- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione e luce
- Annaffiatura
- Potatura
- Rinvaso e trapianto
- Ubicazione stagionale
- Malattia e cure

- Le brattee della neoregelia formano una caratteristica struttura ad imbuto di colore rosso corallo.
- È attraverso il pozzetto che la neoregelia va annaffiata e nutrita.
- In Italia la neoregelia si può coltivare esclusivamente in vaso.
- Le dimensioni ridotte della neoregelia la rendono una perfetta pianta d’appartamento.
- La neoregelia fiorisce una sola volta nella vita, ma è evento piuttosto raro nel nostro Paese.
Originaria delle foreste pluviali dell’America Meridionale, in particolare del Brasile, la neoregelia è una pianta appartenente alla famiglia delle Bromeliaceae. Si distingue per il suo forte impatto visivo, dovuto ai colori accesi, ai contrasti cromatici netti e all’aspetto lucido e brillante delle sue foglie. La sua caratteristica forma a rosetta, ampia e aperta, la rende capace di riempire e arredare lo spazio circostante.
Considerata di facile coltivazione, la sua principale debolezza è l’aria secca, comune negli ambienti domestici. È una pianta molto indicata per creare composizioni in vaso insieme ad altre bromeliacee con esigenze simili, come guzmanie, tillandsie, vriesea e ananas ornamentale.
La neoregelia si riconosce facilmente per le sue grandi foglie nastriformi, di colore verde brillante e, nella diffusissima varietà “Tricolor”, arricchite da striature longitudinali color crema. Al centro della rosetta, le foglie più interne, che in realtà sono brattee (foglie modificate), assumono una colorazione vivace, tipicamente rosso corallo o fucsia, formando una sorta di “pozzetto” o imbuto.
È proprio all’interno di questa coppa centrale che si sviluppano i veri fiori. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non formano un’infiorescenza che si innalza sopra la pianta, ma restano piccoli e raccolti all’interno del pozzetto, spesso appena visibili sopra il livello dell’acqua che vi si raccoglie. I fiori, di breve durata, possono essere di colore bianco, blu, o viola tenue. Il vero spettacolo cromatico è offerto dalle brattee, che mantengono il loro colore per mesi.
La pianta di neoregelia si riproduce tramite divisione dei nuovi getti e si coltiva in Italia essenzialmente come pianta d’appartamento, trasferibile all’esterno solo quando le temperature lo consentono: la neoregelia, infatti, vive al meglio quando la temperatura si attesta attorno ai 15°C e già al di sotto dei 13°C, o al di sopra dei 21°C, la pianta entra in sofferenza.
Per concimare la neoregelia, si può utilizzare un fertilizzante liquido per piante da fiore diluito (in quantità pari alla metà del dosaggio consigliato dal produttore) introducendolo nel pozzetto centrale; anche l’acqua per l’annaffiatura va versata nello stesso pozzetto, riempiendolo fino a metà. Il rinvaso si esegue ogni anno in primavera, utilizzando un mix di terriccio da fiori e torba, e la pianta va posta in pieno sole, ma evitando l’esposizione diretta ai raggi solari durante le ore più calde della giornata.
La potatura non è operazione necessaria, mentre le problematiche più comuni che possono affliggere la neoregelia riguardano la presenza del ragnetto rosso, un parassita molto pericoloso che può portare alla morte della pianta.
Per valorizzare la forma della neoregelia si consiglia di scegliere un portavaso alto e intensamente colorato che contrasti con il colore delle foglie.
Fioritura
La neoregelia fiorisce una sola volta nel corso della sua vita. Sebbene questo evento sia più comune nel suo habitat naturale, può avvenire anche in appartamento.
Dopo la fioritura, la pianta madre smette di crescere e inizia un lento e graduale declino, che può durare anche molti mesi o anni. Contemporaneamente, alla sua base inizieranno a svilupparsi dei nuovi getti, chiamati stoloni o “figli”, che garantiranno la continuità della specie.
Commestibilità
Riproduzione
Come anticipato, la riproduzione della neoregelia avviene per divisione degli stoloni. Quando la pianta madre inizia a deperire dopo la fioritura, produce alla base uno o più “figli”. Questi possono essere separati quando hanno raggiunto una dimensione pari ad almeno un terzo della pianta madre e hanno sviluppato delle piccole radici.
Per la separazione, si svasa la pianta madre e si taglia il getto con una lama pulita. Il nuovo esemplare va invasato in un piccolo contenitore con un substrato molto drenante, pressando leggermente il terriccio. Per favorire l’attecchimento, si può creare un ambiente umido coprendo il vaso con un sacchetto di plastica trasparente per alcuni giorni.
La riproduzione da seme è un processo molto lungo e complesso, raramente praticato a livello amatoriale.
Semi
I semi di neoregelia sono contenuti all’interno di bacche cilindriche che si formano dopo la fioritura. Sono molto piccoli e sono avvolti in una sostanza gelatinosa e appiccicosa.
