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Gli infissi in legno sono eleganti ed ecologici e grazie alle più innovative tecnologie industriali assicurano prestazioni elevate sia dal punto di vista della tenuta termica che della resistenza all’usura. Ma quali sono i parametri di cui tener conto quando si scelgono? Quali sono le valutazioni più importanti da fare sulla tipologia di legno e sul sistema di chiusura? Quali sono i costi? Ne abbiamo parlato con l’architetto Alessandro Mezzina (arch.mezzina@gmail.com, info@ristrutturazionepratica.it).
Gli infissi possono essere realizzati in tre materiali: pvc, alluminio e legno. Possono essere puri, cioè realizzati solo di uno di questi materiali, oppure in combinazione: legno-alluminio, legno-pvc, pvc-alluminio. In realtà una piccola quota di mercato è detenuta dal ferro e dall’acciaio, ma è trascurabile. La quota pvc da alcuni anni è in costante crescita: nel 2019, ultimi dati disponibili, sfiorava il 40%, dato che abbina prestazioni di isolamento elevate a bassi costi di produzione (e vendita di conseguenza).
Serramenti in legno
Il legno, la cui bellezza resta indiscussa e i cui costi sono di solito superiori, sconta l’esistenza di alcuni luoghi comuni, come quello per cui richiederebbe molta manutenzione o che non sarebbe ecologico (contribuendo il suo utilizzo alla deforestazione). Tutti i produttori di infissi in legno ormai certificano la propria filiera produttiva (ad esempio con la certificazione FSC) garantendo così che i legnami utilizzati nei loro infissi provengono da foreste o da fonti gestite in maniera controllata. Quanto alla manutenzione, i produttori di infissi ormai da molti anni hanno messo a punto nuove vernici ad emulsione acquosa che garantiscono una durata di 10 anni prima della riverniciatura. E per evitare anche questo passaggio, sono disponibili gli infissi in legno-alluminio: normali infissi in legno a cui viene aggiunta una sorta di scocca esterna in alluminio che ha lo scopo di proteggere il telaio in legno dalle intemperie.
Isolamento termico e trasmittanza termica
A proposito di capacità di isolamento, i valori di legge attualmente in vigore della trasmittanza variano tra 2,6 w/mqK per i climi più caldi e 1 w/mqK per i climi più freddi. Nella pianura padano-veneta, densamente popolata, ad esempio, e in buona parte degli appennini, tale valore è pari a 1,3 w/mqK. Gli infissi devono rispettare od essere inferiori a questi parametri. La premessa però è che gli infissi sono sistemi composti da un telaio e da una parte vetrata. I valori di trasmittanza che gli infissi devono rispettare sono complessivi e riguardano telaio più vetrocamera. E quest’ultimo elemento, data la sua dimensione significativa rispetto a tutto l’infisso, svolge sicuramente il ruolo più importante. Quindi oltre al telaio bisogna prestare molta attenzione alla scelta del vetrocamera. Fondamentale infine ricordare che per beneficiare delle detrazioni fiscali dell’ecobonus occorre che i serramenti rispettino determinati valori di trasmittanza termica.
Infissi in legno o in legno-alluminio: quali le principali caratteristiche da considerare?
Sono essenzialmente tre: il tipo di legno; la ferramenta; le guarnizioni.
