Valvole termostatiche per risparmiare sui consumi. Un esempio di installazione

Molti le hanno già dovute installare, altri lo faranno a breve: le valvole termostatiche presentano molti vantaggi. Ve li presentiamo, raccontandovi i lavori e mostrandovi anche, step by step, le foto relative.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 30/09/2014 Aggiornato il 30/09/2014
Valvole termostatiche per risparmiare sui consumi. Un esempio di installazione

Obbligatorie nelle nuove costruzioni, insieme ai dispositivi per contabilizzare il calore in condominio, in alcune Regioni vanno aggiunte anche su alcuni impianti esistenti. Per saperne di più sulla normativa in vigore nelle regioni, clicca qui. L’installazione delle valvole termostatiche è un’operazione che si esegue in giornata e che comporta pochi disagi ma molti vantaggi economici, tenendo conto poi che ci sono anche gli incentivi fiscali. Tempi e modalità di intervento vanno decisi in assemblea, come la scelta dell’impresa cui affidare i lavori.
Le “termostatiche” sono valvole automatiche (non manuali come quelle vecchie) in grado di regolare in modo autonomo il flusso di acqua calda all’interno dei radiatori su cui sono installate (una per ogni corpo scaldante). Un elemento regolatore di comando, di cui ciascuna termostatica è dotata, interviene automaticamente sull’apertura della valvola stessa e mantiene costante la temperatura dell’ambiente in cui è installata, al valore impostato sulla testa graduata. Il funzionamento è molto semplice: il dispositivo di comando della valvola non è altro che un regolatore proporzionale di temperatura, composto da un “soffietto” che contiene un liquido termostatico. Quando la temperatura nella stanza aumenta, questo liquido incrementa di volume e fa dilatare il soffietto: la valvola in pratica interrompe il flusso di acqua calda al radiatore. Al contrario, quando la temperatura nella stanza diminuisce, il soffietto si contrae a causa della spinta della molla di contrasto. Quindi la valvola fa riprendere l’erogazione dell’acqua calda al radiatore. l Quando nell’ambiente il calore corrisponde al valore impostato sulla testa della valvola, la temperatura dell’acqua nel radiatore inizia a differire gradualmente, partendo dal basso verso l’alto: più calda nella parte superiore, più fredda in quella inferiore.

I vantaggi delle valvole termostatiche: meno spese e più comfort

La possibilità di avere calore solo quando serve permette di utilizzarne meno e di ridurre il consumo di combustibile necessario a produrlo. Questo comporta prima di tutto un notevole risparmio energetico, che si traduce, ovviamente, in un risparmio anche economico: meno si consuma e meno si spende. In più, la temperatura costante a un valore adeguato, che è fissato dalla normativa (media per appartamento di 20 °C), rende gli ambienti molto confortevoli e vivibili, senza quel calore in eccesso – o in difetto – che è invece dannoso. Un microclima gradevole e salubre è un valore aggiunto per la casa. Il fatto che poi questo comporti un risparmio è ancora meglio. Il consiglio Per una maggiore resa termica, evitare di coprire i radiatori con tende, mobili e copricaloriferi, perché viene impedita la diffusione del calore nell’ambiente, che avviene per convezione. L’aria calda deve infatti poter fluire verso il centro della stanza.

Le fasi di lavoro per installare le valvole termostatiche

L’operazione consiste nell’applicare a ciascun radiatore della casa un’apposita valvola in grado di mantenere costante la temperatura ambiente, impostandone il valore sulla testa graduata. Naturalmente l’impianto di riscaldamento deve essere fermo (quindi si lavora durante la stagione calda) e, tranne nei casi in cui le valvole esistenti sono già termostatiche, il circuito deve essere vuoto, ovvero l’acqua che circola all’interno deve essere eliminata. Contestualmente si provvede anche alla posa dei dispositivi per la contabilizzazione del calore, per poter calcolare i consumi energetici di ogni appartamento.

 

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1. Valvola e raccordo al tubo di mandata (acqua calda)

2. Raccordo al tubo di ritorno (acqua fredda)

Tipi di valvole da sostituire

Le foto rappresentano le tre tipologie più diffuse di valvole manuali prive di testa termostatica: la più datata, una di età media e poi la più recente. Questa è uno degli ultimi modelli utilizzati prima dell’introduzione delle termostatichevalvole-da-sostituireGli step successivi illustrano le fasi di lavoro necessarie per la sostituzione della valvola più vecchia con un nuovo modello dotato di testa termostatica e di corpo valvola termostatizzabile.

