Il suolo: che cosa è, quali danni subisce e come intervenire in modo sostenibile

Premessa di un futuro sostenibile per Pianeta e biodiversità è la tutela della "terra sotto i nostri piedi", uno strato fragile e sottile che racchiude la vita.

Silvia Scognamiglio
A cura di Silvia Scognamiglio
Pubblicato il 22/01/2023 Aggiornato il 22/01/2023

Sotto di noi – invisibile, silenzioso e indispensabile – il suolo è lo strato permeabile all’acqua che, fin dalle origini, permette alla vita di rigenerarsi, alle piante di crescere, agli animali e agli esseri umani di nutrirsi. Nel tempo, industrializzazione, cementificazione e agenti inquinanti hanno messo a dura prova quest’insostituibile risorsa che ha dovuto adattarsi con resilienza a una presenza dell’uomo sempre più invasiva e fuori controllo.

La resistenza non è però infinita: oggi più che mai tutelare la salute del suolo è la premessa di un futuro sostenibile, ne è letteralmente la base su cui poggia tutto il resto. Gli interventi di antropizzazione, come la costruzione di nuovi edifici in zone ex agricole o incolte, e dei correlati servizi essenziali (impianti idrici, elettrici, fognari e così via), nonché le calamità come gli incendi e i danni ambientali, progressivamente snaturano il suolo danneggiando la sua fondamentale caratteristica di ecosistema in continua trasformazione.

Un terreno asfaltato, impermeabilizzato in superficie, non riceve più acqua, non è più in grado di trattenere CO2: in breve tempo muore, con una perdita che risulta in pratica irreversibile. “Riconvertire” un suolo cementificato, cioè farlo tornare a vivere, è infatti un’operazione non sempre possibile, e che in ogni caso richiede centinaia di anni. I pedologi, che studiano i terreni dal punto di vista geologico e agrario, lanciano inoltre l’allarme sulle conseguenze idrogeologiche del consumo di suolo.

Biodiversità: perché è davvero vitale

Il consumo a ritmi esponenziali dell’ecosistema suolo è in stretta relazione con la perdita della biodiversità sulla Terra. Questo termine (in inglese biological diversity,), che è stato coniato nel 1988 dall’entomologo americano Edward O. Wilson, fa riferimento alla ricchezza, alla varietà e alla quantità della vita sul nostro pianeta; comprende nella sua definizione le specie vegetali e animali, i microrganismi, i geni che essi contengono, tutti gli ecosistemi presenti nella biosfera. Soprattuttonegli ultimi decenni, questa diversità che assicura la riproduzione degli esseri viventi è stata minacciata dall’inquinamento, dai cambiamenti climatici, dall’antropizzazione di aree sempre più vaste. In base ai dati di LPI (Living Planet Index), a livello mondiale tra il 1976 e il 2016 l’indice di biodiversità si è ridotto del 68%: una percentuale impressionante sulla quale è indispensabile riflettere più a fondo.

biodiversità

 

Conoscerlo per rispettarlo

Il suolo è la pelle del Pianeta, serbatoio e “laboratorio” della vita vegetale e animale: eppure in pochi ne conoscono il ruolo imprescindibile. Cementificazione massiccia e inquinamento minacciano le sue risorse nascoste, tanto che i danni potrebbero rivelarsi alla lunga irreparabili.

A Cortina suoli fortemente danneggiati per ridisegnare le piste da sci

Foto Paolo Pileri

Le nuove generazioni saranno più consapevoli e attente? Paolo Pileri, docente di Pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, ha analizzato nel tempo e sotto più aspetti, le questioni urbanistiche, ambientali, sociali e paesaggistiche connesse al consumo di suolo. È da poco uscito un suo nuovo libro di approfondimento sul tema, affrontato con approccio scientifico e tecnico, ma alla portata di tutti.

L'intelligenza del suolo Piccolo atlante per salvare dal cemento l'ecosistema piu fragile di Paolo Pileri

Il volume “L’intelligenza  del suolo.- Piccolo atlante  per salvare dal cemento l’ecosistema  più fragile”,  di Paolo  Pileri, è edito da Altreconomia (2022).

 

Consumo del suolo: 5 effetti gravi da prevenire

Una vera consapevolezza passa per la conoscenza dei rischi del consumo di suolo che coinvolgono tutta la popolazione mondiale. Avere meno “terreni vivi” significa innanzitutto disporre di meno risorse naturali e agricole, e quindi alimentari, perché tutto ciò che mangiamo ha lì la sua origine. Altro effetto da considerare è il peggioramento del clima dovuto alla maggiore presenza in atmosfera di CO2 che non viene assorbita; inoltre, aumentano i danni idrogeologici da acqua e pioggia per l’impermeabilizzazione del terreno. Da non trascurare che consumo di suolo significa spesso anche degrado del paesaggio. E tutto si traduce in un danno ambientale sociale ed economico per tutti.

Qual è lo spessore del suolo?

Il suolo è lo strato poroso a base di sabbia, limo e argilla che avvolge il Pianeta e ne costituisce la linfa vitale. È un ecosistema in perenne trasformazione. Il suo spessore varia tra 70 e 200 cm, ma sono i primi 30 cm dalla superficie quelli più importanti: un deposito di carbonio in continuo rinnovamento dai cui dipendono tutte le specie viventi e la biodiversità.

Velocità di consumo del suolo

Laa velocità a cui procede il consumo di suolo in Italia è di 2 mq/sec, in base ai dati Ispra (www.isprambiente.gov.it/it). L’impermeabilizzazione dei terreni è strettamente correlata al rischio causato da eventi climatici estremi: secondo i dati di European Severe Weather Database, ogni anno se ne verificano in Italia oltre 1.500.

 

Si ringrazia per la collaborazione il prof. Paolo Pileri, autore del libro “L’intelligenza del suolo” da cui sono tratti informazioni e dati tecnici

 

Tratto da Cose di Casa di giugno 2022

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