Tetto di casa: tutto quello che c’è da sapere su struttura, materiali, prestazioni e manutenzione

Componente importante, la copertura dell’edificio deve rispondere a diverse sfide: efficienza energetica, sostenibilità, design e comfort

Architetto Marcella Ottolenghi
A cura di Architetto Marcella Ottolenghi
Pubblicato il 26/09/2025Aggiornato il 26/09/2025
finestra-pert ett Velux

Spesso sottovalutato al momento di acquistare o ristrutturare una abitazione, il tetto è in realtà un elemento cruciale per l’efficienza e il comfort di un edificio. Basti pensare che quasi un terzo del calore si disperde proprio attraverso di esso: pertanto, una struttura portante ottimale e, ancor meglio, un buon isolamento, che riduca i ponti termici e aumenti la tenuta all’aria e alle intemperie, diventano la priorità.

Non si tratta dunque di un semplice rivestimento esterno, che certamente definisce lo stile architettonico di una costruzione, ma di un sistema complesso sia di parti portanti, che contribuiscono alla stabilità strutturale dell’insieme, sia di diversi altri strati, che lavorano in sinergia.

Soluzioni per un tetto funzionale

  • Il sistema di copertura di PREFA "tutto in uno" alle Tegole R.16 di alluminio integra le Tegole Fotovoltaiche, qui in colore nero P.10, che coniugano estetica e funzionalità anche in edifici vincolati. www.prefa.it
  • Il sistema di ancoraggio
e ventilazione Jolly Metal XL di Cotto Possagno assicura aerazione, allineamento, resistenza a sollecitazioni e aggressioni ambientali. www.cottopossagno.com
  • Il sistema puntiforme AERcoppo® di AERtetto crea un’intercapedine dalla sezione costante, senza necessità
di listellature che ostruiscano
il continuo passaggio d’aria sotto al manto di laterizio. www.aertetto.it
  • La vasta gamma di membrane impermeabili per coperture di Derbigum, ecologiche e a ridotto impatto ambientale, include prodotti specifici per la posa degli impianti fotovoltaici e per la realizzazione di tetti giardino. www.derbigum.it
  • Bituver Monoplus di Isover, compound elastomerico, è un impermeabilizzante che combina performance tecniche alla resa estetica. www.isover.it
  • La lastra Sottocoppo Coibentato di Alubel
oltre al profilo metallico sagomato brevettato, posto sulla greca alta, per un ancoraggio sicuro e duraturo delle tegole, ha uno strato continuo di coibente di poliuretano espanso, anti condensa e resistente. www.alubel.com
  • Il pannello Aeroproof di Aeropan ha l'anima di Aerogel nanotech accoppiata a una guaina bituminosa armata con velovetro, per un isolamento superiore e un'ottima resistenza alla compressione. www.aeropan.it
  • Il pannello termoisolante Isotec di Brianza Plastica ha un'anima di poliuretano espanso, protetta su entrambi i lati da una lamina di alluminio goffrato impermeabilizzante. Un correntino metallico integrato fa da supporto del manto e nel contempo crea una camera d’aria sottotegola. www.brianzaplastica.it
  • La finestra da tetto FTP-V Solar di FAKRO grazie a un pannello solare integrato nella parte superiore del telaio non necessita di essere collegata all'impianto elettrico domestico. Azionabile da telecomando, è compatibile anche con la tecnologia wireless Z-Wave per smart home. www.fakro.it
  • Roof System California BT2 di Saint-Gobain Italia per tetti piani ad elevato SRI (Solar Reflection Index) riflette e dissipa il calore dei raggi solari anche nel tempo grazie all'abbinamento di due speciali membrane elastomeriche, di cui quella superiore rivestita di alluminio goffrato preverniciato. www.saint-gobain.it
  • Le tapparelle esterne si installano su qualsiasi finestra per
tetti di Velux e si integrano perfettamente con ogni tipo di tetto, indipendentemente dal materiale con cui è realizzato. Sono disponibili in versione elettrica e solare e possono essere installate anche successivamente. www.velux.it
  • Lamiera® di Torggler è un sigillante siliconico neutro specifico per lattoneria
e pannelli coibentati.
Resistente alle intemperie
e ai raggi UV, aderisce
a svariati tipi di supporto. www.torggler.com

L’importanza della struttura del tetto

Materiali e tecniche costruttive di un tetto possono essere differenti, ma in ogni caso devono assicurare la statica e soprattutto la performance di tenuta e di protezione.