- Il tipo di legno
Possiamo suddividere le essenze utilizzate per gli infissi in legno in morbide e dure. Tra le morbide possiamo annoverare il Pino, l’Okoumè, il Larice e l’Abete. Mentre tra quelle dure troviamo il Rovere, il Teak, il Douglas, il Frassino e il Castagno. Scegliere l’una o l’altra non è solo una questione estetica ma anche di stabilità, di prestazioni e di costi. Come principio generale può valere la considerazione che i legni morbidi forniscono un maggior isolamento termico e quelli duri una maggiore stabilità. Ciò su cui va prestata particolare attenzione a come viene costruito il telaio degli infissi in legno: possono essere fatti in massello, cioè ogni lato del telaio è ricavato da un unico pezzo di legno, oppure in lamellare, cioè il telaio è realizzato con più “lamelle” di legno incollate tra loro. Se ad una prima lettura si può pensare che il massello sia la soluzione migliore in realtà non è così. Infatti il legno lamellare fornisce maggiore stabilità e robustezza. Il motivo è che il legno è un materiale organico che reagisce in particolare all’umidità. E lo fa espandendosi e ritirandosi al variare delle condizioni climatiche. Utilizzare grandi sezioni di legno massello comporta che si generino, all’interno del profilo, delle tensioni molto forti, la cui conseguenza potrebbero essere fenomeni di fessurazione e rottura. Il legno lamellare invece, essendo composto da sezioni più piccole incollate, consente di limitare in modo significativo queste tensioni, dando come risultato una maggiore stabilità dei profili, minore sensibilità alle condizioni esterne e in sostanza una durata maggiore dell’infisso. Si tratta di una tecnologia derivata dall’ingegneria strutturale, dove per primo è stato impiegato il legno lamellare. Si pensi che grazie a questa tecnologia si possono realizzare travi uniche in grado di coprire edifici molto grandi come un palazzetto dello sport. - La ferramenta
Gli infissi in legno e in legno-alluminio sono pesanti. Molto più del pvc o dell’alluminio semplice. Inoltre i moderni vetrocamera, per rispettare i parametri di isolamento termo-acustico richiesti per legge, sono anch’essi molto più pesanti di un tempo. Quindi i cardini che garantiscono la movimentazione delle ante devono sopportare sforzi significativi, anche su dimensioni degli infissi non particolarmente grandi. La ferramenta che si usava fino a venti-trenta anni fa non è più adatta (motivo per cui sconsiglio sempre ai miei clienti di sostituire solo il vetrocamera nel loro vecchio infisso in legno). Inoltre, gli infissi che si installano attualmente richiedono movimentazioni complesse e poco diffuse in passato: si pensi al vasistas abbinato all’apertura a battente, o all’alzante scorrevole. Si tratta di movimenti che generano molto sforzo sulla ferramenta.
Acquistando un infisso con marchiatura CE la qualità della ferramenta è garantita. A tal proposito c’è una norma specifica: la EN 13126-8.
Se è presente un certificato che riporta tale norma è un ulteriore grado di sicurezza.
Andando più sul pratico, un aspetto importante da considerare quando si parla di ferramenta per infissi è la resistenza alle intemperie. In zone particolarmente umide la ruggine potrebbe accorciare in modo significativo la sua durata. Per arginare questi problemi ci sono dei trattamenti particolari: non solo la classica zincatura ma anche, ad esempio, verniciature organiche o trattamenti tricoat (per ambienti particolarmente aggressivi). Un altro aspetto da valutare sono i cardini: siamo tutti abituati a vedere le finestre con i cardini a vista ai lati (i cardini tipo “anuba”), ma esistono anche sistemi che prevedono cardini completamente a scomparsa all’interno del telaio. La differenza è di natura estetica ed economica. Quest’ultimo tipo ha un costo maggiore. Infine non bisogna scordarsi del sistema di chiusura che, insieme alle guarnizioni, garantisce ad esempio l’assenza di spifferi: i ganci che movimentano le maniglie. Ormai i sistemi sono abbastanza standardizzati ma, se si stanno scegliendo degli infissi scorrevoli paralleli (quelli classici), va posta particolare attenzione a tale aspetto: ad infisso chiuso l’anta deve avere un’adesione perfetta. - Le guarnizioni
Le guarnizioni sono un aspetto spesso poco considerato nella scelta degli infissi, ma rivestono un ruolo fondamentale nell’isolamento termo-acustico. Sono installate lungo tutto il perimetro dell’anta mobile e garantiscono la tenuta all’aria, l’assenza di infiltrazioni d’acqua e l’isolamento acustico. Attualmente per garantire la massima tenuta si utilizzano due guarnizioni: una principale sul telaio ad incastro, con funzione di isolamento termico e acustico; una guarnizione interna per attutire l’impatto di chiusura (e quindi preservare l’infisso e la ferramenta). Le guarnizioni vengono realizzate in PVC o in TPE (elastomeri termoplastici), materiali che garantiscono alte prestazioni, durata nel tempo e sono riciclabili.
