su graticci, reti o stendini per garantire una buona circolazione dell’aria.

L’essiccazione completa è raggiunta quando le guaine esterne del bulbo sono diventate secche e cartacee, il colletto è completamente secco e chiuso (non umido o molle) e le foglie sono completamente appassite e secche. Questo processo può durare da due settimane a un mese.

Una volta che le cipolle sono completamente secche, tagliare le radici, lasciando circa 1 cm, e le foglie a circa 2-3 cm dal bulbo, oppure lasciarle intatte se si intende intrecciarle. È fondamentale che il “colletto” rimanga intatto e ben sigillato per prevenire l’ingresso di umidità e patogeni.

Rimuovere le guaine esterne più sporche o danneggiate, ma non rimuovere tutte le tuniche protettive.

Le cipolle ben essiccate si conservano a lungo se poste in un luogo buio, ventilato e fresco (idealmente tra 4°C e 10°C).

Malattia e cure

La pianta della cipolla può essere colpita da diverse malattie fungine e parassiti.

Malattie comuni

  • Peronospora: si manifesta con macchie chiare sulle foglie, che poi muoiono precocemente. Per evitare che la pianta si ammali, garantire un buon drenaggio del terreno, usare in modo limitato fertilizzanti azotati diversi dal compost, irrigare solo quando è indispensabile, utilizzare bulbi sani per la riproduzione ed eliminare i residui colturali infetti. 
  • Botrite: causa macchie chiare sulle foglie che portano a morte precoce. Può colpire anche il bulbo. Si interviene alla comparsa dei primi sintomi, ripetendo il trattamento dopo 7-10 giorni, con bicarbonato di sodio miscelato con acqua.
  • Fusariosi: si sviluppa soprattutto con temperature elevate (25-32°C), quindi garantire alla pianta della cipolla un clima idoneo alle sue esigenze.
  • Nanismo giallo della cipolla: malattia trasmessa dagli afidi, si riconosce per le strisce gialle sulle foglie basali che poi ingialliscono completamente e cadono, mentre i bulbi rimangono piccoli. A livello preventivo, controllare la proliferazione degli afidi con insetticidi specifici ed eliminare le eventuali piante di cipolla malate.
  • Fitoplasma: trasmessa da cicaline e cuscute, fa sì che le giovani foglie ingialliscano nella parte inferiore e si arriccino. La rimozione delle piante malate e il controllo delle cicaline con insetticidi evitano la diffusione della malattia.

Parassiti 

  • Mosca della cipolla: le larve si nutrono del bulbo. Consociazioni con carote (il loro odore può confondere la mosca), reti antinsetto, trappole cromotropiche possono aiutare a tenere lontano il parassita. In caso di attacchi intensi, si possono usare insetticidi biologici (come olio di neem, estratto di tabacco, peperoncino, aglio) o nematodi entomopatogeni. Rimuovere sempre le foglie attaccate.
  • Tripidi: causano macchie verdastre che diventano argentate e necrotiche sulle foglie, portando all’avvizzimento. La loro comparsa si fa più frequente dopo periodi caldi e secchi. Utilizzare, a scopo preventivo, olio di neem, macerato di lavanda e prodotti a base di azadiractina. 
  • Afidi: possono trasmettere virus. Si combattono con macerati di aglio o peperoncino spruzzati sulle foglie.
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