Piscina, che passione: tre esempi di modelli interrati in case private

Eleganza e integrazione architettonica: tre piscine interrate progettate da Clara Bona raccontano come un elemento tecnico possa trasformarsi in un intervento di grande raffinatezza, perfettamente integrato nel paesaggio domestico. Tra scelte formali, rivestimenti, bordi e soluzioni estetiche, ecco tre modi diversi – ma coerenti – di concepire una piscina come parte armonica dell’architettura di casa.

Architetto Clara Bona
A cura di Architetto Clara Bona, Monica Mattiacci
Pubblicato il 23/07/2025Aggiornato il 23/07/2025
clara bona 3 piscine

Realizzare una piscina nella propria abitazione è un sogno che si può concretizzare in modi diversi, a seconda dello spazio disponibile, del budget, del terreno e naturalmente delle esigenze. Non si tratta solo di un elemento ricreativo, ma anche di un importante valore aggiunto per la casa, sia estetico che funzionale.

Si possono scegliere modelli fuori terra o interrati (e seminterrati). I primi sono più semplici e veloci da installare, richiedono meno burocrazia e si possono smontare. I secondi sono più stabili, duraturi e esteticamente preferibili, ma comportano lavori edili più invasivi. Le piscine seminterrate rappresentano una via di mezzo, adatta soprattutto in caso di terreni in pendenza.

Dal punto di vista strutturale, la scelta tra piscina fuori terra e interrata dipende anche dalla portanza del terreno, dalla presenza della falda acquifera e dalle caratteristiche geotecniche del suolo.

Nei modelli interrati occorre un’analisi geologica preliminare per evitare cedimenti o infiltrazioni, mentre per quelli fuori terra va sempre verificata la capacità portante della soletta o del terreno dove verranno posizionati.

La piscina può essere costruita in cemento armato, in pannelli prefabbricati in acciaio o polimero, oppure in vetroresina.

I rivestimenti più usati sono il PVC, le piastrelle in ceramica o mosaico vetroso, che conferiscono l’aspetto estetico desiderato e facilitano la manutenzione.

Le vasche in cemento armato sono le più versatili dal punto di vista progettuale: permettono forme libere e personalizzate, e garantiscono massima resistenza nel tempo, ma richiedono tempi e costi maggiori.

Quelle prefabbricate, invece, offrono installazione più rapida e minori costi di realizzazione, ma con forme e dimensioni più standardizzate. In entrambi i casi, va previsto un sistema di impermeabilizzazione accurato, preferibilmente con guaine elastiche o rivestimenti liner in PVC armato saldato in opera.

I permessi per costruire una piscina

Per prima cosa è fondamentale informarsi sui permessi e sulle normative che regolano la zona in cui si vuole realizzare la piscina. In alcuni casi ci possono essere anche dei vincoli della Sovraintendenza o Paesaggistici, ma in linea generale l’iter autorizzativo dei permessi necessari richiede da un minimo di 30 giorni a un massimo di 90 giorni.

Prima di iniziare, però, bisogna informarsi. In genere per una piscina interrata serve un Permesso di costruire; comportano un impatto permanente sul suolo e rientrano nella categoria degli “interventi di nuova costruzione”, per i quali nella maggior parte dei comuni italiani è richiesto appunto il permesso di costruire.

Per le piscine fuori terra stagionali, è comunque sempre consigliato consultare l’ufficio tecnico comunale. In aree vincolate paesaggisticamente o idrogeologicamente, può essere necessario anche il nulla osta della Sovrintendenza o altri enti.

Lo studio di fattibilità 

Infine, è importante valutare i costi non solo di realizzazione, ma anche di manutenzione. La piscina va curata tutto l’anno: serve un piano di pulizia, controllo del pH e della disinfezione, gestione invernale e riapertura stagionale.

Dopo aver fatto questa verifica, si deve affidare il progetto a un tecnico che realizza il rilievo del terreno e valuta misure e distanze: esistono infatti delle distanze minime da mantenere rispetto ai confini e una superficie massima realizzabile della vasca rispetto alla misura del terreno.

Sempre dal punto di vista tecnico si deve fare un’analisi geologica del suolo, per comprendere la presenza di eventuali falde e altri elementi inaspettati, e della topografia del terreno per mantenere le pendenze corrette.

