- Fioritura
- Commestibilità
- Riproduzione
- Semi
- Informazioni e curiosità
- Coltivazione
- Collocazione
- Concimazione
- Esposizione e luce
- Annaffiatura
- Potatura
- Rinvaso e trapianto
- Ubicazione stagionale
- Raccolta
- Malattia e cure

- La pianta del pomodoro cresce in terreni sciolti e ben drenati, oltre che ricchi di sostanza organica.
- La pianta del pomodoro teme il gelo e richiede un’ottima esposizione ai raggi solari.
- I pomodori si raccolgono da fine maggio per tutta l’estate, fino all’arrivo del freddo.
- La colorazione uniforme del frutto è l’indicatore più immediato dello stato di maturazione del pomodoro.
- La pianta del pomodoro non può mancare nell’orto familiare ma, per chi non lo avesse, può optare per la coltivazione in vaso.
La pianta del pomodoro è una delle colture orticole più diffuse e apprezzate al mondo. Sebbene sia perenne nel suo ambiente naturale (Sud America, in particolare Perù ed Ecuador), nelle zone temperate è comunemente coltivata come annuale a causa della sua sensibilità al freddo.
Il fusto del pomodoro è ramificato e può essere eretto o prostrato a seconda della varietà; è ricoperto da piccoli peli ghiandolari che secernono una sostanza dall’odore caratteristico.
Le foglie sono solitamente composte, pennatosette, costituite da 7-9-11 segmenti ovali, incisi o dentati in modo grossolano, intervallati da segmenti più piccoli. Alcune varietà possono avere foglie semplici.
Anche le foglie sono ricoperte da minuscoli peli, simili a quelli del fusto, e il loro colore può variare da un verde scuro a un verde più chiaro o tendente al giallo.
I fiori della pianta del pomodoro sono generalmente di colore giallo, con cinque lobi sulla corolla (anche se il numero può variare), e crescono in infiorescenze a grappolo, inserite sugli internodi.
La parte che più interessa i coltivatori è però, ovviamente il frutto della pianta: si tratta botanicamente di una bacca, contenente numerosi semi piccoli, discoidali e appiattiti.
Il colore caratteristico è il rosso, dovuto alla presenza di licopene, ma esistono varietà di pomodoro con frutti gialli, arancioni, verdi e persino neri.
Addirittura, esistono oltre 9.000 specie diverse di pomodori, che si distinguono anche per forma (tondi, ovali, allungati, a ciliegino, a cuore di bue, ecc.) e dimensione.
Per quanto riguarda le regole di coltivazione, la pianta del pomodoro, essendo di origine tropicale, necessita di molta luce e calore. Teme il gelo e le temperature inferiori ai 10°C possono rallentarne la crescita e la fioritura; le temperature ideali per lo sviluppo sono comprese tra i 24-26°C di giorno e 14-16°C di notte.
La pianta si adatta a una vasta gamma di tipi di terreno, purché siano ben drenati e di buona struttura. Il pH ottimale è tra 6,0 e 6,5, ma tollera un intervallo tra 5,0 e 7,5.
Richiede un apporto costante e regolare di acqua, specialmente durante la fioritura e la fruttificazione, ma è comunque importante evitare di bagnare le foglie per prevenire attacchi fungini.
La pianta del pomodoro è molto esigente in termini di nutrienti e beneficia di abbondanti concimazioni organiche e minerali (azoto, fosforo, potassio).
Fioritura
La fioritura della pianta del pomodoro avviene generalmente in primavera inoltrata e per tutta l’estate, e in alcuni casi può proseguire fino all’autunno, a seconda delle condizioni climatiche e della varietà coltivata.
Commestibilità
Riproduzione
La pianta del pomodoro si può facilmente riprodurre a partire dai semi.
Questi vanno fatti germinare in semenzaio protetto circa 6-8 settimane prima dell’ultima gelata prevista, dopodiché le piantine andranno trapiantate all’aperto quando le temperature notturne si manterranno stabilmente sopra i 10-12°C e ogni rischio di gelata sarà passato (solitamente tra aprile e maggio).
Il trapianto si effettua in questo modo:
- Scavare una buca profonda
- Rimuovere le foglie più basse della piantina
- Interrare la pianta di pomodoro profondamente, lasciando fuori solo i ciuffi di foglie superiori. Questo creerà un apparato radicale più forte e robusto.
