10 errori da non fare quando si ristruttura casa

Chi ha già ristrutturato casa lo sa: gli inconvenienti, quasi fisiologici, sono all'ordine del giorno e possono essere causa di notevole stress. Chiediamo all'architetto Clara Bona quali sono - dal punto di vista del professionista - i 10 errori più comuni da non fare.

Architetto Clara Bona
A cura di Architetto Clara Bona
Pubblicato il 18/01/2023 Aggiornato il 18/01/2023
clara bona consigli archietto

Prima di iniziare i lavori di ristrutturazione di una casa, sono tante le cose che non si sanno, tanti i dubbi e le perplessità. Spesso sentiamo racconti di ristrutturazioni da incubo, che hanno procurato uno stress enorme, che sono costate più del previsto, che sono state molto più lunghe di quanto si pensava…
Come evitare il più possibile tutto ciò? Gli imprevisti, per loro stessa definizione, non si possono sapere in anticipo, ma alcuni errori – in cui si cade in genere per mancanza di esperienza –  si possono decisamente evitare.

cantiere Clara Bona

 

L’architetto Clara Bona racconta quali sono i 10 errori da non fare, per scongiurare almeno i problemi evitabili

 

  1. Mai affidarsi a un architetto senza sapere esattamente come lavora

    Documentarsi oggi è decisamente più facile di un tempo: ci sono siti da visitare, profili Instagram, canali vari in cui è facile conoscere meglio l’architetto a cui ci vorremmo affidare. Vale ancora, e molto, il passaparola: se il professionista ve lo consiglia un amico, che si è trovato bene e a cui è stata fatta una casa che vi piace, siete già sulla buona strada. Il consiglio è di conoscerlo di persona, di andare nel suo studio, di farsi vedere qualche progetto e chiedergli nei dettagli come si svolgerà il suo lavoro, di cosa si occuperà, quali saranno le cose che competono a lui e quali no… Chiedere un preventivo della sua parcella per tutte le voci è un altro passo importante, per evitare qualsiasi malinteso. Meglio sapere tutto sin dall’inizio, senza sorprese.

    Clara Bona nel suo studio con clienti o collaboratrici

  2. Richiedere preventivi senza un progetto preciso e un capitolato dettagliato dei lavori

    Solo con un progetto preciso e un capitolato dei lavori dettagliato potete avere un preventivo che poi verrà rispettato, nei costi e nei tempi. Un’idea dei costi al metro quadrato o dei prezzi di massima, anche senza progetto e capitolato, possono essere d’aiuto, ma vi serviranno solo per inquadrare inizialmente il tipo di budget in cui volete stare. Le imprese vanno messe a confronto (di solito 2, per un appartamento 3 sono forse troppe) solo sulla base di un elenco preciso e uguale per tutti in ogni minimo dettaglio delle opere che si andranno a fare.

    Clara Bona architetto osserva la planimetria del rogetto

  3. Non avere un tetto di spesa e dei tempi da rispettare

    È molto importante fissare un limite massimo di spesa: è inutile far valutare cose carissime che non si potranno mai realizzare (con relative perdite di tempo). Un bagno in marmo, per esempio, può costare fino a 4 o 5 volte in più di uno con piastrelle, quindi – anche se sognare è bello e più che lecito – quando si fa un progetto e si vuole risparmiare, farselo preventivare è un dispendio inutile di energie. Altrettanto importante è sapere quando dovrete entrare nella casa: infatti, anche se i tempi sono stretti, alcune scelte sono da evitare. Il consiglio è di fissare sempre e comunque date e scadenze, anche per chi non ha problemi di budget né di tempistiche: il rischio è che altrimenti i lavori vengano sempre messi per ultimi, “perché non c’è fretta… “e che i costi di conseguenza lievitino.

  4. Avere un budget troppo ristretto, che non contempli extra e imprevisti

    Quando si iniziano i lavori bisogna sempre tenere conto che c’è quasi sempre una grande differenza tra il preventivo dell’impresa e quanto si spenderà in totale, a prescindere da eventuali imprevisti. Perché, anche quando fila tutto liscio, ci sono molte voci in più, come per esempio quelle che riguardani i mobili, su misura e non (dalla cucina agli armadi, dai mobili dei bagni a tessile e accessori fino alle luci.
    Se si tratta di una casa d’epoca, poi, bisogna considerare la possibilità che si verifichino più imprevisti; almeno un 10/15 per cento di aumento dei costi è all’ordine del giorno, perché troppe cose non si possono sapere fino a che non fanno le demolizioni.
    Infine ci sono i costi dei vari professionisti: oltre all’architetto, ci può essere un progettista e un coordinatore della sicurezza, un geometra per i permessi e per le modifiche al Catasto a fine lavori, un ingegnere strutturista se si toccano muri portanti, un architetto del verde se ci sono terrazzi o giardini da progettare e da dotare delle necessarie forniture.