Dopo tutte queste verifiche si passa a capire la tipologia di piscina che si vuole realizzare: i metodi costruttivi sono vari e si deve scegliere il migliore per quella specifica situazione. Se non vengono fatte le giuste indagini preliminari, può accadere che una piscina – anche se bellissima – dopo soli 3 anni debba essere ristrutturate a causa di cedimenti strutturali.

Scegliere la posizione

Capire dove fare lo scavo, nei limiti dei confini e delle misure dette sopra, è una scelta importantissima: la piscina perfetta deve essere in una posizione soleggiata, non ci devono essere intorno troppi alberi (le foglie sporcano e intasano i filtri), il terreno deve essere in piano, intorno ci vuole il giusto spazio per mettere dei lettini o delle sdraio… Conviene osservare il terreno a lungo, in varie ore della giornata, per valutare correttamente tutte le possibilità.

Il metodo costruttivo

Dal punto di vista costruttivo sono essenzialmente due le principali soluzioni possibili: una realizzazione tradizionale, con scavo e gettata in cemento, o con l’inserimento di una vasca prefabbricata. Sono tanti i fattori che determinano la scelta (per esempio il tipo di terreno, l’impatto ambientale… ) e comportano in genere una differente stima dei costi.

La forma, la profondità, il fondo

Lunga e stretta? È molto architettonica ed è la migliore per nuotare. Rettangolare? È la più normale e la più utilizzata. A fagiolo o tondeggiante? Andava di moda, ma ora questo tipo di forme non lo sono più. In generale non esiste una forma giusta, ogni scelta dipende dal tipo di terreno e dalla posizione, oltre ovviamente al gusto personale.

Per quanto riguarda la profondità, la misura ideale, se si vuole nuotare, è di almeno 120 centimetri. Ma se ci si vuole tuffare da un trampolino ci vogliono 250 centimetri.

Non si deve però mantenere la stessa profondità per tutta la piscina: se lo si ritiene importante, si può far costruire un piano inclinato per creare diverse zone.

Il rivestimento interno  

La proposta per il rivestimento interno è davvero ampia e determina in maniera importante l’aspetto della piscina e il colore dell’acqua.

Negli ultimi anni sono sempre più utilizzati i teli in pvc, che sono molto facili da posare e hanno un’eccezionale resistenza agli agenti atmosferici, alla pressione dell’acqua e alla formazione di alghe.

Anche l’aspetto estetico di questi teli è raffinato, sia che si scelga il modello basic in tinta unita, sia che si scelgano texture più elaborate che richiamano le pietre. Si possono avere anche con membrana rinforzata, per una maggior resistenza, ma in ogni caso questo tipo di rivestimenti assicura lunga vita alla piscina, minimizzando la necessità di manutenzione e riparazioni.

Per chi ama la tradizione e ha un budget più elevato ci sono il classico mosaico o le piastrelle in formato micro: questi materiali sono bellissimi, ma molto costosi sia dal punto di vista della fornitura che della posa e necessitano di una manutenzione costante.

Il bordo e il pavimento intorno

Altre scelte da fare sono il bordo della vasca e il pavimento che circonda la piscina. Per questo, si può spaziare dalle pietre al cemento fino alla resina, dalle piastrelle in gres fino al legno (iroko o teak hanno più resistenza all’umidità e agli agenti atmosferici). Per ogni stile c’è la soluzione più in linea e adeguata, e quindi farsi seguire da un architetto diventa molto importante.

Impianti della piscina 

Per quanto riguarda gli impianti, servono sistemi di filtrazione, ricircolo e trattamento dell’acqua, che deve essere sempre pulita, limpida e sicura.

A livello tecnico, è fondamentale progettare adeguatamente il sistema di filtrazione, dimensionandolo in base al volume della vasca e alla frequenza d’uso.

Per la disinfezione, il cloro rimane il metodo più usato, ma si stanno diffondendo alternative come l’elettrolisi salina, più sostenibili e con minore impatto sulla pelle e sull’ambiente.