Per quanto riguarda le distanze, andranno lasciati circa 60-90 cm tra una pianta e l’altra per le varietà indeterminate e 40-50 cm per quelle determinate, per garantire una buona circolazione dell’aria e prevenire malattie.
Semi
I semi della pianta del pomodoro sono molto piccoli e hanno una forma piatta e ovale, leggermente allungata, con un’estremità più appuntita.
Solitamente sono di un colore giallo chiaro o giallo-crema, tendente al marrone quando sono completamente secchi e maturi.
Quando sono ancora all’interno del frutto fresco, sono avvolti da una sostanza gelatinosa e leggermente viscida ma, una volta lavati ed essiccati, diventano duri e lisci al tatto.
Quel rivestimento gelatinoso ha una funzione molto importante: impedisce ai semi di germinare prematuramente all’interno del frutto, agendo come una sorta di inibitore naturale della germinazione. Quando il pomodoro matura, cade a terra e si decompone, questa sostanza si dissolve, permettendo ai semi di seccarsi e, se le condizioni sono favorevoli (umidità, temperatura), di germinare.
Informazioni e curiosità
I pomodori si dividono in due grandi categorie: le varietà determinate, che sviluppano solo un certo numero di palchi fiorali, e le varietà indeterminate, che continuano a crescere fino a quando le condizioni lo consentono. Le seconde sono le più usate negli orti familiari.
In particolare:
- Indeterminato (o rampicante): queste varietà continuano a crescere in altezza e a produrre fiori e frutti per tutta la stagione, necessitando di sostegni (canne, spaghi) per mantenere la pianta eretta. Possono raggiungere anche i 3 metri di altezza
- Determinato (o a cespuglio): la crescita del fusto si arresta dopo aver emesso un certo numero di fiori e foglie e la produzione è più concentrata in un periodo. Generalmente queste piante del pomodoro non superano i 100 cm di altezza
- Semi-determinato: una via di mezzo tra le due tipologie precedenti
Uno dei problemi più comuni nella produzione di pomodori degli orti familiari sono le ridotte dimensioni delle bacche. Il numero delle bacche prodotte e le loro dimensioni sono inversamente correlati: più numerose sono le bacche e più piccole saranno le loro dimensioni.
Per ovviare a questo problema si può procedere alla “sfeminellatura”, tecnicamente chiamata scacchiatura. Si eliminano i germogli ascellari perché formerebbero nuovi fusti, tanto da rendere la massa vegetativa eccessiva. Le bacche formate su questi fusti laterali si riconoscono perché sono di piccole dimensioni, per la nutrizione insufficiente, e tardano a maturare.
Coltivazione
La pianta del pomodoro cresce anche in vaso, oltre che in piena terra nell’orto, in un terriccio di buona qualità ricco di sostanza organica ed elementi nutritivi.
Le dimensioni del contenitore dovrebbero essere di almeno 30 cm di diametro e di profondità.
Collocazione
Come tutti gli ortaggi, la pianta del pomodoro si coltiva all’esterno, in una zona ben soleggiata dell’orto o del balcone e protetta dal vento.
Concimazione
La pianta del pomodoro è molto esigente in fatto di nutrienti. Dopo circa un mese dal trapianto, iniziare a concimare ogni 2-3 settimane con un fertilizzante bilanciato per ortaggi, preferibilmente ricco di potassio.
Anche la pacciamatura (stendere uno strato di paglia o foglie secche alla base delle piante) aiuta a mantenere l’umidità del suolo, a controllare le erbacce e a prevenire che gli schizzi d’acqua portino malattie dal terreno alle foglie.
Per avere produzioni elevate, è consigliabile distribuire concime anche durante il ciclo vegetativo. Quello granulare a lenta cessione abbina praticità e sicurezza evitando sovradosaggi. Le concimazioni devono proseguire fino alla fine del mese d’agosto.
Esposizione e luce
La pianta del pomodoro richiede un’esposizione in pieno sole (almeno 6-8 ore di sole diretto al giorno per crescere vigorosa, produrre fiori e frutti in abbondanza e far sì che questi maturino correttamente e sviluppino un buon sapore).
Inoltre, essendo originaria di zone calde (come Perù ed Ecuador), necessita anche di temperature elevate.