Molte delle operazioni sono svolte manualmente, senza l’ausilio di alcuno strumento.

1-2-valvole1. Per poter intervenire sulle valvole, prima è necessario scollegare il radiatore dal vecchio corpo valvola esistente, ma anche dall’intero circuito di riscaldamento. Si inizia con l’allentare il codulo superiore, ovvero quel “bullone” esagonale che raccorda il radiatore alla valvola.

2a e 2b. Si passa poi a “disattivare” anche il collegamento inferiore: in questo caso bisogna prima togliere il bocchettone che protegge tale estremità. Si può ricorrere a una fiamma ossidrica di tipo portatile (a basso impatto) nel caso in cui risultasse difficoltoso svitare l’elemento e per evitare di esercitare troppa forza.

Serve una progettazione

Con una serie di dati relativi all’appartamento in cui si opera (planimetria complessiva, dati strutturali dell’immobile in cui si trova, rilievi dei punti di dispersione termica, eccetera), un termotecnico incaricato progetta l’intervento e dà indicazioni agli operatori su come impostare le valvole, per calibrare adeguatamente il funzionamento, evidenziando anche gli eventuali squilibri, importanti ai fini del calcolo dei consumi.
• Quindi, oltre a una mano d’opera specializzata (necessaria perché il lavoro sia eseguito a regola d’arte), anche la progettazione si rende indispensabile.
• Solo in questo modo, inoltre, si può porre rimedio a quegli squilibri termici che di frequente si riscontrano negli edifici a più piani.

Il vecchio corpo valvola deve essere asportato completamente per essere sostituito integralmente.

3-5-valvole3. Si ritorna al collegamento superiore (ovvero al tubo di mandata dell’acqua calda) per staccare definitivamente la valvola. Nell’immagine sotto sono evidenti i danni, soprattutto dovuti a depositi di calcare, provocati dal contatto con l’acqua non trattata per l’eliminazione del carbonato di calcio.

4a e 4b. Sollevandolo dalle staffe che lo sorreggono e che sono agganciate direttamente al muro, il radiatore può essere rimosso. E dalle due estremità laterali (quella superiore e quella inferiore) dell’elemento scaldante vengono asportati i rispettivi coduli di collegamento.

5. Si riprende a lavorare agli attacchi a muro per eliminare i raccordi dai tubi del circuito. Come in precedenza, anche per togliere quello dal tubo di ritorno al circuito dell’acqua fredda (quindi nella parte inferiore) si è ricorso all’aiuto della fiamma ossidrica a basso impatto, per allentare la ferramenta.

È importante lavorare con cautela per preservare le parti che non occorre sostituire, come le tubazioni.

6-8-valvole6. A questo punto i tubi filettati del circuito – che sporgono dalla parete – sono liberi: si devono pulire, trattare e predisporre per accogliere le nuove parti da montare. Alle estremità si applicano i tradizionali fili di canapa, con speciale pasta verde, per favorire il fissaggio ottimale delle componenti aggiuntive.

7a e 7b. Al tubo superiore di mandata dell’acqua – calda – viene applicata la nuova valvola (immagine qui sotto). Mentre a quello inferiore di ritorno – acqua fredda – viene aggiunto il nuovo detentore (immagine in basso). Ora i due tubi del circuito di riscaldamento sono pronti per la fase successiva.

8a e 8b. Ripreso in mano il radiatore, si passa ad applicare un nuovo codulo di raccordo a entrambe le estremità. Queste andranno poi collegate rispettivamente alla valvola (immagine qui sotto) e al detentore (immagine in basso) che si trovano già sui tubi a parete.

attrezzi-valvole1. Bastano pochi strumenti:  Non occorre molto per la sostituzione delle valvole: sono sufficienti pochi attrezzi. Conta invece una buona mano d’opera specializzata e abilitata.
2. La chiave? A cricchetto: Si tratta di un’asta di manovra con meccanismo a cricchetto che serve per svitare e avvitare i coduli sul radiatore. Questi hanno infatti due “denti” interni che si incastrano nell’estremità sagomata dell’asta.