Considerato da molti esperti come la “quinta facciata” di una costruzione, il tetto è una barriera contro pioggia, vento, sole, neve ma anche inquinamento acustico e soprattutto dispersione termica. Se ben progettato e realizzato, infatti, concorre a ridurre sensibilmente i consumi energetici, mantenendo gli ambienti sottostanti freschi d’estate e caldi d’inverno.

Il sistema di copertura di PREFA "tutto in uno" alle Tegole R.16 di alluminio integra le Tegole Fotovoltaiche, qui in colore nero P.10, che coniugano estetica e funzionalità anche in edifici vincolati. www.prefa.it

Il sistema di copertura “tutto in uno” di PREFA alle Tegole R.16 di alluminio integra le Tegole Fotovoltaiche, qui in colore nero P.10, che coniugano estetica e funzionalità anche in edifici vincolati. http://www.prefa.it

Tutte le tipologie possibili di copertura

Ogni sistema di copertura può includere o meno diversi strati, dalle precise funzioni:

  • struttura portante (lignea, metallica o cementizia, a seconda della tipologia costruttiva, dell’epoca e del luogo)
  • membrana impermeabilizzante
  • isolamento termico
  • camera di ventilazione
  • manto di rivestimento.

Tetto non isolato e non ventilato

Si tratta del tipo più semplice e datato, che generalmente protegge un sottotetto non abitabile. Privo di strato isolante e di ventilazione, ha l’impermeabilizzazione direttamente sulla struttura portante, su cui sono posati i listelli di supporto per il rivestimento esterno.

Non isolato non ventilato

Tetto non isolato e ventilato

Variante della tipologia soprastante, è poco comune e non prevede isolamento, ma fra strato impermeabilizzante e manto ha una intercapedine per la ventilazione che almeno ne migliora le prestazioni.

Non isolato ma ventilato

Tetto isolato e non ventilato

Adatto a proteggere ambienti abitati, ha uno strato isolante (accoppiato a una barriera al vapore sottostante e a una impermeabilizzazione superiore), ma non prevede una camera di ventilazione.

Isolato e non ventilato

Tetto isolato e ventilato

Soluzione ottimale, soprattutto in caso di opere di rifacimento dell’intera copertura, garantisce prestazioni elevate grazie all’aggiunta di una camera di ventilazione, tra strato impermeabilizzante e manto.

Isolato e ventilato

L’estetica del manto

Il manto è lo strato visibile esterno, che definisce aspetto e stile della copertura. Il materiale più utilizzato per realizzarlo, nel nostro paese, è il laterizio (tegole e coppi), cui si aggiungono la pietra (come l’ardesia della Liguria o quella calcarea di Puglia), le scandole di legno, il metallo in lastra e, ormai più raramente, il cemento.

Ogni opzione materica ha le sue peculiarità in termini di durata, peso, costi, manutenzione e impatto visivo di un tetto. La scelta dipende essenzialmente dal contesto architettonico (in gran parte dei centri storici delle nostre città vige il rispetto dei materiali tipici della tradizione locale), dalla zona climatica e, quando possibile, anche dalle preferenze e/o dalle esigenze sia della committenza sia progettuali.

La lastra Sottocoppo Coibentato di Alubel
oltre al profilo metallico sagomato brevettato, posto sulla greca alta, per un ancoraggio sicuro e duraturo delle tegole, ha uno strato continuo di coibente di poliuretano espanso, anti condensa e resistente. www.alubel.com

La lastra Sottocoppo Coibentato di Alubel oltre al profilo metallico sagomato brevettato, posto sulla greca alta, per un ancoraggio sicuro e duraturo delle tegole, ha uno strato continuo di coibente di poliuretano espanso, anti condensa e resistente. http://www.alubel.com

Soluzioni anti acqua e umidità

Un sistema tetto ben concepito deve includere strati impermeabilizzanti. L’acqua è uno degli agenti più insidiosi: le infiltrazioni favoriscono degrado dei materiali e comparsa di muffa, che possono influire sulla durata dell’involucro edilizio e su benessere e salute di chi abita la casa.