L’aggiunta di pompe di calore e coperture isotermiche può estendere notevolmente il periodo di utilizzo della piscina, anche nei climi più freschi. Dal punto di vista impiantistico, è consigliabile predisporre già in fase di cantiere le canalizzazioni per accessori futuri, come faretti LED, bocchette idromassaggio o nuoto controcorrente, per evitare costose modifiche successive.

Non mancano gli accessori: coperture, impianti di riscaldamento, luci, robot pulitori, fontane, idromassaggi. Tutti elementi che migliorano l’esperienza d’uso e prolungano la stagione di balneazione.

Un buon progetto prevede fin dall’inizio la predisposizione di locali tecnici ben ventilati e facilmente accessibili per la gestione degli impianti. In alternativa, esistono soluzioni prefabbricate con armadi tecnici da esterno. 

3 ESEMPI DI PISCINA NEI PROGETTI DI  CLARA BONA

Per la realizzazione di una piscina interrata, sogno di tutti, ci sono molte cose da considerare. Perché fare una piscina è un’opera importante e delicata, da non prendere alla leggera ma da studiare con estrema attenzione, rivolgendosi a tecnici esperti. Per farsi un’idea degli step necessari, l’architetto Clara Bona ci racconta tre piscine ideate e costruite negli esterni di tre case che ha progettato. Lasciamole la parola.

  • In un giardino ligure, tra gli ulivi, in una situazione molto semplice e rurale, non si voleva che la piscina snaturasse gli esterni della casa e anzi doveva essa stessa diventare parte integrante del paesaggio, come se ci fosse sempre stata. La forma è lunga e stretta, circa 3 metri di larghezza x 8 metri di lunghezza. Una dimensione contenuta, dettata dallo spazio a disposizione, ma piacevole per rinfrescarsi e fare il bagno.
  • In questa casa di campagna, la piscina è stata posizionata in un grande prato libero, dove non c’erano limiti di misura o di spazio o di terreno difficile da organizzare o da gestire. La soluzione ottimale, che consente massima libertà.
  • La posizione di questa vasca regala una bellissima vista. Per questo si è scelto di fare una piscina con un lato a sfioro, che significa che verso il lato che si affaccia sul mare (anche se dall’alto) è stato creato un doppio bordo che permette all’acqua di uscire senza far vedere la delimitazione: la vista dell’acqua corre all’infinito verso il panorama, senza interruzioni.

Una piscina dal sapore rurale in un giardino di ulivi

In un giardino ligure, tra gli ulivi, in una situazione molto semplice e rurale, non si voleva che la piscina snaturasse gli esterni della casa e anzi doveva essa stessa diventare parte integrante del paesaggio, come se ci fosse sempre stata.

La vista della piscina finita , in cui si vede il bordo, il prato, i fiori che sono stati piantati dopo il bordo, la scala che scende e il colore dell’acqua, fresco e chiaro. Il bordo della piscina è stato realizzato con le pietre dello scavo, tagliate e rese piatte, che circondano tutto il perimetro e si accompagnano nello stile alle aiuole delimitate da muretti a secco realizzate con le stesse pietre.

La vista della piscina finita, in cui si vede il bordo, il prato, i fiori che sono stati piantati dopo il bordo, la scala che scende e il colore dell’acqua, fresco e chiaro. Il bordo è stato realizzato con le pietre dello scavo, tagliate e rese piatte, che circondano tutto il perimetro e si accompagnano nello stile alle aiuole delimitate da muretti a secco realizzate con le stesse pietre. L’impianto di disinfezione è del tipo con elettrolisi salina.

