Una casa da due appartamenti. Con vista mare

L'abitazione è stata ricavata dall'unione di due appartamenti. il nuovo lay-out ha permesso di avere ambienti più ampi che sfruttano l'illuminazione naturale proveniente da grandi vetrate.

Architetto Barbara Piccinno
A cura di Architetto Barbara Piccinno, Silvia Scognamiglio, Fotografa Cristina Fiorentini
Pubblicato il 08/06/2015 Aggiornato il 06/08/2018
Una casa da due appartamenti. Con vista mare

La casa è il frutto dell’accorpamento di due diversi appartamenti. Nella nuova distribuzione degli spazi, del tramezzo che divideva la camera dal soggiorno si è conservato soltanto il pilastro, intorno al quale è stata costruita una quinta che articola lo spazio living separando le funzioni. Un ampio terrazzo circonda tre lati della casa, ampliando in maniera rilevante gli spazi abitabili della casa nella bella stagione, attrezzati con zona pranzo esterna e lettini per il relax con vista panoramica verso il mare. Per contenere i costi, i pavimenti sono stati rivestiti con parquet industriale, scelto anche per la cucina

Il pilastro come elemento portante

In quanto portante, il pilastro è un elemento ineliminabile, perché ha la funzione di trasferire i carichi delle strutture che sorregge a quelle sottostanti. Pertanto la sfida progettuale è sempre quella di inserirlo nella casa in modo che non sia di ostacolo ma anzi che diventi un plus di cui avvalersi. In questo caso è stato sfruttato da un lato per fiissare lo schermo tv e dall’altro per prevedere mensole a servizio della zona giorno. Il pilastro ouò avere sezione quadrata, rettangolare, poligonale o più complessa (quando è tonda si parla di colonna). In un edificio, quattro pilastri, per esempio, possono sostenere due travi parallele, che a loro volta reggono un solaio, con orditura a esse perpendicolare. Nelle attuali costruzioni i pilastri in calcestruzzo armato hanno sostituito le pareti portanti in laterizio. Si realizzano a partire dalle fondazioni, con barre d’acciaio longitudinali disposte a circa 3 centimetri sotto la superficie esterna, per garantirne la continuità strutturale.

Un parquet resistente e durevole

Il pavimento dell’abitazione è realizzato in parquet industriale, essenza rovere europeo. Destinato originariamente a spazi industriali (da cui il nome) o commerciali, questa particolare tipologia di parquet è in realtà molto indicata e utilizzata anche negli interni residenziali. È indicata sia nelle nuove costruzioni sia nelle ristrutturazioni.Il pavimento è costituito da lamelle di piccole dimensioni, strette nella parte a vista, ma di spessore più elevato rispetto ai tradizionali listoni. Gli elementi vengono assemblati e compattati tra loro in “blocchetti” a forma di parallelepipedo, tenuti insieme da un supporto (rete o nastro adesivo). Per tali caratteristiche il parquet industriale si può considerare economico. Innanzitutto per le dimensioni: i listelli sottili sono più facili da ottenere rispetto alle doghe di grandi dimensioni; in più, comporta meno scarto. Un altro fattore è la provenienza del legname, che viene recuperato da altre lavorazioni. Il parquet industriale è robusto, resistente e durevole. Lo spessore degli elementi consente molteplici levigature nel tempo. La tecnica costruttiva degli elementi disposti “di taglio” e le stonalizzazioni data dall’uso di legni di diversa provenienza, donano a questo pavimento una particolare resa estetica.

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  • La quinta, sul lato accanto al tavolo, è stata realizzata in modo da ricavare una nicchia che integra una base contenitore e mensole in vetro, mentre in alto contiene uno split per la climatizzazione, che rimane così mimetizzato. Nel living, la quinta è stata realizzata inglobando un pilastro e una porzione di parete esistente, che prima divideva l’ambiente dalla camera. Il soggiorno conserva così tutta la sua ampiezza, con le quattro aperture che affacciano sul terrazzo.