Attenzione però all’eccesso di calore: nelle regioni con estati molto calde e sole diretto intenso (come in alcune zone del Sud Italia o durante ondate di calore estreme), soprattutto nelle ore centrali del giorno, un leggero ombreggiamento (ad esempio con teli ombreggianti) può essere utile per prevenire scottature sui frutti o stress da calore eccessivo sulla pianta. Tuttavia, questo è un accorgimento per situazioni estreme, di base il sole è fondamentale.
Si raccomanda, infine, di collocare la pianta del pomodoro in una posizione riparata dal vento forte, che può danneggiare i fusti e i rami carichi di frutti.
Annaffiatura
L’acqua è il vero motore della crescita della pianta del pomodoro.
Il segreto è bagnare la sera o al mattino prima che il sole sia alto, sempre al piede, magari predisponendo delle conche ad anello intorno alla pianta così che l’acqua possa essere assorbita lentamente senza ruscellare intorno, realizzando una sorta di scorrimento localizzato; bisogna evitare sia di usare acqua fredda sia di bagnare la vegetazione.
Gli apporti idrici devono sempre essere regolari e aumentano man mano che cresce il numero dei frutti in fase di formazione e ingrossamento.
Ricordarsi che annaffiare con abbondanza dopo giorni di asciutto è un errore che spesso può tradursi nella crepacciatura delle bacche. In questo caso, bagnare regolarmente nel primo intervento, dimezzando il tempo di attesa per il successivo.
Siccome non esiste una risposta univoca e universale circa la frequenza delle annaffiature (dipende dal clima più o meno secco, dalla tipologia di terreno più o meno sabbioso, dalla fase di crescita della pianta), una buona regola da seguire per non sbagliare è saggiare il terreno con il dito: se i primi 2-3 centimetri sono asciutti al tatto, significa che è il momento di annaffiare.
Potatura
La potatura della pianta del pomodoro è un’operazione fondamentale per ottenere un buon raccolto, sia in termini di quantità che di qualità.
Esistono diverse pratiche di potatura, ma le principali sono:
Sfemminellatura o scacchiatura
È la più importante e consiste nell’eliminare le “femminelle”, ovvero i germogli laterali che si formano all’ascella delle foglie (nel punto in cui il ramo della foglia si unisce al fusto principale).
Le femminelle infatti, se lasciate crescere, sottraggono energia alla pianta del pomodoro che, altrimenti, verrebbe destinata alla produzione e maturazione dei frutti sui rami principali. Inoltre, rendono la pianta più fitta, riducendo la circolazione dell’aria e aumentando il rischio di malattie fungine.
Quando le femminelle sono ancora piccole (pochi centimetri, idealmente 3-5 cm), possono essere rimosse semplicemente pizzicandole con le dita. Se sono già più grandi e legnose, è meglio usare delle forbici da potatura ben affilate e disinfettate per evitare di lacerare il fusto. Si raccomanda di controllare le piante regolarmente (ogni 7-10 giorni) per rimuovere le nuove femminelle.
Pulizia del piede della pianta
Consiste nell’eliminare le foglie e i rami più bassi che sono a contatto con il terreno e che tendono a rimanere umidi più a lungo, favorendo lo sviluppo di malattie fungine. Rimuovendole, si migliora l’aerazione alla base della pianta del pomodoro e si riduce il rischio di contaminazione da parte di patogeni presenti nel terreno.
Cimatura (o sfogliatura apicale)
Questa operazione consiste nel tagliare la cima del fusto principale della pianta del pomodoro quando ha raggiunto un’altezza desiderata o ha prodotto un certo numero di palchi fiorali (gruppi di fiori e futuri frutti).
La cimatura serve a contenere lo sviluppo verticale della pianta e a concentrare le energie sui frutti già presenti o in via di formazione. È particolarmente utile a fine stagione, quando i nuovi fiori difficilmente avrebbero il tempo di svilupparsi in frutti maturi prima dell’arrivo del freddo.
Si taglia la cima del fusto principale sopra l’ultimo palco fiorale desiderato, lasciando comunque qualche foglia sopra di esso per la fotosintesi.
