Caminetti: che rivestimento scegliere?

Progettare il caminetto significa anche individuare il migliore rivestimento, il "vestito" più adatto, per il focolare, che è invece la parte "tecnica". Ecco 3 soluzioni d'effetto e funzionali.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 24/11/2014 Aggiornato il 24/11/2014
Caminetti: che rivestimento scegliere?

Da un lato c’è il “cuore” del caminetto, il focolare. Dall’altro c’è il suo “abito”, il rivestimento. Nel caminetto moderno chiuso, il blocco camino è la parte tecnica in metallo e refrattario, dove arde il fuoco e da cui partono le tubazioni per lo scarico fumi e la diffusione dell’aria calda. È sempre consigliabile acquistare il blocco camino dalle principali ditte produttrici, perché sono in grado di offrire tutte le certificazioni necessarie per avere un prodotto di qualità e per accedere ad eventuali agevolazioni fiscali. Il rivestimento, invece, è la parte esterna, estetica, del caminetto, che può essere nei materiali più diversi (pietra, marmo, legno, metallo, cemento, ceramica, eccetera). Le aziende produttrici offrono dei rivestimenti a catalogo, ma è anche possibile, rispettando alcune regole base, creare da soli il proprio rivestimento, con l’aiuto di un bravo artigiano o del proprio architetto.
La progettazione libera del rivestimento camino è la soluzione più adatta quando si vogliono massima personalizzazione e scelte coordinate al proprio arredo. Abbiamo selezionato alcune idee interessanti con l’aiuto dell’architetto Paola Cesaro, consulente di MCZ, che si occupa del supporto progettuale per i professionisti o i privati che desiderino un “abito su misura” per il proprio camino. 

Rivestimento del camino come mobile contenitore, all’insegna della praticità

È interessante l’idea di “abbracciare” il camino con un elemento contenitore, anziché separarlo dal resto dell’arredo. Si tratta di una soluzione che coniuga esteticità e praticità ed offre, ad esempio, la comodità di poter riporre al chiuso la riserva di legna e tutti gli accessori per la manutenzione del camino.

Qui di seguito vedete due esempi. Nel primo, il caminetto angolare è inserito in un ampio parallelepipedo in MDF, nel quale sono stati ricavati vani illuminati e pratiche armadiature. Nel secondo esempio, il rivestimento, realizzato in pietra basaltina, ospita una nicchia con anta apribile, perfettamente integrata.

Soluzione “minimal”: il rivestimento di solo cartongesso

Una soluzione che si adatta praticamente a qualsiasi arredo è il rivestimento in semplice cartongesso ignifugo. Il monoblocco camino viene installato senza ulteriori elementi o decori, ma soltanto con la sua cornice, che di solito è fornita di serie dalla ditta produttrice. Si tratta di una scelta orientata alla pulizia estrema e di grande impatto, in cui il fuoco diventa assoluto protagonista della parete e dell’ambiente stesso. La soluzione che lascia il cartongesso completamente bianco è molto usuale e funziona bene sia con caminetti di grande formato, sia con focolari dalle dimensioni più contenute, come nel caso della foto qui sotto.

Se non amate il bianco totale, è possibile verniciare il cartongesso, avendo l’accortezza di scegliere pitture all’acqua, sintetiche oppure ecologiche, perché resistono meglio alle alte temperature che si generano nel rivestimento. Da evitare, invece, le tempere o le pitture ad olio. Quando si sceglie un rivestimento colorato, è consigliato scegliere bocchette di fuoriuscita dell’aria calda che possano essere verniciate anch’esse. Nella realizzazione qui di seguito, ad esempio, le bocchette originarie erano di metallo bianco, ma sono state ricoperte della stessa tinta scelta per il caminetto.

Rivestimento con canna fumaria a vista, per il massimo sfruttamento del calore

Spesso si tende a nascondere le tubature della canna fumaria all’interno del rivestimento, perché non sono considerate esteticamente interessanti. Quando invece la canna fumaria ha un andamento regolare e lineare, la soluzione di valorizzarla, lasciandola completamente a vista, può essere una scelta validissima e non soltanto dal punto di vista estetico. Nel loro salire verso l’alto, infatti, i fumi rilasciano calore, che non essendo “bloccato” dal rivestimento si diffonde naturalmente e velocemente in ambiente. Nell’esempio qui sotto, la canna fumaria, realizzata in acciaio lucido, è stata lasciata volutamente a vista nella parte superiore, in modo che contribuisca a riscaldare il soppalco ricavato nel sottotetto.

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