L’intervento di installazione valvole è scontato: al 65% oppure al 50%

Anche questo lavoro rientra fra quelli incentivati dagli ecobonus del Dl 63/2013, convertito nella legge 90/2013. Con due strade possibili.
Nel caso in cui si decida di sostituire l’intero impianto di climatizzazione invernale, archiviando la vecchia caldaia con un sistema più efficiente, allora l’intervento può beneficiare della detrazione al 65% su Irpef/Ires. Gli incentivi riguardano, infatti, non solo l’installazione della caldaia, ma anche la messa a punto del sistema di distribuzione (e le valvole sono a tutti gli effetti parte integrante dell’impianto). Questa tipologia di opera è sostenuta con un valore massimo di detrazione di 30.000 euro. Se, invece, la caldaia è già stata sostituita in passato e l’intervento riguarda solo l’aggiunta della termoregolazione, allora i lavori (sempre pagati dalla collettività in caso di condominio) saranno classificati come ristrutturazione e restyling energetico, con recupero al 50% sulle tasse (percentuale che scenderà al 36% dopo la fine dell’anno).

In condominio? Fino al 30/6/2014

L’ecobonus del 65% era in vigore fino al 31 dicembre 2013 per i privati e fino a metà 2014 per i condomini. Siccome le valvole sono un sottosistema della caldaia centralizzata (anche se la termoregolazione è interna ai singoli appartamenti) e sono pagate dalla collettività, il termine per l’intervento è scaduto quindi il 30 giugno 2014 (data di scadenza dell’ecobonus per i condomini).

(in collaborazione con avv. Silvio Rezzonico, presidente nazionale Federamministratori/Confappi, Tel. 02/33105242, http://www.fna.it)

9-11-12-valvole

9a e 9b. A questo punto del lavoro il radiatore, completo dei pezzi nuovi alle estremità (i due coduli), va nuovamente riposto sulle staffe a muro e può essere ricollegato ai tubi del circuito dell’impianto di riscaldamento: esattamente alla valvola, sopra, e al detentore, sotto.

10. Si passa a completare la valvola applicando la testa termostatica: è lo strumento attraverso il quale l’operatore imposta la temperatura fissa (20 °C) che il radiatore dovrà far raggiungere all’ambiente. L’impostazione può essere modificata per abbassare il valore, ma ovviamente non per alzarlo.

I valori di temperatura si impostano ruotando la manopola che forma la testa termostatica.

11a e 11b. Al centro di ciascun radiatore, e a un’altezza di due terzi quella dell’elemento, viene applicato un ripartitore (contabilizzatore). Su questo (dotato di un proprio codice) l’operatore memorizza tutti i dati relativi al radiatore stesso. Il dispositivo conteggia il calore ceduto all’ambiente dal corpo scaldante.

12a e 12b. Si rilevano le misure di ogni radiatore che, insieme ai codici dei contabilizzatori, vanno poi riportate nelle “schede mappatura” (indispensabili per la contabilizzazione del calore di ogni appartamento e per la relativa bollettazione). Una copia dei moduli viene custodita dall’amministratore.

Si risparmia sul riscaldamento con le valvole termostatiche dal 10 al 45%

Con la sola installazione delle valvole termostatiche si può quantificare un risparmio economico intorno al 10/15%. In più, l’ottimizzazione della temperatura nei vari alloggi di un edificio a più piani (20 °C dal primo all’ultimo piano) permette di raggiungere risultati ancora più significativi nel momento in cui nelle abitazioni dove vi sono stanze inutilizzate le temperature vengono ridotte rispetto ai 20 °C previsti. Se poi il vecchio generatore di calore condominiale viene sostituito con una caldaia a condensazione a 4 stelle di efficienza (con rendimento che può arrivare al 106/107% invece del 91% massimo dei modelli datati) si può aggiungere un ulteriore 10/15% di risparmio. Per un totale di circa il 30% in meno di costi.IInfine un esempio per comprendere meglio: la modifica da gasolio a metano come combustibile del generatore di calore, unito all’installazione di una caldaia di tipo moderno e all’applicazione di valvole termostatiche può innalzare il risparmio in bolletta fino al 45%. l Per abbassare ancora più drasticamente i costi, inoltre, la soluzione è quella di evitare – o almeno contenere – le dispersioni energetiche con l’installazione di serramenti a tenuta e vetri bassoemissivi e con un’adeguata coibentazione della struttura.