Benefici della potatura
- Maggiore produzione: la pianta concentra le energie sui frutti, che diventano più grandi e numerosi
- Migliore qualità dei frutti: i pomodori ricevono più luce e aria, maturando meglio e sviluppando un sapore più intenso
- Prevenzione delle malattie: una maggiore circolazione dell’aria riduce l’umidità intorno alla pianta del pomodoro, limitando la proliferazione di funghi e altre patologie
- Facilità di raccolta: la pianta risulta più ordinata e i frutti sono più facilmente accessibili in fase di raccolta
- Vigorosità della pianta: l’eliminazione dei rami superflui permette alla pianta del pomodoro di investire le proprie risorse in modo più efficiente
Rinvaso e trapianto
La scelta del momento giusto per eseguire il trapianto o il rinvaso della pianta del pomodoro è fondamentale. In particolare, le temperature notturne dovrebbero essere stabilmente sopra i 12-15°C. Di solito, questo avviene tra aprile e maggio, a seconda della zona climatica.
Altro indicatore importante di cui tenere conto riguarda la dimensione della piantina: quando quest’ultima ha sviluppato 2-3 foglie vere (oltre i cotiledoni, le prime due foglioline tondeggianti), è pronta per essere rinvasata in contenitori individuali più grandi; per il trapianto valutare l’altezza: le piantine pronte dovrebbero essere alte circa 15-20 cm e robuste.
Step per trapiantare o rinvasare correttamente
1. Preparazione
- Bagnare le piantine: annaffiare bene le piantine del pomodoro nei loro contenitori attuali circa un’ora prima del trapianto. Questo aiuterà a sfilare la zolla di terra più facilmente e a ridurre lo shock del trapianto.
- Preparare il terreno o il vaso: scavare buche ampie e profonde (circa 20 cm di profondità e larghezza, a seconda della dimensione della piantina). Se il terreno è povero, si può aggiungere del compost maturo o del letame sul fondo della buca e mescolarlo con la terra. Mantenere una distanza di circa 40-70 cm tra una pianta e l’altra e 70-120 cm tra le file, a seconda della varietà. Nel caso della coltivazione in vaso, assicurarsi che il contenitore scelto sia adeguato alle dimensioni finali della pianta del pomodoro (almeno 20-40 litri per pianta per la maggior parte delle varietà), porre uno strato di drenaggio sul fondo (ghiaia, argilla espansa) e poi riempire con terriccio di qualità.
2. Estrazione della piantina
- Capovolgere delicatamente il vasetto, tenendo la piantina tra le dita alla base dello stelo.
- Battere leggermente il fondo del vaso per far staccare la zolla di terra. Se la piantina è in un contenitore alveolare, spingere dal basso attraverso i fori di drenaggio.
- Evitare di tirare la piantina per lo stelo, ma accompagnare la zolla. Se le radici sono molto fitte, allargarle delicatamente sul fondo.
3. Posizionamento e interramento
Il pomodoro è una delle poche piante che può essere interrata più profondamente rispetto a quanto lo fosse nel vaso originale. Se la piantina è un po’ “filata” (troppo alta e sottile), rimuovere le foglie più basse e interrare una parte dello stelo. Dal fusto interrato si formeranno nuove radici, rendendo la pianta del pomodoro più robusta e stabile. Non coprire le prime foglie vere.
La piantina va posizionata al centro della buca o del vaso, dopodiché si riempie con terriccio, compattando delicatamente intorno alla base della pianta stessa per eliminare eventuali sacche d’aria.
4. Irrigazione
- Annaffiare abbondantemente subito dopo il trapianto/rinvaso: questo aiuterà il terreno ad assestarsi attorno alle radici e a ridurre lo shock.
- Come sempre, annaffiare alla base della pianta del pomodoro, evitando di bagnare le foglie.
5. Sostegno (solo per pomodori a crescita indeterminata)
Se la varietà di pomodoro prescelta è a crescita indeterminata (ossia quelle che continuano a crescere in altezza e a produrre frutti per tutta la stagione), posizionare un tutore (bastone, spirale, gabbia) vicino alla pianta subito dopo il trapianto. Questo eviterà di danneggiare le radici in seguito e fornirà il supporto necessario man mano che la pianta cresce.
Occorre legare delicatamente la pianta al tutore man mano che cresce.
6. Cure post-trapianto
- Irrigazione regolare: fondamentale, soprattutto nei primi giorni dopo il trapianto
- Pacciamatura (opzionale ma consigliata): stendere uno strato di pacciamatura (paglia, foglie secche, compost) intorno alla base della pianta del pomodoro aiuta a mantenere l’umidità del terreno, a controllare le erbacce e a moderare la temperatura del suolo.