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  • La zona conversazione è arredata con elementi contemporanei. Il divano angolare con chaise-longue (Poltronesofà) è rivestito in tessuto bianco e completato con cuscini color lilla. La parete alla quale è appoggiato ha un’ampia nicchia sfruttata come piano d’appoggio. 

 

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  • Nel soggiorno la quinta contiene i cavi elettrici che hanno reso possibile sfruttare il volume anche per avere un comodo appoggio per la tv. Di fronte, la forma del divano con chaise-longue forma una zona conversazione raccolta. L’arredamento è completato da una vetrina d’epoca che crea un piacevole contrasto con il tavolino moderno in vetro e metallo. 

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  •  La zona pranzo è arredata con mobili d’epoca di famiglia. Il tavolo è un modello dell’800 con gambe tornite lavorate e piedini su ruote. Le sedie coordinate hanno la seduta imbottita e rivestita in tessuto. 

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  • La composizione, articolandosi sui due lati lunghi e su un terzo corto, ha uno schema particolarmente funzionale, in base ai criteri ergonomici. La zona operativa vede lavello e piano cottura affiancati, in modo da lasciare ampio spazio di lavoro ai lati. La cappa è integrata nel pensile in corrispondenza dei fuochi. Sotto il top in marmo di Orosei, le basi sono attrezzate con capienti cestoni a estrazione totale. I mobili della cucina sono di Spagnol. Le colonne occupano tutta la lunghezza della parete. Le due più ampie integrano rispettivamente il frigocongelatore da incasso e i due forni, ventilato e a microonde. Quest’ultimo, utilizzato più di frequente, è stato disposto sopra (a circa 120 cm da terra) perché risulta più comodo tenere sotto controllo la cottura e più pratica l’estrazione delle pietanze. I vani rimanenti sono sfruttati come dispense. La cucina si trova proprio di fronte all’ingresso dell’abitazione. Si tratta di un ambiente separato, la cui continuità con il living è sottolineata dall’uniformità della pavimentazione. È arredata su tre lati, con basi, pensili e armadiature in vetro laccato profilato in alluminio.

 

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  •  Una seconda zona pranzo è sul terrazzo, sfruttabile per la maggior parte dell’anno. Lo spazio all’aperto è stato arredato con un tavolo allungabile che, chiuso, ospita comodamente sei persone. Terrazzo e cucina comunicano tramite una portafinestra scorrevole dotata di sistema oscurante con tende veneziane (Deriu&Lupinu). 

Marmo Orosei per il top e non solo. Rivestimento evergreen

Il top della cucina è realizzato in marmo di Orosei, lo stesso utilizzato per il rivestimento degli imbotti. Tecnicamente chiamato Daino Reale o Breccia Sarda, è un marmo di colore beige, che esiste nelle varietà venato, perlato, nuovolato e fiocco neve. È utilizzato per realizzare vari elementi per interni ed esterno: pavimenti, rivestimenti, lastre, soglie, davanzali e scale, ma anche lavabi e piatti doccia. Ampia la scelta di finiture, che varia in base alla destinazione d’uso: lucida, levigata, spazzolata, sabbiata, bocciardata e anticata. Una volta scelto, è consigliabile comprarne una quantità superiore al necessario per eventuali sostituzioni, perché è impossibile trovare la stessa venatura a distanza di tempo. Cure e attenzioni: il marmo, oltre a essere considerato un rivestimento esteticamente di pregio, è resistente alle abrasioni e agli urti.l In cucina, data la sua natura porosa, richiede una cura costante e un uso attento. Per questo motivo molti produttori lo sottopongono a particolari trattamenti impermeabilizzanti.

 

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  •  La camera matrimoniale, cui si accede tramite un corridoio-disimpegno che distribuisce anche la cabina armadio, ha dimensioni particolarmente ampie perché integra anche la parte a vista del bagno, con lavabo e vasca, mentre la zona della doccia e dei sanitari rimane chiusa da una porta scorrevole. Per il letto matrimoniale, rivestito fino a terra con un copriletto in tessuto operato, è stato mantenuto l’accostamento cromatico del bianco con il lilla. Il comò di fronte è un mobile d’epoca, così come lo scrittoio che è stato disposto tra il letto e la vasca.La camera, come tutti i principali ambienti della casa, dispone di accesso diretto al terrazzo, dove è stato previsto un angolo relax. Per conservare la continuità con l’esterno l’ambiente è privo di tendaggi ma le finestre sono dotate di vetri fotocromatici, che nelle ore di più intenso irraggiamento si scuriscono, svolgendo così una funzione di filtro. 

