Come spostare il lavello della cucina senza lavori: soluzioni pratiche e cosa sapere sugli impianti

In cucina vuoi spostare il lavello a centro stanza? Tra le trasformazioni indispensabili al variare delle esigenze, spostare il lavello della cucina è una operazione semplice, a patto di osservare alcune regole indispensabili per un risultato a regola d'arte

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 08/07/2013Aggiornato il 21/10/2025
lavello e miscelatore Grohe

Spostare il lavello della cucina è una delle modifiche più frequenti, in fase di ristrutturazione, poiché la riprogettazione non è detto intenda riproporre pedissequamente la disposizione preesistente, per via di nuove esigenze funzionali e/o estetiche. L’introduzione di un’isola o una penisola con zona lavaggio è uno di questi possibili casi.

Si tratta di una operazione delicata, poiché per un risultato a regola d’arte bisogna considerare la posizione e la pendenza delle tubature dell’impianto idrico, sia di adduzione sia di scarico, ma non impossibile. E in molti casi affrontabile anche senza lavori, sia edili sia impiantistici.

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Quando servono i lavori per spostare il lavello

Dal punto di vista tecnico, il lavello della cucina è vincolato ai punti di allaccio all’impianto idrico, per il carico e lo scarico dell’acqua calda e fredda.
 Le tubazioni di adduzione si possono modificare e deviare con facilità, più complessa è invece la questione dello scarico, perché per il funzionamento corretto è necessaria una pendenza minima (generalmente 1-2 cm per ogni metro lineare). Di conseguenza, una distanza elevata dalla colonna di scarico principale preesistente può richiedere una inclinazione e una lunghezza eccessive al fine di evitare ostruzioni e ristagni.

Un progettista qualificato può valutare se, in base all’organizzazione finale della cucina e alla nuova posizione del lavello, sia possibile o meno evitare i lavori edili. Generalmente consigliabili quando ci si sposti a oltre 2 m dal punto di scarico originario o addirittura si collochi il lavello su una parete diversa: in tal modo, un rifacimento parziale dell’impianto idrico, con lo studio dei percorsi migliori delle tubazioni, garantisce l’affidabilità a lungo termine del sistema.

In caso si intenda affrontare l’impegno delle opere edili, le fasi operative da affidare a un idraulico, unitamente a un muratore, sono:

  • demolizione in traccia di parte della pavimentazione e della parete per scoprire le tubazioni preesistenti di carico dell’acqua calda e fredda e dello scarico;
  • creazione di nuove tracce murarie per i tubi in base alla posizione futura del lavello;
  • modifica delle tubature;
  • ripristino di sottofondo e muratura, con completamento dell’eventuale rivestimento.

Si tratta di un intervento che prevede tempistiche di cantiere e di conseguenza costi, da valutare attentamente, mentre il più delle volte – quando non si debba anche spostare la parete interessata della cucina – non è necessaria una pratica edilizia ad hoc (soprattutto quando ne è già aperta una per ristrutturare l’intero appartamento).

sifone del lavello in cucina Praktik di OMP TEA

Sifone salvaspazio Praktik di OMP TEA (www.omptea.eu)

Spostare il lavello senza opere murarie: le alternative possibili

In caso non si voglia (o non si possa) affrontare i lavori per spostare il lavello della cucina, esistono soluzioni alternative meno impattanti e più veloci.

Tubazioni e raccordi esterni

Quando lo spostamento del lavello è minimo – nel raggio di 1 o 1,5 m di distanza dallo scarico preeistente – si possono utilizzare tubi esterni flessibili di scarico, da celare sul fondo delle basi della cucina, facendo però attenzione che la pendenza sia efficace e costante, per evitare ristagni e cattivi odori. I materiali migliori per questo tipo di raccordi sono il pvc rinforzato e l’acciaio inox, maggiormente resistenti: importante però verificarne sempre la tenuta con test di carico e di scarico prima di riposizionare gli arredi.

Moduli base con scarico integrato

Alcuni marchi di cucine propongono moduli base con lavello già collegato a un sifone integrato con tubazioni adattabili, studiato per collegarsi anche lateralmente al punto di scarico preesistente. In questo modo si può scegliere di spostare il lavello della cucina di una o al massimo due basi, senza dover intervenire sulla parete.

Sistemi meccanici

Quando nessuna delle soluzioni precedenti è praticabile, si può ricorrere a speciali apparecchi meccanici, posizionati sotto al lavello, che grazie a una pompa e a tubi di diametro ridotto, aspirano le acque reflue e le convogliano a forza fino alla condotta di scarico principale, anche in contropendenza. Si tratta di soluzioni impiantistiche in grado di risolvere in modo immediato e veloce il problema: basta infatti generalmente avere una presa di corrente a cui collegarli.

Di semplice manutenzione e durata nel tempo, non necessitano di particolari attenzioni, se non quelle di evitare di ostruire lo scarico con resti di cibo o piccoli oggetti solidi e di non utilizzare prodotti aggressivi per la pulizia della vasca del lavello. Ovviamente, bisogna farsi consigliare dai rivenditori o dal tecnico installatore modelli adatti a un utilizzo in cucina, silenziosi, resistenti a grassi e detergenti e ispezionabili.

Pompa di smaltimento Sanivite Plus+ di SFA Sanitrit (www.sfa.it)

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Di quanto si può spostare il lavello della cucina?

Considerando che ogni situazione richiede valutazioni e di conseguenza calcoli ad hoc, si può fare una stima di massima delle distanze massime raggiungibili per spostare il lavello della cucina, a seconda delle opzioni:

  • con opere edili di adeguamento dell’impianto idrico, la distanza è variabile, in base a posizione sia del lavello sia della colonna di scarico esistente e alla pendenza raggiungibile;
  • con tubi e raccordi esterni la distanza consigliata è ≤ 1 m, con pendenza adeguata al buon funzionamento;
  • con moduli base con scarico integrato la distanza consigliata è ≤ 1,2 m (corrispondente a una o al massimo due basi)
  • con sistemi meccanici dotati di pompa di sollevamento la distanza, a seconda dei modelli, può arrivare addirittura fino a 5-6 m in verticale e oltre 50 m in orizzontale.
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