Piastrelle: aspetti tecnici, qualità, norme UNI di riferimento

L'aspetto estetico conta moltissimo quando si scelgono le piastrelle, ma la valutazione delle prestazioni tecniche della ceramica non dovrebbe essere mai ritenuta meno importante.

Monica Mattiacci
A cura di Monica Mattiacci
Pubblicato il 29/10/2019 Aggiornato il 29/10/2019
Piastrelle: aspetti tecnici, qualità, norme UNI di riferimento

La produzione di piastrelle è classificata secondo la normativa UNI EN 14411, certificazione volontaria delle piastrelle di ceramica, che stabilisce i requisiti che i prodotti di prima scelta devono soddisfare quanto a dimensioni, tolleranze dimensionali, caratteristiche meccaniche, chimiche e fisiche.

L’introduzione sul mercato di prodotti di media fattura a prezzi di
estrema concorrenza, anche nel settore delle piastrelle, ha comportato una crescente attenzione verso la qualità e le certificazioni, da parte dei produttori ma anche di progettisti, installatori e consumatori. 

La certificazione, in particolare, diventa un obiettivo importante per  le aziende ceramiche che vogliano garantire e comunicare il raggiungimento di elevati standard di qualità dei propri prodotti. 

Che cosa si intende per norma?

Le norme sono documenti che definiscono le caratteristiche (dimensionali, prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un prodotto, processo o servizio, secondo lo stato dell’arte e sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti in Italia e nel mondo.
 In estrema sintesi, sono documenti che specificano cioè “come fare bene le cose” garantendo sicurezza, rispetto per l’ambiente e prestazioni certe.

Per “norma” si intende – citando proprio  il sito UNI, Ente Italiano di Normazione – “una specifica tecnica, adottata da un organismo di normazione riconosciuto, per applicazione ripetuta o continua, alla quale non è obbligatorio conformarsi, e che appartenga a una delle seguenti categorie:

  • norma internazionale: una norma adottata da un organismo di normazione internazionale;
  • norma europea: una norma adottata da un’organizzazione europea di normazione;
  • norma armonizzata: una norma europea adottata sulla base di una richiesta della Commissione ai fini dell’applicazione della legislazione dell’Unione sull’armonizzazione;
  • norma nazionale: una norma adottata da un organismo di normazione nazionale.
Mosaico esagona mix Blue di CIR

Mosaico esagona mix Blue di CIR

Norme UNI e certificazioni

Tra gli organismi di certificazione che attualmente sono autorizzati alla concessione del Marchio UNI c’è CERTIQUALITY, che verifica la conformità delle piastrelle di ceramica alla norma UNI EN 14411 (la valutazione comprende anche elementi del Sistema di Gestione per la Qualità ISO 9001) e delle prestazioni delle produzioni mediante i laboratori del CCB e rilascia alle aziende una certificazione di prodotto.

Tra i marchi di qualità ci sono Certiquality-Uni e Cen-Keymark. Il KEYMARK è il marchio di conformità europeo di proprietà del CEN (Comitato Europeo di Standardizzazione), che si propone di diventare simbolo europeo di qualità, armonizzando i singoli schemi di Certificazione nazionali. CERTIQUALITY è licenziataria del KEYMARK e in esclusiva del marchio dell’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione).

Si rivolgono a CERTIQUALITY le aziende produttrici di piastrelle di ceramica che vogliono garantire e comunicare a livello nazionale e internazionale il raggiungimento di elevati standard di qualità dei propri prodotti. 

Collezione piastrelle Newport 2.0 di Serenissima

Collezione Newport 2.0 di Serenissima – http://www.serenissima.re.it

 

Differenze tra norma e certificazione

 
La norma definisce i requisiti da rispettare; la certificazione attesta che effettivamente quella determinata attività, o quello specifico prodotto, rispetta i requisiti della norma.
 
La certificazione è una procedura con cui una terza parte indipendente dà assicurazione scritta che un prodotto, un servizio, un processo o una persona è conforme ai requisiti specificati.
 

Aspetti tecnici che differenziano le piastrelle

Dal punto di vista tecnico le piastrelle di ceramica si distinguono essenzialmente in base a:

  • metodo di formatura: tramite pressatura, la maggior parte, oppure per “estrusione” (il cotto, come vedremo, e il klinker, oggi soppiantato dal gres porcellanato).
  • colore del supporto: a pasta chiara o bianca, considerate più pregiate, o a pasta rossa (per il più alto contenuto di ferro).
    dimensioni, formati e spessori: più basso (da circa 3 mm) per le applicazioni a parete, più alto (20 mm) per gli esterni.
  • porosità: se il gres porcellanato è praticamente inassorbente, per le monocotture il dato da controllare è il valore di assorbimento d’acqua. Il più basso è quello della monoporosa, che può essere utilizzata solo negli ambienti interni.
  • destinazione d’uso prevalente: tutte le piastrelle sono adatte per gli ambienti interni e per applicazioni a parete. Pasta bianca, gres smaltato e bicottura garantiscano risultati molto decorativi. Per i pavimenti, le più indicate sono quelle in gres porcellanato e in monocottura.
Collezione piastrelle casa Mystone di Marazzi

Collezione Mystone di Marazzi. http://www.marazzi.it

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