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85 metri quadrati divisi da pareti scorrevoli vetrate
A Milano, in zona navigli, uno spazio industriale distribuito su circa 85 metri quadrati è stato riorganizzato per diventare un confortevole appartamento per una coppia. Chiave del progetto è stata la divisione funzionale degli ambienti, che ha seguito un criterio legato alla volontà di ottenere passaggi fluidi e divisioni flessibili. Lo strumento per raggiungere l’obiettivo sono state le pareti vetrate scorrevoli, capaci sia di non bloccare la diffusione della luce naturale, sia di separare le funzioni con leggerezza.
Le pareti scorrevoli sono state usate sia per dividere la zona pranzo dall’ambiente adiacente, sia per chiudere la camera da letto: grandi vetrate a tutta altezza separano la zona notte dall’ambiente giorno.

La pianta dell’appartamento; le pareti scorrevoli sono state usate sia per separare la zona pranzo dallo studio, sia per chiudere la camera matrimoniale rispetto alla zona giorno

La zona giorno con, in fondo il dettaglio delle pareti vetrate a tutta altezza usate come filtro fra la zona giorno e la zona notte. Guarda l’intera casa, progetto dell’architetto Claudio Calabrese, foto di Adriano Pecchio
Da open space ad ambienti separati grazie alle pareti apribili
In origine, la planimetria era frammentata e gli spazi divisi da numerose tramezze; inaugurato il progetto di ristrutturazione di questo appartamento di circa 80 metri quadrati, i divisori sono stati abbattuti, con l’intenzione di creare un open space flessibile, aperto, dove però, all’occorrenza, fosse possibile dividere nuovamente la pianta per chiudere le funzioni. È stata quindi inserita una quinta mobile, una doppia parete flessibile che, grazie al perno centrale su cui sono fissati i due pannelli, può essere movimentata per mettere in comunicazione zona giorno e zona notte o, al contrario, chiuderle. Bianca come pareti e soffitto, la quinta mobile definisce in modo netto la scansione dei volumi senza, però, creare un senso di chiusura.

La pianta dell’appartamento; in alto, le due pareti flessibili che compongono la ‘quinta mobile’ e separano la zona giorno dalla zona notte

Un dettaglio delle pareti flessibili viste dalla camera da letto. Sulla sinistra, l’accesso alla cucina; davanti, la zona giorno. Guarda l’intera casa, progetto dell’architetto Gennaro Cassiani, foto di Claudio Tajoli
Metamorfosi degli ambienti grazie ai pannelli scorrevoli
Una pianta originale per questo appartamento distribuito su 120 metri quadrati: i percorsi di distribuzione su entrambi i lati consentono alla luce di permeare tutti gli ambienti e l’organizzazione delle funzioni risponde alla richiesta di flessibilità. Il nucleo che racchiude i principi progettuali è la zona notte, dove entrambe le camere – quella matrimoniale e quella singola – hanno un doppio affaccio sui corridoi laterali e dove lo studio posizionato come filtro fra i due ambienti può essere accessibile da entrambi. Nello specifico, la camera della figlia dei committenti è separata dallo studio semplicemente attraverso una parete scorrevole, quasi una porta scorrevole di dimensioni maxi. In questo modo l’accesso è particolarmente semplice, come anche la chiusura.

Il dettaglio della pianta dell’appartamento dedicato alle connessioni fra lo studio e gli altri ambienti. La camera singola, nello specifico, accede allo studio grazie a una parete mobile

Il dettaglio dello studio, con l’angolo dedicato allo studio, e sulla destra, la parete scorrevole che mette l’ambiente in connessione con la camera da letto singola. Guarda l’intera casa, progetto dell’architetto Mauro Penna – Negozio Blu Architetti Associati, foto di Cristina Fiorentini