Quanto costa installazione valvole

Il costo medio indicativo per l’intervento di posa delle valvole termostatiche e dei contabilizzatori di calore varia in base ai diametri delle valvole e alle eventuali modifiche agli attacchi esistenti che si dovessero rendere necessarie. Bisogna poi aggiungere i costi di progettazione delle valvole e di installazione delle pompe elettroniche, che dipendono dalla potenza e dalle modifiche idrauliche indispensabili:
✓ Installazione di 1 valvola termostatica e di 1 contabilizzatore di calore di tipo indiretto: 110/150 €

Preventivo prezzi 2013 ed esecuzione lavori: Mazzocchi Group, Via Monferrato 1/a, Corsico (Mi), Tel. 02/4232000, moreno@mazzocchigroup.com

Con la contabilizzazione si paga quanto si consuma

P1020546-modIl sistema di contabilizzazione è composto da un ripartitore radio che rileva il consumo individuale di ogni radiatore dell’impianto di climatizzazione invernale. Riscontra la quantità di calore erogata dal radiatore stesso, giorno per giorno e per tutta la durata del periodo di funzionamento del riscaldamento. l Il dispositivo è alimentato da una batteria al litio della durata di 10 anni. La bollettazione Il calcolo e la suddivisione delle spese per il riscaldamento avvengono a seguito dell’acquisizione dei dati raccolti dai ripartitori.
• Per questo l’operatore non deve recarsi in ogni singolo appartamento: i dispositivi, a domanda, inviano i dati tramite onde radio.
• I dati raccolti vengono poi rielaborati con uno specifico software che tiene conto anche dei vari tipi di radiatori (le informazioni sono tutte contenute nelle schede mappatura).
• L’importo totale viene poi suddiviso in due quote: una fissa (necessaria alla gestione e alla manutenzione della caldaia) e una variabile (relativa ai costi di consumo).
• Le rispettive percentuali sono stabilite dall’assemblea condominiale, tenendo conto che la normativa prescrive che almeno il 50% (quindi non meno di tale percentuale) dei costi totali sia calcolato in base al consumo.
• Di frequente si arriva a suddividere il totale in 70% di costi a consumo e 30% di costi di gestione. A prova di manomissione Poiché, come detto, i valori raccolti dal ripartitore e rilevati dall’operatore (tramite onde radio) devono essere poi elaborati in funzione del tipo di radiatore su cui sono installati, nel caso in cui si debba sostituire il radiatore (e il ripartitore viene smontato) è necessario rilevare i dati del nuovo modello per inserirli nel programma di calcolo. l In caso di manomissione o smontaggio del ripartitore da parte di terzi rispetto agli operatori abilitati a intervenire, il dispositivo “va in allarme”. E al momento della rilevazione dei dati raccolti, il ripartitore segnala anche data e orario dell’intervento illecito. 

P1020559Scheda mappatura

Nel tempo, a ogni intervento eseguito su ciascun radiatore dovrà seguirne il relativo aggiornamento dei moduli.

Fine dei lavori

Eseguito l’intervento, si deve verificare la tenuta di raccordi e valvole. Il collaudo può avvenire solo dopo aver riempito di acqua il circuito; è possibile dunque che la verifica sia effettuata in tempi successivi all’installazione. Mentre è contestuale alla fine dei lavori la firma da parte del condomino della relativa “bolla” che riporta anche i dati della mappatura dei radiatori; in questo modo l’impresa che ha eseguito i lavori declina ogni responsabilità per le eventuali modifiche apportate successivamente.

 

 Un ritocco alla caldaia

In seguito all’installazione delle valvole termostatiche sui radiatori, per avere un funzionamento corretto dell’impianto termico è necessario intervenire anche sul generatore di calore, cioè la caldaia centralizzata.
• A quest’apparecchio infatti bisogna aggiungere una pompa di tipo elettronico (pompa a pressione variabile) in sostituzione di quella esistente.
• Quest’intervento serve per regolare le variazioni di pressione dovute al funzionamento delle valvole termostatiche (apertura e chiusura in base alla temperatura raggiunta negli ambienti).
• La pompa elettronica, infatti, al variare della posizione degli otturatori delle valvole termostatiche provvede in automatico ad adattare la spinta di acqua nelle tubazioni, in modo da avere un flusso sempre costante – e adeguato – all’interno del circuito.
• Spetta a un termotecnico, comunque, valutare l’intervento nel suo complesso e selezionare il tipo di pompa adatto all’impianto esistente, tra quelle esistenti sul mercato.

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