Questa caratteristica è tipica di molte bromeliacee e serve a facilitare la dispersione dei semi, che in natura si attaccano ad animali o ad altri supporti, come i rami degli alberi.
Per la propagazione in coltivazione, i semi vengono solitamente posti superficialmente su un substrato organico e mantenuti umidi a una temperatura di circa 24-26°C. Come detto, se ne sconsiglia l’uso in ambito casalingo.
Informazioni e curiosità
Prima dell’acquisto, ispezionare il pozzetto centrale: verificare che non ci siano fiori appassiti o segni di una fioritura già avvenuta. Questo garantisce di comprare una pianta giovane con un lungo ciclo vitale davanti a sé.
Le foglie, inoltre, devono essere integre, turgide, con colori ben definiti e brillanti.
Vale la pena anche considerare lo spazio: la neoregelia cresce molto in larghezza, con foglie che possono raggiungere i 30 cm di lunghezza, per un diametro totale di 50-60 cm. Esistono però anche varietà “mini”, perfette per composizioni e per chi ha meno spazio a disposizione.
Coltivazione
In Italia, date le sue esigenze climatiche, la neoregelia si coltiva quasi esclusivamente come pianta d’appartamento in vaso.
Collocazione
La neoregelia va considerata una pianta da interno, ma si può portare all’esterno durante le stagioni più miti.
Concimazione
Durante la primavera e l’estate, si può utilizzare la neoregelia con un fertilizzante liquido per piante da fiore o per orchidee, diluito a metà o un quarto della dose consigliata.
Il concime va aggiunto all’acqua versata nel pozzetto centrale, che è la via principale di assorbimento dei nutrienti.
Esposizione e luce
La posizione ideale per la neoregelia è in un ambiente molto luminoso, ma senza esposizione diretta ai raggi solari nelle ore più calde della giornata.
Un po’ di sole diretto al mattino presto o nel tardo pomeriggio è invece benefico per intensificare i colori delle foglie.
Va tenuta al riparo da correnti d’aria fredda.
Annaffiatura
L’annaffiatura della neoregelia segue una regola precisa, dettata dalla sua natura epifita.
- Pozzetto centrale: l’acqua va versata direttamente nella coppa centrale formata dalle brattee, riempiendola per circa metà della sua capacità. Utilizzare acqua dolce e a temperatura ambiente. Quest’acqua va svuotata e rinnovata ogni una o due settimane per evitare la formazione di marciumi o il deposito di sali.
- Terriccio: il substrato va bagnato solo quando è quasi asciutto, circa una volta a settimana in estate e ogni 15 giorni in inverno, soprattutto se la pianta si trova in un locale fresco. Le radici servono principalmente per l’ancoraggio e non per l’assorbimento primario di nutrienti
Potatura
La neoregelia non necessita di potatura. È sufficiente eliminare le foglie basali che si seccano o si danneggiano.
Rinvaso e trapianto
Le radici della neoregelia non necessitano di molto spazio. Il rinvaso non è, quindi, un’operazione annuale, ma va effettuato solo quando la pianta diventa instabile nel suo vaso o quando si desidera separare i nuovi getti.
Terriccio
Si utilizzi un substrato molto leggero e drenante, come un mix di torba, perlite e corteccia (simile a quello per le orchidee), per garantire un’ottima aerazione ed evitare ristagni idrici.
Ubicazione stagionale
L’aspetto tropicale può ingannare: la neoregelia non ama il caldo eccessivo. Vive al meglio con temperature costanti tra i 16°C e i 25°C. Soffre se la temperatura scende al di sotto dei 13°C e non tollera il gelo.
L’umidità ambientale è fondamentale. Per contrastare l’aria secca delle case si consiglia di:
- Pulire le foglie settimanalmente con un panno umido
- Vaporizzare la chioma quotidianamente con acqua non calcarea (piovana o demineralizzata)
- Creare un microclima umido ponendo il vaso su un sottovaso riempito di argilla espansa o ghiaia mantenuta costantemente bagnata
- Raggruppare più piante vicine per aumentare l’umidità locale
Malattia e cure
I problemi più comuni che possono colpire la pianta di neoregelia sono:
- Ragnetto rosso: è un acaro che prospera in ambienti secchi e provoca l’ingiallimento delle foglie e la comparsa di sottili ragnatele, soprattutto sulla pagina inferiore. Si combatte aumentando l’umidità e utilizzando un prodotto acaricida specifico
- Cocciniglie: si presentano come piccoli scudetti scuri o batuffoli cotonosi. Si possono rimuovere manualmente con un batuffolo di cotone imbevuto d’alcool
- Marciume alla base: causato da eccesso d’acqua nel terriccio e/o temperature troppo basse, è un problema difficile da risolvere. Si consiglia di sospendere le bagnature e spostare la pianta di siderasis in un luogo più caldo e arieggiato
- Foglie che perdono colore: generalmente indica una carenza di luce. Spostare la pianta in una posizione più luminosa ma non al sole diretto
- Pianta che avvizzisce: probabile carenza d’acqua. Controllare che il pozzetto centrale non sia vuoto e che il terriccio non sia completamente secco