Bituver Monoplus di Isover, compound elastomerico, è un impermeabilizzante che combina performance tecniche alla resa estetica. www.isover.it

Bituver Monoplus di Isover, compound elastomerico, è un impermeabilizzante che combina performance tecniche alla resa estetica. http://www.isover.it

L’importanza della ventilazione naturale

Creare una intercapedine vuota tra lo strato isolante e il rivestimento esterno evita l’accumulo di umidità (e quindi di condensa) e aiuta lo smaltimento del surriscaldamento estivo.

L’aria entra dalla gronda sotto il manto e, sottraendo calore all’isolante, per effetto camino esce dal colmo. Una scelta che non solo previene il degrado dei materiali, prolungando così la vita utile del pacchetto di copertura, ma aiuta a mantenere l’abitazione più fresca d’estate e calda d’inverno, dato che lo strato d’aria fa da isolante.

Il sistema puntiforme AERcoppo® di AERtetto crea un’intercapedine dalla sezione costante, senza necessità
di listellature che ostruiscano
il continuo passaggio d’aria sotto al manto di laterizio. www.aertetto.it

Il sistema puntiforme AERcoppo® di AERtetto crea un’intercapedine dalla sezione costante, senza necessità di listellature che ostruiscano il continuo passaggio d’aria sotto al manto di laterizio. http://www.aertetto.it

La ventilazione, unitamente a una coibentazione efficace (vale a dire continua e senza ponti termici), aiuta a tagliare i consumi energetici per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti sottostanti, aumentando nel contempo la salubrità. Fattori da ponderare al momento della sostituzione o della riqualificazione di una copertura, poiché un tetto non ventilato, pur essendo meno costoso e più veloce da realizzare, sul lungo termine non offre i medesimi benefici, in termini sia di benessere sia economici.

Il sistema di ancoraggio
e ventilazione Jolly Metal XL di Cotto Possagno assicura aerazione, allineamento, resistenza a sollecitazioni e aggressioni ambientali. www.cottopossagno.com

Il sistema di ancoraggio e ventilazione Jolly Metal XL di Cotto Possagno assicura aerazione, allineamento, resistenza a sollecitazioni e aggressioni ambientali. http://www.cottopossagno.com

Tetti verdi e tetti solari

I tetti a giardino e quelli solari giocano un ruolo rilevante per la sostenibilità. I primi sono quelli, indifferentemente piani o o inclinati, rivestiti di vegetazione, i secondi invece integrano soluzioni per la produzione di energia – termica o elettrica – sfruttando il sole.

Uno strato di vegetazione in copertura è bello da vedere e performante per l’isolamento termo-acustico; inoltre, riesce a calibrare il deflusso delle acque meteoriche verso i canali di smaltimento e – nelle grandi città – riduce l’effetto “isola di calore”. Tuttavia bisogna considerare che richiede un certo grado di manutenzione nel tempo.

La vasta gamma di membrane impermeabili per coperture di Derbigum, ecologiche e a ridotto impatto ambientale, include prodotti specifici per la posa degli impianti fotovoltaici e per la realizzazione di tetti giardino. www.derbigum.it

La vasta gamma di membrane impermeabili per coperture di Derbigum, ecologiche e a ridotto impatto ambientale, include prodotti specifici per la posa degli impianti fotovoltaici e per la realizzazione di tetti giardino. http://www.derbigum.it

I pannelli fotovoltaici sul tetto, oggi sostituibili anche da tegole fotovoltaiche, producono invece energia pulita e rinnovabile, riducendo la dipendenza da fonti di approvvigionamento tradizionali. Se la copertura è in buone condizioni, si possono installare sul manto, se invece è degradata, si può pensare di rifare tutto l’insieme per integrarli.

Materiali e soluzioni per isolare il tetto

Le prestazioni energetiche dell’involucro esterno – quindi anche del tetto – dipendono da tipo e qualità della coibentazione, che aiuta anche la termoregolazione degli ambienti sottostanti.

L’isolamento termico è uno dei punti cruciali di un sistema efficiente: prodotti performanti e posa in opera corretta sono fondamentali per un risultato ottimale. La dispersione di calore dal tetto di un edificio può infatti raggiungere percentuali del 20-25%.

Le opzioni possibili sono tante, ciascuna contraddistinta da proprie peculiarità in termini di conducibilità, di resistenza all’umidità, di leggerezza e anche di sostenibilità. Da considerare, tuttavia, che non esiste un isolante ideale, ma solo quello più adatto ad ogni situazione e/o esigenza progettuale in base a vari fattori, tra cui il clima locale, la struttura del tetto e il budget a disposizione.