  • In un giardino ligure, tra gli ulivi, in una situazione molto semplice e rurale, non si voleva che la piscina snaturasse gli esterni della casa e anzi doveva essa stessa diventare parte integrante del paesaggio, come se ci fosse sempre stata. La forma è lunga e stretta, circa 3 metri di larghezza x 8 metri di lunghezza. Una dimensione contenuta, dettata dallo spazio a disposizione, ma piacevole per rinfrescarsi e fare il bagno.
  • Lo scavo: la posizione della piscina è stata dettata dal fatto che in questo punto non ci fossero alberi e fosse sempre soleggiata, in tutte le ore del giorno. Quando si è iniziato lo scavo fino a una certa quota si è trovata terra, ma dopo circa 50 centimetri è comparsa la roccia. Il lavoro è diventato quindi più lungo e complesso, ma alcune delle pietre rimosse sono state tagliate e riutilizzate per rivestire il bordo. La forma è lunga e stretta, circa 3 metri di larghezza x 8 metri di lunghezza. Una dimensione contenuta, dettata dallo spazio a disposizione, ma piacevole per rinfrescarsi e fare il bagno.
  • La scelta costruttiva è stata di realizzare la piscina in cemento armato. Si sarebbe anche potuta fare una vasca in acciaio prefabbricata, e costruttivamente sarebbe stato più facile veloce, ma si è preferito il metodo “tradizionale”, che assicurava maggior stabilità in questa situazione. Il primo passaggio è stata la platea sul fondo, poi i casseri per le pareti, tutto con il progetto di un ingegnere strutturista.
  • La vasca gettata e finita, in cemento grezzo. Per non dover scavare troppo si è scelto di fare la vasca con un’altezza di 120 centimetri, che permette di stare comodamente in piedi e di nuotare bene ma non di tuffarsi. Maggiori altezze sono consigliabili nelle piscine più grandi, ma per questo formato è un’altezza confortevole.
  • Invece della scaletta o di un accesso con gradini solo laterale e piccolo, il progetto ha previsto una serie di gradini che vanno da un lato all’altro della parte corta del rettangolo. In questo modo ci si può anche sedere e prendere il sole. E la vista è molto architettonica, oltre che comodissima nell’utilizzo. Lo svantaggio? Lo spazio per nuotare è più corto.
  • La vista della piscina finita , in cui si vede il bordo, il prato, i fiori che sono stati piantati dopo il bordo, la scala che scende e il colore dell’acqua, fresco e chiaro. Il bordo della piscina è stato realizzato con le pietre dello scavo, tagliate e rese piatte, che circondano tutto il perimetro e si accompagnano nello stile alle aiuole delimitate da muretti a secco realizzate con le stesse pietre.
Lo scavo: la posizione della piscina è stata dettata dal fatto che in questo punto non ci fossero alberi e fosse sempre soleggiata, in tutte le ore del giorno. Quando si è iniziato lo scavo fino a una certa quota si è trovata terra, ma dopo circa 50 centimetri è comparsa la roccia. Il lavoro è diventato quindi più lungo e complesso, ma alcune delle pietre rimosse sono state tagliate e riutilizzate per rivestire il bordo. La forma è lunga e stretta, circa 3 metri di larghezza x 8 metri di lunghezza. Una dimensione contenuta, dettata dallo spazio a disposizione, ma piacevole per rinfrescarsi e fare il bagno.

Lo scavo: la posizione della piscina è stata dettata dal fatto che in questo punto non ci fossero alberi e fosse sempre soleggiata, in tutte le ore del giorno. Quando si è iniziato lo scavo fino a una certa quota si è trovata terra, ma dopo circa 50 centimetri è comparsa la roccia. Il lavoro è diventato quindi più lungo e complesso, ma alcune delle pietre rimosse sono state tagliate e riutilizzate per rivestire il bordo.

La scelta costruttiva è stata di realizzare la piscina in cemento armato. Si sarebbe anche potuta fare una vasca in acciaio prefabbricata, e costruttivamente sarebbe stato più facile veloce, ma si è preferito il metodo “tradizionale”, che assicurava maggior stabilità in questa situazione. Il primo passaggio è stata la platea sul fondo, poi i casseri per le pareti, tutto con il progetto di un ingegnere strutturista.

La scelta costruttiva è stata di realizzare la piscina in cemento armato. Si sarebbe anche potuta fare una vasca in acciaio prefabbricata, e costruttivamente sarebbe stato più facile veloce, ma si è preferito il metodo “tradizionale”, che assicurava maggior stabilità in questa situazione. Il primo passaggio è stata la platea sul fondo, poi i casseri per le pareti, tutto con il progetto di un ingegnere strutturista.

La vasca gettata e finita, in cemento grezzo. Per non dover scavare troppo si è scelto di fare la vasca con un’altezza di 120 centimetri, che permette di stare comodamente in piedi e di nuotare bene ma non di tuffarsi. Maggiori altezze sono consigliabili nelle piscine più grandi, ma per questo formato è un’altezza confortevole.

