I migliori isolanti termici, naturali e sintetici: come utilizzarli al meglio

Gli isolanti termici sono materiali ideali per elevare il grado di comfort negli gli interni degli edifici e risparmiare energia. Tutte le tipologie disponibili e le applicazioni.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 22/05/2013Aggiornato il 22/05/2013
I migliori isolanti termici, naturali e sintetici: come utilizzarli al meglio

Gli isolanti termici utilizzati in edilizia vengono identificati anche in base alla loro conformazione e poi suddivisi in fibrosi, cellulari, porosi e riflettenti. All’interno di queste tre classi, infine, si utilizza un’ulteriore distinzione tra prodotti naturali e quelli invece sintetici.

Per isolare termicamente un edificio, esistono diverse soluzioni, da scegliere sia in fase di costruzione e/o ristrutturazione sia senza opere edili pesanti, agendo sull’involucro interno di un appartamento.

La tenuta termica di una costruzione dipende infatti in gran parte dalla coibentazione delle superfici a contatto con l’esterno, che deve limitare gli scambi termici tra indoor e outdoor garantendo una barriera uniforme, priva di punti di discontinuità, i cosiddetti ponti termici.

Gli intonaci termici hanno una loro utilità, benché i loro effetti non siano paragonabili a quelli degli isolanti. Gli intonaci termici possono essere applicati fino a uno spessore di 5 cm, purché vengano poi sovrapposte vernici traspiranti. Restano di difficile applicazione per edifici situati in climi rigidi, a meno che non vengano utilizzati su pareti già caratterizzate da ottime prestazioni termiche.

Anche per questi materiali esistono certificazioni e marchi di qualità che possono guidare nelle scelta.

Isolare per evitare le dispersioni 

Gran parte dell’energia usata d’inverno per riscaldare gli ambienti e di quella consumata in estate per raffrescarli viene dispersa dall’involucro costruito dell’edificio (tetto, muri perimetrali, solai) e dai serramenti esterni. Negli edifici meno performanti, ad esempio di vecchia data, le dispersioni di calore si possono ridurre del 20-40% grazie a un corretto isolamento termico, risparmiando sulle bollette. Una coibentazione performante, inoltre, può anche abbattere il rumore e evitare condensa interna e conseguente presenza di muffa sulle pareti, migliorando sensibilmente il benessere interno.

Oltre che dai gradi centigradi interni, il comfort termico di un’abitazione è influenzato anche da altri fattori: innanzitutto la temperatura di irradiamento, vincolata a quella in superficie dell’involucro architettonico (muri, solai, finestre). Più questi elementi sono freddi, maggiore è la loro tendenza ad assorbire calore: la sensazione corporea di benessere deriva dunque dalla temperatura delle pareti sommata a quella dell’aria, che dia come risultato un valore poco più alto di quello corporeo. Se infatti, ad esempio, i radiatori scaldano l’aria a 20 °C, ma le pareti sono fredde (intorno ai 16 °C), si prova disagio: per contrastarlo, non serve incrementare il riscaldamento, che richiede un consumo energetico elevato, ma innalzare la temperatura dei muri, mediante l’isolamento termico.

Scegliere il tipo di intervento e valutare gli sconti fiscali

Volendo migliorare la coibentazione della casa, una valutazione tecnica mirata aiuta anche a stabilire un programma di lavoro, per dare priorità alle opere più urgenti e dilazionare nel tempo invece quelle meno indispensabili dal punto di vista costi-benefici.

Va detto che le opere relative al miglioramento dell’isolamento termico possono godere degli sconti fiscali (sostanzialmente ormai l’ecobonus) previsti per gli interventi finalizzati alla riqualificazione energetica degli edifici.

Per altre informazioni http://www.efficienzaenergetica.enea.it

Isolare dal freddo: 10 regole d’oro

Informazioni a cura di Anit, Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico.