Roof System California BT2 di Saint-Gobain Italia per tetti piani ad elevato SRI (Solar Reflection Index) riflette e dissipa il calore dei raggi solari anche nel tempo grazie all'abbinamento di due speciali membrane elastomeriche, di cui quella superiore rivestita di alluminio goffrato preverniciato. www.saint-gobain.it

Roof System California BT2 di Saint-Gobain Italia per tetti piani ad elevato SRI (Solar Reflection Index) riflette e dissipa il calore dei raggi solari anche nel tempo grazie all’abbinamento di due speciali membrane elastomeriche, di cui quella superiore rivestita di alluminio goffrato preverniciato. http://www.saint-gobain.it

Gli isolanti per tetto più utilizzati

lana di roccia
ottenuta mediante fusione e filatura di rocce naturali (come ad esempio il basalto), ha eccellente resistenza al fuoco (incombustibile, in classe A1), buona stabilità dimensionale, è ideale per l’isolamento invernale e la fono-assorbenza;

fibra di legno
ricavata da scarti di lavorazione, naturale e riciclabile, ha elevata capacità termica specifica (vale a dire caratterizzata da facile accumulo di calore e successivo lento rilascio, per un eccellente sfasamento termico), è efficace nel proteggere dal caldo estivo, traspirante e igro-regolatrice;

polistirene estruso (XPS)
Derivato dall’estrusione di polistirene fuso, ha struttura a celle chiuse e uniformi (più densa e compatta rispetto all’EPS), è resistente alla compressione, all’acqua e all’umidità, ha bassa conduttività termica ed è quindi adatto ad ambienti umidi o dove serva elevata resistenza meccanica;

polistirene espanso sinterizzato (EPS)
ottenuto per espansione di granuli di polistirene, successivamente “sinterizzati” (riscaldati) in stampi, leggero, economico, traspirante (permeabile al vapore acqueo) ma impermeabile, riciclabile, è perfetto per cappotti esterni e dove non sia indispensabile una elevata resistenza meccanica;

poliuretano
ha ottime prestazioni isolanti pur in spessori ridotti, con una buona resistenza alla compressione, all’umidità (e al fuoco nella variante PIR, poli-isocianurato), oltre che stabile dimensionalmente nel tempo e disponibile anche in schiuma.

Opzioni alternative di isolamento

Alle materie prime isolanti di origine minerale e sintetica si affiancano da sempre quelle vegetali e animali: sughero, fibre di canapa, paglia, fibre di cocco, lana di pecora… Un ventaglio – spesso sotto forma di compositi, come ad esempio il mix di calce e di fibre di canapa – a cui fanno riferimento soprattutto i professionisti del settore specializzati nella bioarchitettura.

Nell’ottica della sostenibilità e dell’economia circolare si stanno sperimentando anche soluzioni tecnico-materiche a impatto ridotto, derivanti da processi di riciclo: pannelli di vetro cellulare da polvere di scarto, cellulosa da carta di giornale usata, PET da plastica riciclata.

Gli isolanti per il tetto del futuro

L’innovazione industriale sta facendo passi avanti. Gli aerogel, i materiali solidi più leggeri, sono tra questi avanzamenti: la loro struttura porosa nanometrica, composta per oltre il 95% di aria, conferisce una conduttività termica estremamente bassa. Sotto forma di pannelli sottili, sono ideali per applicazioni dove lo spazio è limitato, ma l’efficienza cruciale.

Il pannello Aeroproof di Aeropan ha l'anima di Aerogel nanotech accoppiata a una guaina bituminosa armata con velovetro, per un isolamento superiore e un'ottima resistenza alla compressione. www.aeropan.it

Il pannello Aeroproof di Aeropan ha l’anima di Aerogel nanotech accoppiata a una guaina bituminosa armata con velovetro, per un isolamento superiore e un’ottima resistenza alla compressione. http://www.aeropan.it

Anche le membrane traspiranti, già ampiamente utilizzate, stanno evolvendo. Oltre a impermeabilità all’acqua piovana e traspirabilità al vapore acqueo interno, potranno integrare sensori per monitorare lo stato dell’ambiente o autoregolare il flusso di vapore in base alle condizioni climatiche esterne.

I materiali a cambiamento di fase (PCM) sono invece promettenti per la capacità di accumulo e di rilascio di energia termica, nel passaggio da stato solido a liquido (e viceversa). Potrebbero mitigare le fluttuazioni di temperatura, assorbendo per esempio il calore solare in eccesso di giorno e rilasciandolo poi lentamente durante la notte, per un clima interno stabile e confortevole.