    Clara Bona in cantiere

  5. Farsi influenzare dai gusti di amici o parenti

    Quando c’è una ristrutturazione, tutti vogliono dire la loro, soprattutto quelli che hanno già ristrutturato una casa e sono automaticamente diventati i più esperti. Vi metteranno mille dubbi proprio su quello che avete già scelto. Quindi il consiglio è di evitare di confrontarsi con tutti su quello che si sta facendo: può instillare paure e ansie inutili.

  6. Iniziare i lavori prima di aver fatto tutte le scelte più importanti

    Più scelte sono state fatte in fase di progetto, meno saranno i problemi, i ritardi o gli intoppi. Capita spesso, invece, che per la fretta di iniziare il cantiere si cominci senza avere ancora deciso i materiali per i pavimenti, i sanitari, le porte e le finestre o altro: tutte cose che poi possono creare rallentamenti e ritardi. E quando il cantiere si blocca, poi inizia ad andare a rilento, perché gli operai vengono spostati su altri cantieri. Ancora peggio quando non è ben chiaro il progetto: far fare modifiche in corso d’opera, oltre ad essere un costo rilevante, fa perdere autorevolezza al progettista, le manovalanze iniziano a non fidarsi troppo di quello che gli viene detto.

    cantiere architetto Clara Bona cucina abitabile vetrata nuova

    Una cucina abitabile, di piccole dimensioni, che è stata completamente trasformata dalla scelta di inserire una comunicazione almeno visiva col soggiorno. Il risultato? L’ambiente rinnovato è inondato dalla luce.

  7. Fare i pagamenti senza una scaletta precisa

    È molto importante avere un prospetto chiaro dei pagamenti da fare, con date e scadenze, sia dei professionisti che dell’impresa. Di solito vengono stabiliti nel “Disciplinare d’incarico” dell’architetto e nel “Contratto d’appalto” con l’impresa scelta: due documenti molto importanti da stipulare per evitare problemi. I pagamenti vanno eseguiti rispettando le tempistiche concordate: no ai ritardi ma non si deve neppure pagare prima lavori che non sono ancora stati realizzati. Con l’impresa il metodo migliore è procedere a SAL (Stato Avanzamento Lavori): si paga via via in percentuale solo quanto è già stato realizzato. E si lascia almeno il 10/20 per cento dell’importo a saldo un mese dopo la fine dei lavori.

  8. Perdere giornate di lavoro o weekend per vedere dal vero cose inutili

    Ci sono cose che si possono scegliere tranquillamente da casa, visionando siti e foto: inutile girare per la città a caccia di sanitari e rubinetti che si possono scegliere basandosi sui consigli del proprio architetto e vedendole a distanza. Sono invece assolutamente da vedere dal vero tutti i materiali: parquet, piastrelle, campioni di colori, tessuti… In questo caso meglio non fidarsi delle foto, in cui tutto sembra bello. È importante anche toccarli, capire la matericità, valutare il colore con e senza luce

    arch Clara Bona valuta i profili decorativi

  9. Interferire sul corretto flusso dei lavori in cantiere

    I cantieri che funzionano bene sono quelli in cui i ruoli sono chiari e non ci sono troppe interferenze e intromissioni. Meglio affidarsi a un Direttore Lavori che segua i lavori con professionalità e competenza: il padrone di casa deve andare in cantiere quando ha appuntamento con l’architetto e l’impresa per verificare l’andamento dei lavori e per decisioni da prendere. Ma non deve impartire ordini parlando direttamente con le maestranze e cambiando magari parti del progetto. La comunicazione deve avvenire attraverso la Direzione Lavori per evitare errori e incomprensioni, oltre il venir meno della fiducia tra i diversi attori, come già detto.

  10. Non avere le idee chiare ma non sapersi affidare

    Per concludere, per fare la casa dei vostri sogni, quella in cui vi piacerà vivere, quella in cui la sera avrete voglia di tornare, dovete mettere al primo posto il vostro gusto e il vostro stile di vita, senza troppi condizionamenti. C’è chi preferisce avere un bagno enorme e una camera piccola, chi ama cucinare in compagnia degli amici e vuole avere la cucina in soggiorno e chi la vuole assolutamente separata, c’è chi sceglie una cabina armadio capiente ma si accontenta di una cucina mini… Non importa se sono scelte che un altro non condividerebbe, è casa vostra e – tranne che per vere e proprie pazzie – deve rispondere prima di tutto alle vostre esigenze.
    Se avete scelto l’architetto giusto, di cui vi fidate, ascoltate i suoi consigli dal punto di vista tecnico, perché di sicuro è più competente di voi. Saprà per esempio sa se un materiale vi potrà stufare tra pochissimo perché è troppo di moda  o se è più o meno adatto allo stile e al contesto della vostra casa. Dato che a volte è difficile figurarsi esattamente come un progetto sulla carta si possa trasformare in realtà, bisogna anche sapersi affidare. Senza troppo stress. Perché fare la propria casa deve essere prima di tutto un momento di gioia, anche se a volte il percorso è costellato di piccole insidie…. 

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