- Concimazione: dopo qualche settimana dal trapianto, si può iniziare a concimare regolarmente con un fertilizzante bilanciato o specifico per ortaggi, seguendo le istruzioni del produttore.
- Sfemminellatura (per alcune varietà): per le varietà che la richiedono, bisogna iniziare a farla quando le piante sono più sviluppate.
Terriccio
Oltre che verificare che l’aiuola prescelta sia in pieno sole per il maggior tempo possibile, per avere risultati soddisfacenti il terreno deve essere fertile e ricco di sostanza organica: per questo, prima di eseguire la vangatura autunnale, occorre spargere sul terreno 5 kg di letame maturo per metro quadrato.
In caso di terreno argilloso, aggiungere sabbia e torba per migliorare il drenaggio e ridurre la compattezza. La torba migliorerà anche la capacità di trattenere umidità rilasciandola lentamente, così che le radici possano assorbirla, e renderà il pH leggermente acido.
Ubicazione stagionale
La pianta del pomodoro è originaria di climi caldi e tropicali, di conseguenza predilige temperature elevate per la sua crescita e la produzione di frutti.
Generalmente tra 20-22°C e 26°C, la pianta vanta la migliore crescita vegetativa e la migliore allegagione (formazione dei frutti dai fiori). Di notte, la temperatura ottimale dovrebbe essere compresa tra 13 e 18°C.
La pianta del pomodoro inizia a soffrire e la crescita rallenta significativamente al di sotto degli 8-10°C. Sotto i 10°C, anche se la pianta sopravvive, la produzione di fiori e frutti può essere seriamente compromessa.
Al di sotto dei 2-3°C, la pianta subisce danni gravi e può morire a causa del gelo. Per questo, è fondamentale non trapiantare le piantine all’aperto finché non si è certi che non ci siano più rischi di gelate tardive e che le temperature notturne siano stabilmente almeno sopra i 12-15°C.
Non è solo il freddo eccessivo a rappresentare un nemico per la pianta, poiché anche temperature al di sopra dei 35°C possono causare problemi come:
- Cascola dei fiori: le temperature troppo alte possono far cadere i fiori senza che si formi il frutto
- Mancata allegagione: il polline può diventare sterile e la fecondazione non avviene
- Problemi di colorazione: sopra i 35°C, la produzione di licopene (il pigmento rosso del pomodoro) si interrompe, portando a frutti che rimangono verdi o si colorano male
- Scottature: i frutti esposti direttamente al sole intenso con temperature elevate possono subire, appunto, scottature
Raccolta
Il momento ideale per la raccolta dei pomodori dipende principalmente dalla maturazione del frutto, che è influenzata da diversi fattori:
- Colore: è l’indicatore più ovvio. I pomodori rossi sono pronti quando hanno raggiunto un colore rosso uniforme e brillante su tutta la superficie, senza zone verdi. Analogamente, i pomodori di altri colori (gialli, arancioni, neri, striati) devono aver raggiunto il colore distintivo della varietà. Spesso, per questi, è utile anche sentire la consistenza.
- Consistenza: un pomodoro maturo al punto giusto è sodo ma leggermente morbido al tatto. Se è troppo duro, non è ancora maturo; se è troppo molle, potrebbe iniziare presto a deteriorarsi.
- Facilità di distacco: un pomodoro maturo si stacca facilmente dal ramo, per cui il punto di attacco al picciolo dovrebbe cedere senza eccessiva resistenza.
- Sapore: un pomodoro maturo avrà un sapore pieno, dolce e acido in equilibrio, tipico della varietà.
Oltre a questi elementi, bisogna tenere conto di altri fattori, come:
- Periodo intercorso tra la fioritura e la raccolta: generalmente, trascorrono circa 45-60 giorni dalla fioritura alla maturazione completa del frutto, a seconda della varietà e delle condizioni climatiche.
- Maturazione scalare: le piante del pomodoro producono frutti in modo scalare. Ciò significa che non matureranno tutti contemporaneamente e andranno raccolti man mano.
- Fine stagione: verso la fine dell’estate o l’inizio dell’autunno, quando le temperature iniziano a calare e i rischi di gelate notturne aumentano, si possono raccogliere anche i pomodori che non sono ancora completamente rossi per farli maturare in casa.
Come raccogliere i pomodori
È preferibile raccogliere il pomodoro lasciando attaccato il picciolo, così da prevenire l’ingresso di patogeni e la disidratazione, prolungandone la freschezza.
