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La crisi energetica in corso, scaturita dalla guerra mossa in Ucraina dalla Russia, e i prezzi alle stelle delle bollette di luce e gas, costringono tutti ad un taglio netto dei consumi.
Il Ministero della Transizione Energetica ha così varato un Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas che detta misure nuove per quanto riguarda la durata e la data di accensione dei riscaldamenti, insieme a regole comportamentali che ognuno di noi nel nostro piccolo dobbiamo attuare per contenere i consumi di gas in vista dell’inverno.
Accensione riscaldamenti: le nuove date per zone climatiche
Il nostro Paese è diviso in sei zone climatiche, ognuna con proprie date per l’accensione dei riscaldamenti negli edifici dove l’impianto è centralizzato. È il Decreto del Presidente della Repubblica n. 412 del 26 agosto del 1993 a stabilire le modalità e le limitazioni sull’accensione dei riscaldamenti in Italia, suddividendo il territorio nazionale in 6 zone climatiche in base alla media delle temperature giornaliere. La zona A (comuni con gradi-giorno inferiori a 600), B (tra 600 e 900); C (tra 901 e 1400), D (tra 1401 e 2100), E (tra 2101 e 3000) ed F (comuni con gradi-giorno superiori a 3000).
Mentre i Comuni montani rientrano nella fascia F, nella zona A troviamo ad esempio i Comuni di Lampedusa e Linosa (AG), nella Zona B città come Agrigento, Catania, Crotone, Trapani, nella zona C, Imperia, Latina, Bari, Benevento, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Napoli, nella Zona D Genova, La Spezia, Forlì, Ancona, Firenze, Macerata, Roma, nella Zona E Alessandria, Bergamo, Biella, Milano, Vercelli, Bologna, Trieste, Perugia, L’Aquila e Potenza.
Per vedere in quale fascia climatica si trovi la propria abitazione si può consultare il sito http://www.comuni-italiani.it: selezionando il Comune di appartenenza, si trovano indicati fra l’altro la zona climatica.
Quando si possono accendere i riscaldamenti?
Secondo quanto disposto dalle nuove regole indicate dal Piano Nazionale di contenimento dei consumi di gas, l’accensione del riscaldamento 2022 verrà così predisposto:
- Zona A: per ore 5 giornaliere dall’8 dicembre 2022 al 7 marzo 2023;
- Zona B: per ore 7 giornaliere dall’8 dicembre 2022 al 23 marzo 2023;
- Zona C: per ore 9 giornaliere dal 22 novembre 2022 al 23 marzo 2023;
- Zona D: per ore 11 giornaliere dall’ 8 novembre 2022 al 7 aprile 2023;
- Zona E: per ore 13 giornaliere dal 22 ottobre 2022 al 7 aprile 2023;
- Zona F: nessuna limitazione.
Inoltre la temperatura dei riscaldamenti dovrà essere ridotta di 1 °C come segue:
- a 17 °C con più o meno 2 gradi di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;
- a 19 °C con più o meno 2 gradi di tolleranza di tolleranza per tutti gli altri edifici.
Cosa possiamo fare per ridurre i consumi di gas?
Il Piano prevede poi l’adozione di misure comportamentali a costo zero, implementabili attraverso una campagna di sensibilizzazione, con il supporto della presidenza del Consiglio dei Ministri e di Enea, al fine di suggerire una serie di comportamenti virtuosi che potranno contribuire, anch’essi, a limitare il consumo di energia con riduzione dei costi di bolletta degli utenti e impatti positivi anche sull’ambiente. L’obiettivo, si legge ancora nel piano, è promuovere comportamenti consapevoli e intelligenti nel consumo di gas e di energia elettrica.
In particolare tra i comportamenti da promuovere troviamo:
- riduzione della temperatura e della durata delle docce;
- utilizzo anche per il riscaldamento invernale delle pompe di calore elettriche usate per il condizionamento estivo;
- abbassamento del fuoco dopo l’ebollizione;
- riduzione del tempo di accensione del forno;
- utilizzo di lavastoviglie e lavatrice a pieno carico;
- distacco della spina di alimentazione della lavatrice quando non in funzione;
- spegnimento o l’inserimento della funzione a basso consumo del frigorifero quando in vacanza;
- non lasciare in stand-by TV, decoder, DVD;
- riduzione delle ore di accensione delle lampadine.
Ulteriori risparmi possono conseguirsi con misure comportamentali che richiedono investimenti anche piccoli da parte degli utenti. Così, ad esempio, sostituendo elettrodomestici a più elevato consumo con quelli più efficienti, sostituendo climatizzatori con quelli più efficienti, installando nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas, installando pannelli solari termici per produrre acqua calda, sostituendo lampadine tradizionali con quelle a led.
A questi consigli possiamo anche unire quelli stilati da Enea per risparmiare sui termosifoni. In primis migliorare la coibentazione dell’abitazione, passo molto importante poiché riduce significativamente il fabbisogno energetico. La realizzazione di un isolamento termico a cappotto dell’involucro e in particolare la coibentazione della copertura, riducono le dispersioni tra il 40 e il 50%.
È utile poi isolare tetto e soffitto, utilizzare serramenti a doppi vetri o tripli in base alle esigenze climatiche e camera d’aria con argon, in materiali altamente coibentanti come ad esempio PVC e legno, a taglio termico e con una particolare attenzione all’insonorizzazione e al comfort acustico interno dell’abitazione. In caso di installazione di tapparelle, è bene andare a verificare che i cassonetti siano ben coibentati in modo da evitare infiltrazioni d’aria che possono alterare il comfort della casa. Per risparmiare è bene anche chiudere persiane e tapparelle o mettere tende pesanti che riducono le dispersioni di calore verso l’esterno. Infine è opportuno, inserire un pannello riflettente tra parete e termosifone, specie nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete riducendone spessore e grado di isolamento. Anche un semplice foglio di carta stagnola contribuisce a ridurre le dispersioni verso l’esterno. Inoltre, per rinnovare l’aria di una stanza è sufficiente tenere le finestre aperte pochi minuti, mentre lasciarle troppo a lungo comporta solo inutili dispersioni di calore.
Fonti / Bibliografia
- Comuni-Italiani.it: Informazioni, CAP e dati utiliInformazioni e statistiche sui comuni, le province e le regioni italiane. Indicazione del sito ufficiale, CAP, numero abitanti, utili link, banche, scuole, farmacie, mappe, previsioni meteo.