L’obiettivo è comunque creare tetti come veri e propri sistemi intelligenti, dinamici e reattivi, capaci di massimizzare il comfort, minimizzare i consumi energetici e contribuire attivamente alla sostenibilità.

Isolare il tetto esternamente o internamente?

La coibentazione migliore è quella esterna, posata sull’estradosso del tetto, come strato del pacchetto sotto il manto: copre infatti l’intera superficie evitando ponti termici e garantendo continuità. Una opzione che però conviene in fase di costruzione o di ristrutturazione pesante di un edificio, dato l’impegno di cantiere ed economico.

È meno efficace invece isolare dall’interno, sia tra gli elementi portanti principali della struttura sia al di sotto di essi con un nuovo controsoffitto coibentato in intercapedine, ma può portare comunque significativi miglioramenti. E, soprattutto, risulta meno impegnativo in termini di spesa.

Come evitare i punti deboli dell’isolamento del tetto

L’isolamento di una copertura deve essere ovviamente posato a regola d’arte, senza soluzione di continuità, in modo da evitare la creazione di ponti termici.

Esistono tuttavia sempre dei nodi critici, in cui si crea forzatamente discontinuità:

  • comignoli, canne di esalazione, sfiati
  • condotte e tubazioni di impianti tecnici
  • elementi portanti
  • aperture e finestre per tetti
  • abbaini e volumi emergenti.

In tutti questi casi è molto importante controllare le giunzioni e/o le sovrapposizioni dell’isolante, facendo attenzione ai raccordi.

Il pannello termoisolante Isotec di Brianza Plastica ha un'anima di poliuretano espanso, protetta su entrambi i lati da una lamina di alluminio goffrato impermeabilizzante. Un correntino metallico integrato fa da supporto del manto e nel contempo crea una camera d’aria sottotegola. www.brianzaplastica.it

Il pannello termoisolante Isotec di Brianza Plastica ha un’anima di poliuretano espanso, protetta su entrambi i lati da una lamina di alluminio goffrato impermeabilizzante. Un correntino metallico integrato fa da supporto del manto e nel contempo crea una camera d’aria sottotegola. http://www.brianzaplastica.it

Gli incentivi statali per rifare il tetto

La scelta di procedere con il rifacimento del tetto dipende essenzialmente dallo stato in cui si trova, ma anche dal desiderio di migliorare la prestazione energetica dell’edificio.

A tal fine conviene sapere che anche per il 2025 esistono ancora degli incentivi fiscali statali: il bonus ristrutturazione, che garantisce una detrazione pari al 50% di una spesa massima di 96.000 euro per unità immobiliare (36% però per le seconde case), e l’ecobonus, mirato agli interventi di efficientamento energetico, anch’esso con detrazione al 50% per le prime case.

Si tratta di un’occasione per avere un tetto completamente nuovo, a norma, performante e con un orizzonte temporale di vita molto più lungo, a fronte di una spesa certamente onerosa ma parzialmente recuperabile negli anni. Un’opportunità dunque da considerare anche quando, dal punto di vista della tenuta alle intemperie, sarebbero indispensabili solo piccoli lavori di manutenzione, ma in merito all’efficienza energetica la copertura risulti inefficace.

Per accedere a questi incentivi, le spese devono essere documentate con fatture e pagamenti tracciabili e l’intervento deve rientrare nelle categorie di manutenzione straordinaria, risanamento o ristrutturazione (manutenzione ordinaria solo per lavori su parti comuni).

A chi rivolgersi per i lavori sul tetto

A eccezione dei lavori di manutenzione ordinaria, è indispensabile la presenza di un tecnico professionista abilitato, che segua la progettazione dell’intervento e l’iter burocratico della pratica edilizia, oltre alla direzione dei lavori (a meno che questo ruolo non venga assegnato a persona diversa).

La normativa sulla sicurezza nei cantieri, inoltre, prevede la nomina di due ulteriori figure professionali (riunite anche in un solo tecnico): il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione, che tra i vari compiti predispone il piano per la sicurezza, e il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, che controlla che durante i lavori siano rispettate da parte dell’impresa le indicazioni contenute nel piano per la sicurezza.