  1. Tenere conto che la riduzione dello spessore isolante sottoposto a un carico comporta una riduzione del potere isolante.
  2. L’impermeabilizzazione applicata sopra l’isolante è sottoposta a notevoli stress e va quindi protetta.
  3. L’impiego di vernici o collanti ai solventi può danneggiare i materiali isolanti.
  4. Per le applicazioni edili che sono soggette a regole sulla reazione al fuoco, è importante verificare l’Euroclasse di reazione al fuoco del prodotto isolante inserito.
  5. I materiali isolanti non vanno mai confrontati a pari spessore, ma solo a pari resistenza.
  6. I pannelli devono essere posati in modo continuo senza lasciare spazi vuoti.
  7. Per i materiali soggetti a variazioni dimensionali bisogna prevedere appositi sistemi di posa.
  8. Se la coibentazione in intercapedine non è continua, l’aria può circolare, danneggiando il materiale. È sempre meglio fissare i pannelli alle pareti.
  9. Per posare isolanti diversi contigui occorre seguire le indicazioni dei produttori.
  10. La presenza di ponti termici costituiti da eterogeneità e il mancato isolamento di travi e pilastri comporta il rischio di danni e ammaloramenti da condensa.

Requisito fondamentale dei materiali isolanti

Perché un isolante sia idoneo all’uso deve avere un basso coefficiente di conduttività termica. La normativa di riferimento riporta anche tutti gli altri requisiti fondamentali, relativi ai prodotti da costruzione, tra cui:

    • resistenza meccanica e stabilità, poiché eventuali sollecitazioni cui è sottoposto un edificio non ne provochino crollo, deformazione e conseguenti danni;
    • resistenza al fuoco per un determinato tempo, dato che in caso di incendio produzione e propagazione del fumo devono essere ridotte, garantendo la possibilità alle persone di abbandonare la costruzione in sicurezza.
  • Il sistema d’isolamento termico esterno Webertherm di Weber coniuga le prestazioni di un cappotto con la solidità di una muratura tradizionale. Ampia la gamma di pannelli: EPS, EPS grafitato, lana di vetro, con resina fenolica e in sughero. www.it.weber
  • Marcotherm di San Marco, sistema a cappotto in 5 soluzioni (Classic, Advanced EPS con grafite, Rock, Sughero, PU), riduce il passaggio di calore tra l’esterno e l’interno facendo risparmiare dal 20 al 40% di energia già dal primo anno. san-marco.com
  • Indicato negli interventi  di riqualificazione energetica, Isotec Parete di Brianza Plastica, è composto da pannelli  in poliuretano espanso e da un correntino metallico per la realizzazione di facciate ventilate ad alto isolamento. www.brianzaplastica.it
  • Mapetherm X2 System di Mapei si serve del vecchio cappotto come base per un tipo più performante. Ecosostenibile, utilizza pannelli isolanti completamente derivati da fonti rinnovabili, come rifiuti organici o oli vegetali. www.mapei.com
  • Indicata per l'incremento delle prestazioni termiche di pareti in muratura, l'Isolastra di Knauf  è in gesso rivestito Knauf GKB (A), accoppiata con isolante in polistirene estruso XPS. www.knauf.it
  • Di Isover, il sistema per l'isolamento interno consiste nell'insufflaggio meccanico dell'intercapedine di pareti a cassa vuota, di lana di vetro in fiocchi Isover InsulSafe33, di colore bianco, a base di vetro riciclato, senza resina. www.isover.it
  • Sistema termoisolante a cappotto esterno Klimaexpert Eta di Kerakoll, con pannelli vin EPS/EPS grafitato ad alta efficienza, è stato studiato su campioni in scala reale per conoscerne l'effettivo comportamento una volta assemblato. www.kerakoll.com
  • GypsoGlass 039 di Fassa Bortolo è un pannello arrotolato in lana di vetro trattata con leganti termoindurenti, per l'isolamento termoacustico di pareti, contropareti e controsoffitti in gesso rivestito, usato nei sistemi a secco Gypsotech®. www.fassabortolo.it

Materiali isolanti termici

Gli isolanti termici utilizzati in edilizia sono classificati in base alla conformazione materica – fibrosi, cellulari, porosi, riflettenti –, distinti tra naturali e sintetici.

Aerogel

Composto da aria (al 98%) e da silicio, per l’applicazione in edilizia viene prodotto in materassini. Ha altre formulazioni per destinazioni diverse, per esempio in abbinamento ai diversi materiali nei profili dei serramenti. Conduttività termica di 0,014/0,019 W/mK. 

