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Avere un estintore in casa è senz’altro una garanzia di sicurezza in più, ma decidere quale modello acquistare non è semplice, perché per ogni tipo di fuoco e di materiale comburente esiste un estintore specifico.
Sono cinque le tipologie di estintori disponibili: a schiuma, a CO2, a polvere, idrici e per auto; per uso domestico però sono generalmente consigliati quelli a polvere e ad anidride carbonica.
Esiste, inoltre, una classificazione legata al materiale che prende fuoco: “in una casa ci sono prodotti solidi (come arredi, rivestimenti, tendaggi, tappeti, suppellettili varie), che nella metodologia di certificazione dei materiali ai fini antincendio vengono definiti di classe A (solidi); poi ci sono i prodotti liquidi (come alcolici, profumi e detersivi), che sono definiti di classe B (liquidi); infine i gas (come metano o GPL) che rappresentano la classe C (GAS). Pertanto l’estintore da scegliere deve essere omologato per spegnere fuochi di classe A, B o C, e questa omologazione ce l’ha solo l’estintore a polvere.
C’è poi un’altra considerazione che può determinare la scelta, cioè quella di acquistare estintori specifici per alcuni tipi di materiali, ad esempio olio da cucina, e in questo caso si potrebbe scegliere un estintore a schiuma, che è omologato specificatamente per incendio da prodotti di cucina”, racconta Uberto Caiazzo di Cipierre.
Estintori domestici a polvere
Il loro funzionamento è basato sull’impiego di polveri che, depositandosi sull’area interessata dall’incendio, contribuiscono a soffocarlo impedendo il passaggio di altro ossigeno.
Sono particolarmente adatti a domare fuochi che si sviluppano da materiali solidi, liquidi, gassosi e da metalli e apparecchi elettrici ed è bene successivamente arieggiare il locale in cui vengono utilizzati per far disperdere le polveri (a base bivalente o trivalente in funzione delle componenti chimiche utilizzate). Hanno un costo contenuto (a partire da circa 30 euro per un modello da 6 kg, il più indicato per uso domestico).
Estintori domestici a CO2
Agiscono per soffocamento e per raffreddamento del combustibile e hanno il pregio di non lasciare residui. L’anidride carbonica, inserita nella bombola a una pressione molto elevata, una volta azionata la valvola di fuoriuscita, passa dallo stato liquido a quello gassoso, generando particelle dette “ghiaccio secco”, simili a fiocchi di neve, che provocano un abbassamento della temperatura a -80 °C.
Basandosi sulla stessa tipologia di estinguente, ne varia solo la dimensione, che passa dai modelli dai 2 ai 4 kg, a quelli da 5/12 kg fino agli estintori carrellati più grandi.
Si tratta di estintori particolarmente adatti a combattere fuochi originati da liquidi infiammabili, materiali gassosi e impianti elettrici.
Questi estintori non lasciano residui dopo l’uso e sono di facile manutenzione, ma hanno un costo più elevato (circa 50-60 euro per una bombola da 2 kg, sufficiente nelle abitazioni private).
Per quanto riguarda la ricarica, solitamente viene eseguita non quando l’estintore è vuoto, ma subito dopo il suo uso.