Si può tagliare il picciolo con delle forbici o un coltello affilato, oppure staccare il frutto con molta delicatezza facendo una leggera torsione verso l’alto o di lato alla giunzione del picciolo con lo stelo.
Il momento migliore per raccogliere i pomodori è la mattina presto, dopo che la rugiada si è asciugata, o la sera. Evitare in ogni caso le ore più calde della giornata, poiché i frutti raccolti sotto il sole cocente tendono a deteriorarsi più rapidamente.
Se a fine stagione ci sono ancora molti pomodori verdi sulla pianta, si può:
- Lasciarli sulla pianta: se non sono previste gelate imminenti, alcuni potrebbero ancora maturare.
- Raccoglierli e farli maturare in casa: mettere i pomodori acerbi in un sacchetto di carta o in un contenitore, possibilmente con una mela o una banana (che rilasciano etilene, un gas che accelera la maturazione). Conservarli a temperatura ambiente, in un luogo fresco e buio, girandoli di tanto in tanto.
Malattia e cure
La pianta del pomodoro nell’orto è suscettibile a diverse malattie, che possono essere causate da funghi, batteri, virus o carenze nutrizionali (fisiopatie). Riconoscere i sintomi è il primo passo per un’azione efficace.
Malattie fungine
Sono le più frequenti e spesso favorite da alta umidità e scarsa ventilazione.
Peronospora
- Sintomi: appaiono macchie irregolari, inizialmente umide e verde pallido, che diventano poi marroni scure, su foglie, steli e frutti. Sulla pagina inferiore delle foglie, in condizioni di elevata umidità, può comparire una sottile muffa biancastra. I frutti colpiti presentano macchie marroni/verdastre, che si espandono e rendono la polpa fibrosa e spugnosa. La peronospora tende a diffondersi rapidamente dopo periodi di pioggia prolungata e umidità elevata
- Prevenzione/cura: garantire una buona ventilazione, evitare di bagnare le foglie durante l’irrigazione, rotazione delle colture, trattamenti preventivi con prodotti a base di rame o fungicidi specifici
Alternariosi
- Sintomi: macchie rotondeggianti e nerastre con anelli concentrici su foglie, steli e frutti. Le foglie ingialliscono e cadono. Sui frutti, le lesioni sono scure, depresse e coriacee. Colpisce spesso le piante di pomodoro stressate o alla fine della stagione
- Prevenzione/cura: rimozione delle foglie e dei frutti infetti, buona pulizia dell’orto, rotazione delle colture, trattamenti fungicidi se l’infestazione è grave
Oidio
- Sintomi: sulla pagina superiore delle foglie compaiono macchie clorotiche (giallastre) che si sviluppano poi in una patina biancastra e polverosa sulla pagina inferiore. Le foglie ingialliscono, si accartocciano e possono seccare. A differenza di altri oidi, quello del pomodoro può manifestarsi anche in condizioni di umidità relativa più bassa
- Prevenzione/cura: buona ventilazione, eliminazione delle foglie infette, trattamenti con fungicidi a base di zolfo o specifici anti-oidio
Botrite
- Sintomi: una muffa grigiastra e vellutata appare su fiori, foglie, steli e frutti. Sui frutti causa marciumi molli e la comparsa della muffa. È favorita da alta umidità e temperature moderate
- Prevenzione/cura: arieggiare bene l’ambiente (serra), eliminare le parti infette, evitare eccessi di umidità
Fusariosi
- Sintomi: appassimento e ingiallimento delle foglie, spesso a partire da un lato della pianta o solo su alcune foglie, che progredisce dal basso verso l’alto. I tessuti vascolari all’interno dello stelo, se tagliati, appaiono imbruniti. La pianta del pomodoro può avvizzire e morire. Il fungo persiste nel terreno
- Prevenzione/cura: uso di varietà resistenti, rotazione delle colture (evitando solanacee per anni), sterilizzazione del terreno se il problema è ricorrente. Non esiste una cura una volta che la pianta è infetta
Verticilliosi
- Sintomi: simile alla fusariosi, ma l’appassimento e l’ingiallimento delle foglie sono meno unilaterali e di solito iniziano dalle foglie più basse, progredendo verso l’alto. Anche in questo caso si nota l’imbrunimento dei vasi xilematici
- Prevenzione/cura: come per la fusariosi, l’uso di varietà resistenti e la rotazione delle colture sono fondamentali, poiché il fungo rimane nel terreno
Malattie batteriche
Meno comuni delle fungine, ma possono essere devastanti per la pianta del pomodoro.