Calcestruzzo aerato autoclavato

Materiale cellulare inorganico, si ottiene dalla miscelazione di sabbia di quarzo e gesso, cemento, acqua e alluminio. Viene commercializzato in blocchi. Conduttività termica 0,043 W/mK.

Fibra di canapa

Fibroso naturale organico, si tratta di un materiale ricavato dalla lavorazione di foglie di canapa, a cui si aggiungono poliestere e talvolta anche prodotti naturali ignifughi. Si trova in pannelli e rotoli, ha conduttività termica di 0,038/0,043 W/mK.

Fibra di legno

Fibroso naturale organico, è un materiale ottenuto da scarti di lavorazione ai quali si aggiungono resine e altri componenti – come colle e bitume – che, lavorati, formano poi pannelli. Ha conduttività termica di 0,038/0,048 W/mK.

Lana di roccia

Classificata come fibroso sintetico inorganico, si ottiene da un mix di rocce e residui di lavorazioni varie (laterizi, scorie d’altoforno). In pannelli, feltri e rotoli; ha conduttività di 0,033/0,045 W/mK.

Lana di vetro

Definita materiale fibroso sintetico inorganico, deriva dalla lavorazione di sabbia quarzifera e altri componenti, tra cui resina. In pannelli, feltri e rotoli; ha conduttività di 0,031/0,048 W/mK. 

Perlite espansa

Poroso naturale inorganico, è composta da silice e ossidi di alluminio, ferro, sodio, potassio, calcio e magnesio. Sciolto, ha granulometria di 2/5 mm. Ha conduttività termica di 0,048/0,052 W/mK.

Polistirene espanso estruso (XPS)

È un materiale cellalure sintetico organico prodotto a partire da granuli di polistirene. Si trova in commercio in pannelli, con o senza rivestimento secondo l’applicazione. Ha conduttività termica di 0,030/0,040 W/mK. 

Polistirene espanso sinterizzato (EPS)

Cellulare sintetico organico, si trova in pannelli, anche sagomati. Ha valore lambda di 0,034/0,040 W/mK.

Sughero

È cellulare, naturale inorganico. Ricavato dalle piante tramite scorzatura, subisce una lavorazione che lo compatta in formati diversi (strisce, fogli). Conduttività termica 0,040/0,045 W/mK.

 Vermiculite espansa

Cellulare sintetico inorganico, è composta da silicati idrati di metalli cristallizzati quali alluminio, ferro, magnesio. Esiste sfusa in granuli. La conduttività termica è di 0,077/0,082 W/mK.

montaggio-isolanti

 

I materiali isolanti possono anche essere classificati a seconda che siano naturali o sintetici.

Isolanti termici naturali

Gli isolanti termici naturali sono in prevalenza di origine vegetale, ma anche animale, come ad esempio la lana. Richiedono generalmente processi produttivi a ridotto impatto ambientale e sono riciclabili, alcuni addirittura biodegradabili, con però un costo superiore ai prodotti sintetici.