La vasca gettata e finita, in cemento grezzo. Per non dover scavare troppo si è scelto di fare la vasca con un’altezza di 120 centimetri, che permette di stare comodamente in piedi e di nuotare bene ma non di tuffarsi. Maggiori altezze sono consigliabili nelle piscine più grandi, ma per questo formato è un’altezza confortevole.

Invece della scaletta o di un accesso con gradini solo laterale e piccolo, il progetto ha previsto una serie di gradini che vanno da un lato all’altro della parte corta del rettangolo. In questo modo ci si può anche sedere e prendere il sole. E la vista è molto architettonica, oltre che comodissima nell’utilizzo. Lo svantaggio? Lo spazio per nuotare è più corto.

Invece della scaletta o di un accesso con gradini solo laterale e piccolo, il progetto ha previsto una serie di gradini che vanno da un lato all’altro della parte corta del rettangolo. In questo modo ci si può anche sedere e prendere il sole. E la vista è molto architettonica, oltre che comodissima nell’utilizzo. Lo svantaggio? Lo spazio per nuotare è più corto.

In un giardino ligure, tra gli ulivi, in una situazione molto semplice e rurale, non si voleva che la piscina snaturasse gli esterni della casa e anzi doveva essa stessa diventare parte integrante del paesaggio, come se ci fosse sempre stata. La forma è lunga e stretta, circa 3 metri di larghezza x 8 metri di lunghezza. Una dimensione contenuta, dettata dallo spazio a disposizione, ma piacevole per rinfrescarsi e fare il bagno.

Una piscina architettonica a sfioro

Siamo in una casa con una bellissima vista del mare dall’alto, in cui esisteva già una piscina in una bella posizione. La ristrutturazione della casa e il progetto sono molto moderni e essenziali, e il concept della piscina ha ripreso quindi lo stile minimal e pulito che contraddistingue tutto il progetto.

La posizione di questa vasca regala una bellissima vista. Per questo si è scelto di fare una piscina con un lato a sfioro, che significa che verso il lato che si affaccia sul mare (anche se dall’alto) è stato creato un doppio bordo che permette all’acqua di uscire senza far vedere la delimitazione: la vista dell’acqua corre all’infinito verso il panorama, senza interruzioni.

La posizione di questa vasca regala una bellissima vista. Per questo si è scelto di fare una piscina con un lato a sfioro, che significa che verso il lato che si affaccia sul mare (anche se dall’alto) è stato creato un doppio bordo che permette all’acqua di uscire senza far vedere la delimitazione: la vista dell’acqua corre all’infinito verso il panorama, senza interruzioni.

Siamo in una casa con una bellissima vista del mare dall’alto, in cui esisteva già una piscina in una bella posizione. La ristrutturazione della casa e il progetto sono molto moderni e essenziali, e il concept della piscina ha ripreso quindi lo stile minimal e pulito che contraddistingue tutto il progetto.

Dato che il terreno è molto terrazzato, la piscina – come si vede dalle terrazze di casa – è stata posizionata in una piana più bassa, circondata dal verde. Lo stile è contemporaneo e molto essenziale.

  • Siamo in una casa con una bellissima vista del mare dall’alto, in cui esisteva già una piscina in una bella posizione. La ristrutturazione della casa e il progetto sono molto moderni e essenziali, e il concept della piscina ha ripreso quindi lo stile minimal e pulito che contraddistingue tutto il progetto.
  • La posizione di questa vasca regala una bellissima vista. Per questo si è scelto di fare una piscina con un lato a sfioro, che significa che verso il lato che si affaccia sul mare (anche se dall’alto) è stato creato un doppio bordo che permette all’acqua di uscire senza far vedere la delimitazione: la vista dell’acqua corre all’infinito verso il panorama, senza interruzioni.
  • La piscina esistente: questa era la piscina esistente quando la casa è stata acquistata; era vecchia e aveva dei problemi strutturali oltre a una forma che non corrispondeva all’idea di progetto. È stata quindi demolita e al suo posto è stata realizzata una nuova piscina, nella stessa posizione.
  • Il bordo è stato realizzato in pietra grigia.
  • l’entrata con scalini e parte dritta
La piscina esistente: questa era la piscina esistente quando la casa è stata acquistata; era vecchia e aveva dei problemi strutturali oltre a una forma che non corrispondeva all’idea di progetto. È stata quindi demolita e al suo posto è stata realizzata una nuova piscina, nella stessa posizione.