Tipologie di apertura delle finestre
Per gli infissi scorrevoli dobbiamo distinguere tra tre tipologie:
1) Scorrevole parallelo, quello classico in cui due ante scorrono una davanti all’altra. Questa tipologia di apertura è quella meno performante per quanto riguarda le prestazioni termo-acustiche (peggiorativa rispetto ad una finestra a battente). Un infisso scorrevole parallelo in legno costa indicativamente 550 €/mq. Un infisso scorrevole parallelo in legno alluminio costa indicativamente 68€/mq
2) Alzante scorrevole, in cui il meccanismo di movimentazione alza l’anta scorrevole per farla scorrere. Questa tipologia di meccanismo consente di avere le stesse prestazioni termoacustiche di un infisso a battente. Gli alzanti scorrevoli invece hanno costi notevolmente superiori. E sono i più cari. Un infisso alzante scorrevole in legno costa indicativamente 1.050 €/mq. Un infisso alzante scorrevole in legno alluminio costa indicativamente 1.300 €/mq.
3) Traslante scorrevole, in cui il meccanismo di movimentazione sposta verso l’interno l’anta scorrevole per consentirle di scorrere. Questa tipologia consente anche l’apertura a vasistas e garantisce le stesse prestazioni termo acustiche di un infisso a battente. Unica pecca è la ferramenta totalmente in vista. Per gli infissi scorrevoli paralleli non ci sono particolari differenze rispetto agli infissi a battenti, anzi potrebbero addirittura costare leggermente in meno. Un infisso scorrevole traslante in legno costa indicativamente 700 €/mq. Un infisso scorrevole traslante in legno alluminio costa indicativamente 800 €/mq.
Costi indicativi degli infissi in legno
Ci sono molti fattori che influiscono nella determinazione del prezzo, a partire dal tipo di legno, dal vetrocamera utilizzato, dalla ferramenta a vista o nascosta. I due parametri che influiscono maggiormente sono la tipologia di infisso e la tipologia di apertura. Consideriamo dei costi al metro quadro e la presenza di una vetrocamera standard, che rispetti i requisiti di legge, e che indicativamente può incidere per circa 100 €/mq. Non sono invece considerati tutti i costi accessori: eventuali controtelai, tapparelle, cassonetti, manodopera e smaltimenti.
La prima distinzione in merito al presso è proprio relativa al materiale: solo legno o legno-alluminio. Gli infissi in legno-alluminio sono più costosi a causa della presenza del rivestimento esterno in alluminio, che comporta maggiori costi di produzione (si pensi al solo assemblaggio), oltre che di materiali. Un infisso a battente e vasistas in legno costa indicativamente 550 €/mq; un infisso a battente e vasistas in legno alluminio costa indicativamente 680 €/mq.
Quali detrazioni fiscali per i serramenti?
Esiste una misura specifica dell’ecobonus che prevede una detrazione massima di 60.000 €, pari al 50% della spesa sostenuta. Tale detrazione va divisa in 10 rate annuali di pari importo da scontare dalle tasse.
Inoltre la sostituzione degli infissi rientra anche nel superbonus 110% e prevede sempre una detrazione massima di 60.000 € della spesa sostenuta (spesa massima che quindi è pari a circa 54.000 €). Questa detrazione va divisa in 5 rate annuali di pari importo da scontare dalle tasse.