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  • La cabina armadio, ricavata ex novo in un vano separato, è attrezzata con montanti in metallo fissati a parete e disposti a “elle” più una scaffalatura nello stesso materiale completata da contenitori per biancheria e per scarpe.  

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  • Il bagno della camera matrimoniale prevede una parte a vista, con la zona lavabo e la vasca incassata in una struttura in muratura. Un setto ai piedi del bacino scherma parzialmente senza penalizzare la spaziosità dell’ambiente. Gli elementi in muratura e le pareti sono rivestiti con mosaico in vetro (Trend).

 

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  • La zona con la doccia e i sanitari è separata da una porta scorrevole. Un inserto vetrato sopra lo stipite fa passare la luce proveniente dalla camera. La doccia è realizzata in muratura e totalmente rivestita in mosaico. Una piccola nicchia tra le due pareti è attrezzata con uno scaffale metallico componibile (Bricocenter). 

La doccia in muratura

La doccia è ricavata in una struttura in muratura e rivestita completamente in mosaico. Una soluzione di grande impatto estetico, per la cui realizzazione occorre rispettare alcuni accorgimenti. Essendo priva di piatto doccia, va innanzitutto realizzata alla sua base una pendenza, necessaria affinché l’acqua non ristagni verso il muro. Sul sottofondo va previsto uno strato di impermeabilizzazione che viene fatto risalire lungo i bordi delle pareti e poi ricoperto con un ulteriore massetto. Per il rivestimento vanno scelti materiali adeguati e specifiche malte per le fughe, che evitino l’assorbimento dell’acqua.

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  • L’affaccio esterno esposto a Sud è stato arredato come un’unica grande zona giorno, con il tavolo da pranzo e la zona relax. La pietra utilizzata per rivestire lo spessore dei vani portafinestra è il marmo di Orosei. La pavimentazione in gres porcellanato è della serie Bone, colore age, di Ceramiche Castelvetro. 

Il terrazzo: l’importanza dell’impermeabilizzazione

In questa casa il terrazzo è di tipo “aggettante” (sporge cioè dalla parete) e circonda tutto il perimetro dell’abitazione, sviluppandosi a forma di “elle”. Lo delimita un parapetto in vetro temperato che favorisce la vista del panorama. Trovandosi in posizione esposta, è importante che venga garantita una perfetta protezione dalle intemperie, in modo da assicurare il necessario comfort termico alle zone sottostanti ed evitare che l’acqua si accumuli, ristagni o si infiltri sotto i serramenti. È quindi fondamentale una impermeabilizzazione adeguata: i sistemi più comuni per realizzarla richiedono la posa in più strati. Prima dell’applicazione la superficie deve essere resa regolare, liscia e senza rilievi. Per ottenere un’impermeabilizzazione perfetta occorre applicare, prima della pavimentazione, speciali manti, che in genere si presentano come guaine formate da più teli sovrapposti in fibra di vetro bitumata. Tali prodotti vanno applicati non solo sulla soletta, ma anche sotto tutti gli elementi di costruzione che sono solidali ad essa, come ad esempio i parapetti. I manti sintetici vanno fatti risvoltare sopra i camini e sulle pareti perimetrali del terrazzo, sino ad arrivare a creare uno zoccolo alto circa 30 cm e creare un effetto “catino”. 

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1 Ingresso – 2 Zona conversazione – 3 Zona pranzo – 4 Cucina – 5 Camera matrimoniale – 6 Camera singola – 7 Salotto relax – 8 Cabina armadio – 9 Bagno – 10 Disimpegno – 11 Lavanderia – 12 Terrazzo

Progetto: arch. Barbara Piccinno – barbara.piccinno@fastweb.it
Foto: Cristina Fiorentini

 

 

 

 

 

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