La piscina esistente: questa era la piscina esistente quando la casa è stata acquistata; era vecchia e aveva dei problemi strutturali oltre a una forma che non corrispondeva all’idea di progetto. È stata quindi demolita e al suo posto è stata realizzata una nuova piscina, nella stessa posizione.

Il bordo è stato realizzato in pietra grigia.

Il bordo è stato realizzato in pietra grigia

l’entrata con scalini e parte dritta

Una piscina rettangolare nel prato

Eccoci in una casa di campagna, in cui la piscina è stata posizionata in un grande prato libero, dove non c’erano limiti di misura o di spazio o di terreno difficile da organizzare o da gestire. La soluzione ottimale, che consente massima libertà.

In questa casa di campagna, la piscina è stata posizionata in un grande prato libero, dove non c’erano limiti di misura o di spazio o di terreno difficile da organizzare o da gestire. La soluzione ottimale, che consente massima libertà.

Questa piscina, vista dalla terrazza, ha un piccolo camminamento di pietre che conduce nel prato fino alla vasca. Si notano le pietre chiare tagliate a spacco e posizionate lungo il bordo di destra, per creare una parte tipo pedana in cui sdraiarsi. I bordi della piscina sono stati realizzato con la stessa pietra chiara, mentre il telo con cui è rivestito l’interno è beige. Questo colore, che assomiglia a una tonalità sabbia, quando viene utilizzato sul fondo, conferisce all’acqua un aspetto verde acqua e meno azzurro, più esotico.

  • In questa casa di campagna, la piscina è stata posizionata in un grande prato libero, dove non c’erano limiti di misura o di spazio o di terreno difficile da organizzare o da gestire. La soluzione ottimale, che consente massima libertà.
  • I bordi della piscina sono realizzati con la stessa pietra chiara, mentre il telo con cui è rivestito l’interno è beige. Questo colore, che assomiglia a una tonalità sabbia, quando viene utilizzato sul fondo, conferisce all’acqua un aspetto verde acqua e meno azzurro, più esotico.
  • Un’altra vista della vasca di grande formato, rettangolare, con il bordo, in mezzo al prato che ancora non è stato seminato.
  • Questa piscina, vista dalla terrazza, ha un piccolo camminamento di pietre che conduce nel prato fino alla vasca. Si notano le pietre chiare tagliate a spacco e posizionate lungo il bordo di destra, per creare una parte tipo pedana in cui sdraiarsi.
I bordi della piscina sono realizzati con la stessa pietra chiara, mentre il telo con cui è rivestito l’interno è beige. Questo colore, che assomiglia a una tonalità sabbia, quando viene utilizzato sul fondo, conferisce all’acqua un aspetto verde acqua e meno azzurro, più esotico.

Il cantiere: la piscina è stata pensata per essere la protagonista di un grande prato: la vasca rettangolare è stata posizionata più o meno al centro, in modo che tutto potesse ruotare intorno a lei.

Un’altra vista della vasca di grande formato, rettangolare, con il bordo, in mezzo al prato che ancora non è stato seminato.

Un’altra vista della vasca di grande formato, rettangolare, con il bordo, in mezzo al prato che ancora non è stato seminato.

Questa piscina, vista dalla terrazza, ha un piccolo camminamento di pietre che conduce nel prato fino alla vasca. Si notano le pietre chiare tagliate a spacco e posizionate lungo il bordo di destra, per creare una parte tipo pedana in cui sdraiarsi.

Vista dall’alto: dalla finestra della camera da letto si scorge la prova delle pietre da utilizzare per circondare la piscina. In questo progetto l’idea da cui si è partiti è stata quella di avere intorno alla vasca solo un grande prato verde, ma una parte piastrellata è sempre consigliabile per evitare di portare troppa terra e sporcizia nell’acqua. Si è scelto però di posarla solo da un lato e di non circondarla su tutti i fronti.

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