Una pianta che non ha bisogno di terra, la tillandsia

La tillandsia stupisce sempre perché è il grado di stare senza terra. In casa riesce a vivere a lungo sospesa oppure appoggiata su una corteccia. Ma occorre dare particolare attenzione alle annaffiature, soprattutto nella stagione più calda.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 25/05/2023 Aggiornato il 29/05/2023
tillandsia

Tra le numerose piante che si possono coltivare in casa, una delle più curiose è la tillandsia. Il genere Tillandsia (appartenente alla grande famiglia delle Bromeliaceae) comprende numerose specie caratterizzate dalla capacità di vivere senza la necessità di affondare radici entro un substrato, ma assorbendo l’umidità atmosferica circostante. Le Tillandsie non necessitano dunque di vasi, né di terra, ma possono essere coltivate con estrema facilità, semplicemente appoggiate a sostegni di diverso tipo oppure appese a fili trasparenti che le facciano sembrare sospese nell’aria. Piante di questo tipo vengono definite “epifite” e sono originarie delle foreste tropicali del Sud America, dove vivono appoggiate alla corteccia delle piante e qui per vivere assorbono l’acqua fornita sotto forma di pioggia, rugiada o altro. Se avete tillandsie in casa, ora che le temperature si sono alzate, riprendono la loro attività vegetativa, anche se hanno crescita lentissima, e necessitano di alcune cure.

La tillandsia più facile da coltivare

Il genere presenta diverse specie, non tutte possibili da coltivare in casa. Una delle specie più facili è Tillandsia argentea, caratterizzata da fitte rosette di foglie coriacee, allungate e sottili, di colore verde tendente al grigio-argenteo. È una tipica specie epifita, priva di radici (al massimo sono abbozzate) e dotata di un fusticino talmente breve da risultare quasi assente. La fioritura di questa pianta, quando viene coltivata in casa, si fa vedere qualche volta: l’infiorescenza si sviluppa a partire dal centro della rosetta di foglie e porta al suo apice una spiga rosa con vivaci fiorellini di colore blu o rosso avvolti da brattee di colore rosa.

Come annaffiare la tillandsia 

Pur essendo piante in grado di assorbire l’umidità di cui hanno bisogno dall’atmosfera che le circonda, le Tillandsie, soprattutto quando coltivate in casa e nei periodi più caldi dell’anno (quindi da ora in avanti), hanno bisogno di apporti idrici aggiuntivi forniti dall’esterno in modo diverso: per immersione e nebulizzazione.

irrigazione tillandsia

Dalla primavera si procede a bagnare la pianta per immersione, operazione da eseguire in media ogni 2-3 settimane, in base all’andamento climatico. L’intera pianta viene immersa per una decina di minuti in una vaschetta contenente acqua, possibilmente poco calcarea (sarebbe perfetta l’acqua piovana) e a temperatura ambiente. Passato il tempo necessario, la si estrae dalla vaschetta e la si scrolla a testa in giù per allontanare l’acqua che si è accumulata tra le foglie. È molto importante che sulla pianta, tra le foglie, non si raccolga acqua stagnante, che potrebbe essere la causa di sviluppo di marciumi.

Le innaffiature in estate: anche tutti i giorni

Più avanti, con l’arrivo dell’estate e l’innalzarsi ulteriore delle temperature, la Tillandsia avrà bisogno di essere rinfrescata più frequentemente anche tramite nebulizzazione: sarà sufficiente spruzzare acqua nebulizzata, sempre poco calcarea, a temperatura ambiente sull’intera pianta. Questa operazione dovrà essere fatta frequentemente; in piena estate anche ogni giorno se fa molto caldo e se l’aria di casa è troppo secca. Durante la stagione più calda, inoltre, la pianta può essere trasferita all’esterno, in un angolo semiombreggiato del balcone o del terrazzo, dove non venga raggiunta dai raggi diretti del sole. In questo caso la pianta può essere appesa al tronco di una pianta del terrazzo, dove potrà rimanere per tutta la stagione estiva.

In primavera la tillandsia ha bisogno di concime

Oltre alle irrigazioni, ora è utile somministrare un po’ di concime alla Tillandsia anche se si tratta, in realtà, di una pianta con basse esigenze. A inizio stagione, tuttavia, un piccolo aiuto può giovare alla vigorìa della pianta, così da avere la forza di affrontare tutta la stagione calda con la sufficiente energia. Allo scopo, si può utilizzare un fertilizzante specifico per orchidee, caratterizzato da una composizione bilanciata di elementi nutritivi che funziona bene anche per le Tillandsie. Meglio diluire il prodotto più di quanto indicato in etichetta, almeno il doppio, e somministrarlo tramite nebulizzazione con un comune spruzzino. Un paio di somministrazioni, eseguite a distanza di 2-3 settimane possono essere sufficienti per tutta la stagione.

Dove mettere la tillandsia? I punti di appoggio

Tillandsia argentea può essere coltivata adagiata su “zattere”, ovvero su strutture in legno, o corteccia, che fungono esclusivamente da appoggio e supporto per la pianta che, come detto, non richiede né terriccio né tantomeno un vaso. Considerata la grande adattabilità di questo tipo di pianta, e il suo aspetto molto decorativo, per fare bella mostra di sé può anche essere sistemata come centrotavola in salotto, oppure appesa con un filo di nylon trasparente a un gancio sul soffitto. L’importante è che sia sempre in una zona luminosa della casa: la luce è una condizione fondamentale per la vita di queste piante. Meglio scegliere una zona dove l’aria non sia troppo secca, per garantirle il giusto apporto di umidità, e lontana dalle correnti d’aria (soprattutto se appesa): il bagno e la cucina sono gli ambienti ideali.

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