Per questa seconda misura fiscale bisogna tenere presente che viene inquadrato come intervento “trainato”, cioè che usufruisce della detrazione solo se viene realizzato almeno uno degli interventi principali individuati dalla legge: cioè l’isolamento delle superfici opache (muri e solai) per almeno il 25% della superficie disperdente, e la sostituzione dell’impianto di riscaldamento.
In entrambi i casi possono rientrare nella detrazione non solo la sostituzione degli infissi ma anche le spese accessorie quali ad esempio la rimozione e smaltimento dei vecchi infissi, la sostituzione di cassonetti e tapparelle (o dei sistemi oscuranti in genere), le eventuali opere murarie e anche le spese tecniche.
Naturalmente tutto deve rientrare nei massimali che sono comprensivi di iva ed eventuali altri oneri. Le somme eccedenti i massimali non goqdono della detrazione.
Sconto in fattura e cessione del credito per l’acquisto delle finestre
Da luglio 2020 inoltre è possibile usufruire per entrambe le detrazioni dello sconto in fattura o cessione del credito al posto della fruizione diretta.
Nel primo caso chi esegue i lavori può effettuare uno sconto pari all’importo della detrazione spettante, nel secondo caso invece è l’acquirente che cede la detrazione che gli spetta a banche o finanziarie, da cui riceve immediatamente (o quasi) i soldi.
Questa duplice soluzione risolve il problema dell’incapienza fiscale, cioè di chi avrebbe poche tasse da dover pagare, e del conseguente rischio di perdere le detrazioni. Ed inoltre abbatte l’esborso economico da dover sostenere.
Quali certificazioni per gli infissi
Ne esistono di obbligatorie, cioè necessarie per la commercializzazione del prodotto e di facoltative, che puntualizzano la qualità del prodotto e danno la garanzia della sua ecosostenibilità ambientale.
Certificazioni obbligatorie
La principale certificazione obbligatoria del settore è la marchiatura CE (EN 14351-1) che garantisce la conformità ai requisiti di sicurezza e salute, previsti dai regolamenti e dalle norme dell’Unione Europea. All’interno della marchiatura CE devono essere comprese le certificazioni di settore:
Permeabilità all’aria (UNI EN 1026 – UNI EN 12207)
Tenuta all’acqua (UNI EN 1027 – UNI EN 12208)
Resistenza al vento (UNI EN 12211 – UNI EN 12210)
Trasmittanza termica (UNI EN ISO 10077/1)
Ognuna di queste certificazioni viene ottenuta attraverso prove di laboratorio su un serramento-tipo e riguarda degli specifici parametri che deve il prodotto rispettare in relazione a quanto richiesto dalle norme specifiche (riportate tra parentesi).
Certificazioni facoltative
Le principali sono la certificazione per il Sistema di Gestione per la Qualità (UNI EN ISO 9001:2008) e la certificazione per il Sistema di Gestione Ambientale (UNI EN ISO 14001:2004), che non riguardano l’infisso in sé ma il produttore.
Altre molto importanti da considerare prima dell’acquisto sono: la marchiatura Leed, relativa alla sostenibilità ambientale e le certificazioni fornite da vari enti relative alla qualità e alle prestazioni del prodotto fornite da società indipendenti (come ad esempio Casa Clima o Arca), la certificazione sul sistema di posa, la certificazione e la garanzia sulla verniciatura e la sua durata (solitamente di 10 anni).

GGL – Finestra a bilico manuale di Velux è in legno di pino. Il trattamento con vernice acrilica a base d’acqua mantiene inalterata la naturale bellezza del legno. L’apertura a bilico permette di posizionare dei mobili sotto alla finestra senza che la manovrabilità venga bloccata. Dotazioni: barra di ventilazione a finestra chiusa dotata di filtro blocca polvere e insetti; rotazione del battente di 180° e suo bloccaggio con chiavistello per la pulizia del vetro esterno o per la ventilazione. La versione con vetrata standard stratificata (misura cm 55×78 cm) costa 268,00 € + IVA.
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