I permessi per il tetto: manutenzione ordinaria e straordinaria

I lavori eseguiti sulla copertura possono rientrare nella manutenzione ordinaria o in quella straordinaria a seconda della natura e in base all’entità.

Nella manutenzione ordinaria rientrano tutti quei lavori minimi per cui non occorre seguire un iter burocratico: sostituzione di tegole danneggiate, pulizia o riparazione della gronda o del comignolo, ripristino degli agganci meccanici.

La manutenzione straordinaria riguarda invece le opere che richiedano un titolo autorizzativo.

La pratica principale è generalmente la CILA (comunicazione asseverata di inizio lavori) se non vi sono alterazioni strutturali o volumetriche della copertura. Se invece l’intervento modifica sagoma, altezza o destinazione d’uso del sottotetto è necessaria una SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) oppure, nei casi più complessi, un permesso di costruire.

Al termine dei lavori, con la chiusura della pratica, è necessario certificare la corrispondenza dell’eseguito con quanto previsto dal progetto.

Inoltre, se l’immobile è soggetto a particolari normative di tutela paesaggistica o vincolo storico è necessario ottenere i relativi titoli abilitati dagli enti competenti. Tutte le informazioni in merito si possono avere presso l’ufficio tecnico per l’edilizia privata del Comune in cui si trova l’immobile.

Costi e tempi di un intervento sul tetto

Le spese per il rifacimento del tetto variano in funzione della tipologia di copertura, dei materiali utilizzati e delle tecniche costruttive, ma vi sono anche altri parametri che condizionano l’importo finale, tra cui l’accessibilità all’immobile e alla copertura, la presenza di spazi circostanti per la creazione del cantiere, l’altezza dell’edificio.

La forbice economica è molto ampia: da poche decine di migliaia di euro alle centinaia di migliaia per coperture particolarmente estese o dotate di sistemi di coibentazione sofisticati.

Per quanto riguarda la durata, piccole sistemazioni che non richiedano la predisposizione di un ponteggio richiedono generalmente poco tempo, fino ad un mese, mentre per interventi più invasivi bisogna prevedere anche fino a 4 o 5 mesi. È poi comunque sempre preferibile programmare i lavori nei mesi estivi, per non doverli interrompere a causa del brutto tempo.

Lavori sul tetto anche senza ponteggio

In alcuni casi è possibile lavorare sul tetto senza la necessità dei ponteggi in facciata, ricorrendo a personale specializzato in edilizia acrobatica, detta anche “su fune”, con risparmio sui costi finali e sui tempi di cantiere.

Le imprese che offrono questo particolare servizio aggiungono anche una consulenza preventiva, al fine di individuare come risolvere al meglio le problematiche del tetto e quale sia il budget necessario.

Foto di Edilfly, www.edilfly.com

Recuperare il sottotetto

Il volume inutilizzato sotto la copertura può diventare una risorsa preziosa grazie a una progettazione attenta e al rispetto di tutte le normative.

Utile ai fini dell’espansione o della riorganizzazione di un appartamento, il recupero di un sottotetto va pianificato con cura. Il primo passo fondamentale è la verifica della fattibilità del lavoro, in base alle normative edilizie sia nazionali sia vigenti in ogni comune. Non tutti i sottotetti sono infatti recuperabili.

Le principali condizioni da considerare sono:

  • altezza media ponderale, che nei sottotetti può scendere dai canonici 2,7 m ai 2,4 m per locali ristrutturati (secondo il Salva Casa 2024) e, nei comuni cosiddetti montani (situati sopra una certa altitudine), addirittura essere inferiore;
  • rapporti aeroilluminanti, per una adeguata quantità di luce e di ventilazione naturale, mediante la posa in opera (quando consentita dai regolamenti locali) di finestre per tetti o abbaini. Questi ultimi, pur essendo più complessi e costosi da realizzare – e non sempre ammessi per via del possibile aumento di volumetria e della modifica dell’aspetto della copertura – possono contribuire ad aumentare la superficie calpestabile sotto falda, migliorando la funzionalità;
  • tipologia della struttura del tetto, per prendere in considerazione eventuali rinforzi strutturali;
  • permessi edilizi da richiedere a seconda della portata degli interventi.
La finestra da tetto FTP-V Solar di FAKRO grazie a un pannello solare integrato nella parte superiore del telaio non necessita di essere collegata all'impianto elettrico domestico. Azionabile da telecomando, è compatibile anche con la tecnologia wireless Z-Wave per smart home. www.fakro.it

