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Di solito si tratta di vecchie porte in legno, o con vetri, che si trovano nelle case d’epoca e che sono molto caratterizzanti, perché sono capaci di aggiungere una nota di charme unica e inconfondibile alla casa. A questo si aggiunge il valore del recupero e, se si evita di buttarle e si riescono a valorizzare, la soddisfazione è ancora maggiore. Non è solo una questione di costi: infatti, a volte, recuperare una vecchia porta può costare quanto comperarne una nuova, ma non avrà il fascino e il carattere di un serramento in legno fatto artigianalmente.
Quando vale la pena recuperare una vecchia porta?
In generale, recuperare le porte è un intervento valido se l’infisso è per esempio di buona fattura ma non piace il colore (ad esempio è in legno non verniciato), oppure qualche particolare, come spesso capita, magari degli inserti in vetro troppo “old style”.
Anche cambiare le maniglie contribuisce al rinnovamento dello stile. In questa rubrica scopriamo i passaggi e le idee per recuperare vecchie porte e portarle a nuova vita. In più vediamo anche qualche esempio di porta senza particolari pregi, che grazie alla verniciatura e a un particolare “make up” sono diventate adatte al nuovo stile della casa.
In ogni caso prime di decidere se tenerle e restaurarle, il consiglio è di consultare sia il falegname che l’imbianchino per avere un preventivo e un parere dello stato di salute delle porte, fattore molto importante per capire se ne vale la pena.
Idee da copiare per il relooking delle vecchie porte
Porta dipinta di grigio, chiaro o scuro
Quando si recupera una vecchia porta, dipingerla in un colore diverso dal bianco può essere un’idea molto valida per creare un gradevole contrasto per esempio con il colore delle pareti. Le tonalità del grigio, da quello chiaro alle tonalità più scure, quasi vicine al nero (seconda foto qui sotto) sono le più indicate se si vuole realizzare un interior classico ma grintoso e con uno stile che si faccia notare. In questo caso, la porta a doppio battente è stata dipinta di un grigio intermedio, colore scelto per dipingere anche la nicchia a lato della porta. La finitura dello smalto è opaca, per ottenere un effetto mat e compatto. Ma si può scegliere anche uno smalto con finitura satinata (che avrà un effetto semilucido) oppure lucida (che oggi si usa di meno), entrambe soluzioni più resistenti. Il consiglio è di usare lo smalto ad acqua; se però si vuole una protezione maggiore e grande resistenza all’usura si utilizza uno smalto poliuretanico antigraffio. Importante: la porta deve sempre essere prima carteggiata e trattata dall’imbianchino, per ottenere un risultato ottimale a livello estetico e che duri nel tempo. La fase di preparazione è molto importante.
Porta di recupero: tolti i vetri, messi pannelli in mdf
Nel caso della foto sotto, le porte esistenti della cucina avevano la parte superiore a vetri. Si è scelto di pannellarne alcune in mdf (Medium Density), un materiale composito molto adatto ad essere poi dipinto. La fase intermedia è dare una mano di cementite bianca o di fondo, in modo che poi lo smalto abbia una migliore presa.
Dal punto di vista stilistico, per dare un tocco più contemporaneo alle porte di questo appartamento, sono state anche cambiate le maniglie con un modello molto lineare in acciaio. Un altro dettaglio è la finitura cromo lucido e non ottone, che rende l’insieme più moderno.
In questa foto si vedono poi le altre due porte, una in vetro e l’altra pannellata: si può scegliere di lasciare a vetro quelle in cui serve dare luminosità allo spazio retrostante o lasciar vedere l’interno, pannellando invece le altre. Non devono per forza essere tutte uguali.
Vecchia porta (grande), nuovi vetri
Quando in una casa è presente una grande porta, magari anche con un decor speciale come questa in foto, di sicuro la si tiene e diventa automaticamente la caratteristica stilistica principale di tutto l’appartamento. Diciamo pure che trovare una porta simile è una grandissima fortuna, capace di aggiungere prestigio a tutto l’insieme.
In questo caso, la scelta del nuovo vetro, completamente trasparente e chiaro modernizza l’insieme (di solito questo tipo di infissi ospitava vetri serigrafati). Per un tocco ancora più raffinato i vetri sono stati molati, in modo da creare quell’effetto mosso sui bordi che aggiunge una lieve nota decor capace di fare la differenza.
Porta a doppio battente originale con vetri
Ecco il caso più semplice: una tipica porta a doppio battente con stipite e cornice lievemente decorati e vetri, molto diffusa nei palazzi d’epoca di inizio ‘900. È stata solo carteggiata sul posto, con una carta vetrata di grana molto fine per evitare graffiature sulla superficie. Non è stato necessario smontarla, perché era in buono stato ed è bastato quindi poi riverniciarla con smalto ad acqua satinato, in colore bianco RAL 9016. Si è scelta la finitura satinata, perché è quella più resistente e classica. I vetri originali sono rimasti, ma è stata cambiata la maniglia, con un modello artigianale realizzato da una ferramenta milanese, in stile simile a quelle esistenti in origine.
Porta dipinta, più nuovo sopraluce
Nel caso di una porta a vetri per il bagno, può essere ritenuto preferibile eliminare la parte trasparente, ma con qualche “svantaggio”: in questo caso, per esempio, nell’antibagno non ci sarebbe stata più neanche un po’ di luce naturale!
Ecco, allora, una soluzione pratica e d’effetto: creare un sopraluce nella muratura sopra l’infisso; invece di un semplice vetro rettangolare, si è scelto di fare un buco tondo, ispirato alle case signorili di un tempo, chiuso con un vetro trasparente inserito senza telaio nella muratura. Una soluzione rétro e contemporanea allo stesso tempo.