Cancro batterico
- Sintomi: ingiallimento e appassimento delle foglie dal margine verso l’interno. Sul fusto possono comparire lesioni o cancri (fenditure profonde) e su steli e frutti piccole macchie con alone biancastro. All’interno del fusto, i tessuti vascolari sono imbruniti
- Prevenzione/cura: usare semi certificati e piantine sane, eliminare le piante infette, evitare di lavorare le piante bagnate per non diffondere la malattia. Non ci sono cure
Marciume molle batterico
- Sintomi: i tessuti della pianta del pomodoro, specialmente frutti e fusti, diventano molli, acquosi e maleodoranti, trasformandosi in una massa putrida
- Prevenzione/cura: evitare di procurare ferite alle piante, controllare gli insetti che possono veicolare il batterio, eliminare prontamente i frutti o le parti infette
Malattie virali
Diffuse spesso da insetti vettori (come gli afidi) o tramite attrezzi contaminati.
Virus del mosaico del pomodoro
- Sintomi: le foglie presentano una variegatura verde chiaro e scuro a mosaico, possono essere rugose, deformate o molto ridotte (filiformi). La crescita della pianta del pomodoro è stentata. I frutti possono essere deformi, con macchie marroni o una maturazione irregolare (“marmorizzazione”)
- Prevenzione/cura: Non esistono cure. A livello puramente preventivo, è fondamentale usare semi e piantine sane, controllare gli insetti vettori (afidi), igienizzare attrezzi e mani, eliminare prontamente le piante infette
Virus dell’accartocciamento giallo delle foglie del pomodoro (trasmesso dalla mosca bianca)
- Sintomi: le foglie diventano gialle, si accartocciano verso l’alto e diventano più spesse e fragili. La pianta risulta rachitica e i fiori possono cadere
- Prevenzione/cura: non ci sono cure, per cui la lotta è solo preventiva con il controllo della mosca bianca, l’uso di varietà resistenti e l’eliminazione delle piante infette
Fisiopatie
Causate da squilibri ambientali o nutrizionali.
Marciume apicale
- Sintomi: appare una macchia scura (bruna o nera), depressa e acquosa sulla parte inferiore del frutto (quella opposta al picciolo). Non è una malattia, ma una carenza di calcio disponibile per la pianta
- Cause: come detto, scarsa disponibilità di calcio nel terreno, fluttuazioni estreme dell’umidità del terreno (irrigazioni irregolari che impediscono l’assorbimento del calcio), pH del terreno sbilanciato, eccesso di azoto o sali nel terriccio
- Prevenzione/cura: irrigazioni regolari e costanti, mantenimento di un pH del terreno ottimale (6.0-6.8), concimazione bilanciata, aggiunta di calcio al terreno (ad esempio, gesso agricolo, gusci d’uovo triturati) o tramite concimi fogliari
Spaccature dei frutti
- Sintomi: crepe o spaccature sulla buccia dei pomodori, spesso concentriche o radiali
- Cause: variazioni repentine nell’apporto idrico (ad esempio, un lungo periodo di siccità seguito da un’irrigazione abbondante o piogge intense), che causano un rapido rigonfiamento dei frutti
- Prevenzione/cura: irrigazioni regolari e costanti per mantenere l’umidità del terreno stabile. La pacciamatura può aiutare a mitigare gli sbalzi
Consigli generali per la prevenzione
- Rotazione delle colture: non piantare pomodori (o altre solanacee come patate, peperoni, melanzane) nello stesso appezzamento per almeno 3-4 anni
- Igiene: rimuovere e distruggere prontamente le piante o le parti infette. Pulire gli attrezzi da giardinaggio
- Varietà resistenti: scegliere varietà di pomodoro geneticamente resistenti alle malattie più comuni nella zona
- Irrigazione corretta: annaffiare alla base della pianta, evitando di bagnare le foglie, e mantenere un’umidità costante del terreno
- Spaziatura e ventilazione: assicurare uno spazio adeguato tra le piante per favorire la circolazione dell’aria e ridurre l’umidità
- Luce solare: garantire sufficiente luce solare per una crescita robusta
- Fertilizzazione equilibrata: evitare eccessi di azoto che possono rendere la pianta del pomodoro più suscettibile