La finestra da tetto FTP-V Solar di FAKRO grazie a un pannello solare integrato nella parte superiore del telaio non necessita di essere collegata all’impianto elettrico domestico. Azionabile da telecomando, è compatibile anche con la tecnologia wireless Z-Wave per smart home. http://www.fakro.it

Verificata la fattibilità, il processo di recupero può iniziare, seguendo le indicazioni di un progetto a firma di un professionista abilitato in merito alla nuova disposizione degli spazi, alla scelta dei materiali per le finiture, alla posizione delle eventuali finestre e degli impianti, tenendo conto delle pendenze del tetto e delle possibili limitazioni strutturali.
Da ricordare poi che la modifica delle pendenze di una copertura a falda è possibile solo in casi limitati.

I benefici del recupero di un sottotetto

Rendere abitabili gli ambienti all’ultimo piano di un edificio può portare numerosi vantaggi:

  • aumento del valore dell’immobile;
  • miglioramento del comfort interno;
  • potenziamento dell’efficienza energetica dell’edificio;
  • valorizzazione dell’aspetto estetico di un complesso.

Luce naturale dall’alto

I modelli di finestre per tetti attuali garantiscono ottime prestazioni termiche e acustiche, oltre a offrire varie opzioni di apertura e sistemi di oscuramento. Queste caratteristiche permettono di sfruttare al meglio la luce naturale zenitale, elemento fondamentale dell’architettura che valorizza gli spazi, ne definisce il carattere e influenza profondamente l’esperienza di chi li vive.

Le tapparelle esterne si installano su qualsiasi finestra per
tetti di Velux e si integrano perfettamente con ogni tipo di tetto, indipendentemente dal materiale con cui è realizzato. Sono disponibili in versione elettrica e solare e possono essere installate anche successivamente. www.velux.it

Le tapparelle esterne si installano su qualsiasi finestra per tetti di Velux e si integrano perfettamente con ogni tipo di tetto, indipendentemente dal materiale con cui è realizzato. Sono disponibili in versione elettrica e solare e possono essere installate anche successivamente. http://www.velux.it

La manutenzione del tetto

Anche se realizzata a regola d’arte, la copertura richiede una manutenzione costante per mantenere la sua efficienza e prolungare la durata nel tempo.

Piccoli interventi periodici possono infatti prevenire problemi maggiori e costose riparazioni future. Il controllo delle tegole rotte o spostate dal vento o dal peso della neve, l’ispezione generale dei punti critici per eventuali infiltrazioni sono operazioni semplici ma fondamentali, almeno annualmente, per assicurare che il sistema continui a svolgere la sua funzione protettiva.

I sistemi di evacuazione delle acque piovane – che possono essere di rame, di plastica, di metallo – sono essenziali per il loro smaltimento e vanno correttamente progettati e predisposti in quantità e portata, senza dimenticarne anche in tal caso il controllo annuale. Se infatti grondaia, canali orizzontali e discendenti risultano intasati da foglie o detriti il liquido infatti può straripare, causando infiltrazioni e danni alle facciate e alle strutture portanti. La pulizia risulta dunque fondamentale per il funzionamento, così come la verifica periodica dei punti di giunzione e di collegamento dei vari elementi.

Lamiera® di Torggler è un sigillante siliconico neutro specifico per lattoneria
e pannelli coibentati.
Resistente alle intemperie
e ai raggi UV, aderisce
a svariati tipi di supporto. www.torggler.com

Lamiera® di Torggler è un sigillante siliconico neutro specifico per lattoneria e pannelli coibentati. Resistente alle intemperie e ai raggi UV, aderisce a svariati tipi di supporto. http://www.torggler.com

Quando chiamare l’esperto

Il primo segnale di allarme da non ignorare è sicuramente la formazione di macchie di umidità sul soffitto o nelle zone superiori delle pareti, se ci si trova in mansarda o direttamente sotto a un solaio non abitato, ma bisogna considerare anche la presenza di aloni scuri di muffa e una bolletta energetica inspiegabilmente alta.

In questi casi, è fondamentale rivolgersi a un tecnico professionista qualificato, che possa eseguire una ispezione approfondita, evidenziare problemi di tenuta e di isolamento – tegole rotte o spostate, ammaloramento del pacchetto di copertura, punti di infiltrazione idrica… – e proporre le soluzioni più adeguate.