Gli step della trasformazione della porta? Dato che in origine questa era a vetri, è stata smontata, ripannellata, ridipinta e poi rimontata, come si vede nella sequenza di foto. La scelta del “total white” aggiunge luminosità e rigore.
Porta anni ’50: aggiunta di specchi al posto dei vetri
Su questo corridoio di una casa anni ’50 si affacciano diverse porte che, senza avere particolare pregio, possono però ancora piacere con il disegno a fasce orizzontali con vetri, lineare e rigoroso. Anche in questo caso, i vetri si possono lasciare o sostituire con pannellature cieche.
Qui l’idea in più – adottata per il serramento in fondo all’anticamera, è quella di inserire degli specchi, trucco d’effetto, che aggiunge profondità e nuove visuali al corridoio. Gli specchi si possono anche incollare sul pannello esistente, con un intervento quindi abbastanza semplice, dal risultato garantito.
Più atmosfera con la porta “country”
Questa è una piccola porta di una ex casa di contadini: non ha nessun valore particolare, ma allo stesso tempo ha un certo sapore, capace di aggiungere una nota di charme a un interior semplice ma con un suo stile. Il consiglio, prima di decidere di buttare una vecchia porta, è sempre quello di provare a immaginare se e come quella porta possa aggiungere una nota interessante e particolare all’ambiente. In questo caso, per esempio, una normale porta bianca laccata sarebbe stata anonima, avrebbe tolto atmosfera alla camera…
Applicare decori in gesso sulla porta
Un’altra piccola idea, di facilissima realizzazione, è quella di applicare un decoro in gesso sulla porta. Esistono decorazioni di ogni tipo: in questo esempio si tratta di due semplici fiocchi, ma esistono fiori, frutta, motivi geometrici… Basta consultare un catalogo di decorazioni in gesso per scoprire idee e soluzioni adatte a qualsiasi gusto. Basta applicare il decoro scelto con il mastice e alla fine dipingerlo insieme alla porta. Il risultato è assicurato, e tra l’altro il costo dell’intervento è molto contenuto (le decorazioni in gesso hanno prezzi molto abbordabili, quelle in polistirolo, poi, sono ancora più convenienti, anche se meno belle.
Porta: da rustica, tinta legno, a bianca
Delle normali porte in legno, anche non antiche, possono diventare più belle se ridipinte o quantomeno più “giuste” per il nuovo progetto.
In questo appartamento, alla fine si è optato per il bianco, ma inizialmente l’idea era di dipingerle di un tenue grigio/azzurro polvere; anche tutti i toni del verde salvia sono particolarmente indicati per questo genere di porte.
Al momento di decidere se mantenerle oppure no, bisogna innanzitutto fare attenzione ai nodi del legno: soprattutto se è un legno giovane, i nodi potrebbero far uscire delle macchie gialle. In questo caso si deve dare prima un prodotto antimacchia. Poi si può procedere con una doppia mano di fondo, la carteggiatura e infine lo smalto.
In questo caso, cambiare le maniglie è stato fondamentale per rinnovare l’immagine dell’insieme: la maniglia scelta (la Lama di Gio Ponti per Olivari) in versione acciaio satinato, si abbina molto bene ai pavimenti in resina bianca e alla scala modernissima con coprifili in alluminio spazzolato. Come si può vedere nella foto del prima e dopo, anche una porta dal sapore “rustico”, grazie al restyling, può diventare adatta anche a un interior minimal.
Mix di porte nuove e vecchie
In quest’altra casa, le porte che si affacciano lateralmente sul corridoio, a destra e sinistra, sono tutte nuove (a un battente, lisce, laccate bianche). Sono invece d’epoca (quella in fondo si apre su una cabina armadio) quelle agli antipodi dell’anticamera. In realtà, con la precedente ristrutturazione, erano rimaste solo un paio di porte originali, che sono state riutilizzate nei due punti focali, che si notano di più e che attraggono l’attenzione, mentre le altre quasi “spariscono”: un piccolo trucco che fa sembrare che siano tutte originali.
Prima e dopo: porta e maniglia recuperate
Ecco il prima e dopo di una vecchia porta di un appartamento ligure, che come si vede dalla foto era lievemente sciupata e non perfettamente conservata. Come prima cosa, visto che il legno era vecchio, il falegname ha controllato che non ci fossero tarli. In quel caso si deve procedere prima al trattamento antitarlo, ma in alcuni casi può essere meglio evitare di recuperarle.
Altra verifica è il corretto funzionamento dell’apertura: qui è bastato dare una regolata. Dato che non c’erano tarli, si è scelto quindi di mantenerle. Il risultato finale è soddisfacente, perché queste porte hanno dato carattere alla casa. E, ambientate insieme ai quadri moderni e al nuovo arredo, creano un bel contrasto tra nuovo e vecchio: il mix antico e moderno funziona sempre.
In questo caso si è scelto di recuperare anche le maniglie in ottone, che sono state smontate, lucidate e poi riutilizzate.
Pareti colorate per far risaltare la cornice lavorata bianca
Se la porta di recupero ha una cornice importante e decorata e viene dipinta di bianco, per creare un contrasto d’impatto, l’ideale è dipingere in un colore deciso la parete su cui è montata. Per chi non ama i colori forti, si può anche scegliere un grigio tenue o un avorio: l’importante è creare almeno un minimo stacco per mettere più in risalto la cornice della porta, valorizzandola al massimo, dato che bianco su bianco non darebbe il meglio.
Progetti di interior design e foto: architetto Clara Bona