Quando riparare la membrana di copertura dei tetti piani

I tetti piani finiti con una membrana di copertura possono essere riparati quando quest’ultima presenta ancora una buona aderenza al supporto o danni di modesta entità (ovvero piccoli strappi e bolle in cui si infiltri acqua).

Bisogna al contrario intervenire drasticamente se la membrana presenta gravi fenomeni di ritiro, numerose bolle e sormonti fessurati. In tal caso si deve sostituire anche l’eventuale strato isolante sottostante, se reso inefficace dal degrado della pelle e dunque deformato o sfarinato (se sintetico), inumidito o imbevuto d’acqua (se minerale).

Come intervenire su un manto di laterizio

Un manto di coppi o tegole può essere oggetto di manutenzione ordinaria, quindi semplicemente riparato nelle zone degradate, quando solamente alcuni elementi di laterizio risultino danneggiati. In tal caso, basta sostituirli, ricordando però che, per un ancoraggio ottimale di quelli nuovi, l’area interessata dai lavori deve essere un po’ più ampia di quella effettivamente danneggiata.

Se gli elementi si sono solo spostati, è necessario provvedere alla loro ricollocazione. Per impedire che il fenomeno si ripeta, conviene effettuare interventi di risistemazione (ovvero di “ricorsa”) sull’intero manto di copertura, provvedendo anche alla sostituzione dei ganci di fissaggio ammalorati.

La calendarizzazione delle tempistiche di intervento dipende dall’area geografica in cui si trova l’immobile e dall’entità delle precipitazioni atmosferiche, oltre che dalla durata e dal peso di eventuali accumuli nevosi sul tetto e dalla presenza o meno di volatili.

La manutenzione straordinaria, che richiede il rifacimento del tetto, è indispensabile quando i danni sono estesi o irreparabili e rendono inefficace il manto. Può anche essere l’occasione per valutare di cambiare rivestimento, sempre però compatibilmente con la struttura architettonica preesistente e il contesto urbanistico.

Un intervento impegnativo può anche non avere stagionalità – con i moderni sistemi di costruzione, i lavori si possono eseguire in ogni momento dell’anno grazie a tettoie provvisorie sull’intera superficie o intervenendo su aree di volta in volta delimitate -, ma è comunque indispensabile una progettazione mirata, che tenga conto della tipologia strutturale e degli eventuali vincoli portanti, dell’abitabilità degli spazi sottostanti e dell’area in cui si trova l’edificio.

L’importanza della “linea vita”

La “linea vita” è un sistema anti caduta composto da cavi d’acciaio e da punti di ancoraggio, a cui i lavoratori possono agganciarsi con apposite imbragature a ltri dispositivi di sicurezza per evitare infortuni durante le operazioni in quota.

È un elemento essenziale del tetto e la sua installazione è ormai spesso divenuta obbligatoria in base a diverse normative nazionali e regionali, in particolare per nuovi edifici e specifici interventi di manutenzione.

Come capire se l’isolamento del tetto è ancora efficace?

Negli edifici datati, materiale e spessore della coibentazione possono non essere più adatti alle esigenze dell’edificio. Oppure, lo strato si è deteriorato nel tempo, alterando le proprie caratteristiche di resistenza termica.

In tal caso, il sopralluogo da parte di un professionista esperto, dotato anche di strumentazione ad hoc per evidenziare la presenza di ponti termici e di umidità, può valutare l’eventuale sostituzione dello strato isolante, considerando alternative materiche più performanti rispetto all’esistente o, laddove possibile, uno spessore maggiore.

Quanto dura una copertura?

La vita di un tetto varia notevolmente a seconda del sistema strutturale, della tipologia materica del manto, della qualità della posa in opera e del grado di manutenzione, soprattutto se si tratta di un manufatto datato.

Una copertura a regola d’arte con coppi di laterizio, ad esempio, può durare fino a 50 anni (e addirittura fino a 100, in certi casi), mentre le scandole di legno potrebbero necessitare di sostituzione dopo 20-30 anni, per via dei cicli di gelo e di disgelo e di bagnamento e asciugatura.

Come valuti questo articolo?
12345
Valutazione: 5 / 5, basato su 1 voti.
Avvicina il cursore alla stella corrispondente al punteggio che vuoi attribuire; quando le vedrai tutte evidenziate, clicca!
A Cose di Casa interessa la tua opinione!
Scrivi una mail a info@cosedicasa.com per dirci quali argomenti ti interessano di più o compila il form!