  • Isolanti termici naturali fibrosi: I pannelli in fibra di legno sono composti da materiale derivante da scarti di lavorazione o da legname proveniente da boschi dalla gestione controllata a cui vengono aggiunte sostanze aggreganti, come la resina. Le fibre, ridotte nelle dimensioni e raffinate, vengono addittivate in acqua, pressate e essicate, per ridurre l’umidità.
    In commercio sono disponibili anche pannelli accoppiati ad altri materiali (polistirolo o cartongesso), indicati per la posa in interno, nelle intercapedini, su solai sottotetto e  l’isolamento di coperture a falda.
    I pannelli di fibra di abete mineralizzata, impiegati per coperture traspiranti e resistenti al fuoco con finitura a vista, sono isolanti termoacustici costituiti per il 65% di fibre mineralizzate, ovvero rese inerti e maggiormente resistenti al fuoco, e per il restante da leganti minerali.
  • Isolanti termici naturali porosi: La perlite espansa è composta da riolite, roccia vulcanica composta soprattutto di quarzo e di minerali frantumati e sottoposti a sbalzi termici elevati, che ne aumentano il volume di circa 15/20 volte, a seguito dell’evaporazione dell’acqua. Disponibile in granulometria con diametro variabile (da 0,1 a 2 mm circa), può essere utilizzata da sola o miscelata in composti cementizi per il riempimento di intercapedini murarie o superfici orizzontali. Può essere applicata anche per coibentare coperture a falde e solai.
  • Isolanti termici naturali cellulari: il sughero si ricava da particolari querce grazie a un procedimento di scorzatura, macinato e poi cotto per far sì che si espanda, in modo da rilasciare la resina naturale, utile come legante. I pannelli cellulari compatti che derivano da tale processo, leggeri ed ecologici poiché privi di aggiunte chimiche, hanno eccellenti proprietà isolanti e sono totalmente riciclabili. Il sughero è però commercializzato anche in granuli sciolti, da miscelare con resine, o in strisce e fogli sottili. Ampie le possibilità di utilizzo: isolamento di tetti, piani e a falde, superfici verticali, solai e anche cassonetti delle tapparelle avvolgibili.

Isolanti termici sintetici

Gli isolanti termici sintetici si producono secondo iter di lavorazione complessi, a partire da materie prime di origine chimica o, a volte, naturale.

  • Isolanti termici sintetici cellulari
    Il polistirene espanso, sinterizzato o estruso, prende origine dallo stirene, polimerizzato per ottenere perle trasparenti, trattate con vapore e sistemate in stampi, dove completano la loro espansione e si saldano tra loro (per sinterizzazione). Si trova sotto forma di pannelli o di perle. In versione estrusa si ottiene fondendo granulato di polistirene e polistirene di riciclo, aggiungendo espandenti e ignifuganti: ne risulta una schiuma sagomata (estrusa, appunto) per ottenere pannelli a struttura cellulare chiusa.
    Il vetro cellulare, invece, è ottenuto a partire da sabbia quarzifera, vetro riciclato, feldspato di potassio, soda e altri minerali, macinati, polverizzati e aggiunti a carbonio: il risultato è una massa dalla struttura alveolare, che, una volta raffreddata, viene utilizzata per formare pannelli e perle espanse da utilizzare per la coibentazione di intercapedini e di solai contro terra.
  • Isolanti termici sintetici fibrosi: Per produrre la lana di roccia si utilizza una “miscela” di rocce di origine vulcanica o sedimentaria, con aggiunta di altri ingredienti. La lavorazione trasforma il tutto in fibre e poi in pannelli, feltri e rotoli. I prodotti commercializzati possono essere composti da lana di roccia singola o abbinata a barriere al vapore (fogli soprattutto di polietilene o di alluminio).

Cosa isolare termicamente

Volendo migliorare la coibentazione di una unità immobiliare, conviene interpellare un tecnico professionista abilitato, che faccia una valutazione mirata, in grado di stabilire un eventuale programma di lavoro, per dare priorità alle opere più urgenti e dilazionare nel tempo invece quelle meno indispensabili dal punto di vista del rapporto costi-benefici.

Da non dimenticare, in tal caso, che i lavori relativi al miglioramento dell’isolamento termico possono godere di detrazioni fiscali, previste per gli interventi finalizzati alla riqualificazione energetica degli edifici.

Isolamento termico del tetto

Attraverso il tetto si disperde la maggiore percentuale di energia, che può arrivare anche a superare un terzo del totale necessario per riscaldare e raffrescare gli ambienti. La tipologia di isolamento termico dipende dal tipo di copertura e dalla destinazione d’uso dello spazio sottostante.

Se il sottotetto non è praticabile o viene utilizzato come deposito non è conveniente coibentare il tetto, ma può essere invece risolutivo isolare il solaio, per evitare che l’abitazione sottostante disperda energia dal soffitto.

Al contrario, se il sottotetto è abitabile, è conveniente isolare termicamente: dall’interno (sull’intradosso) si tratta di un’opera più semplice e veloce, anche se meno efficiente di un intervento dall’esterno (sull’estradosso), quest’ultimo più uniforme e continuo. Ma sensibilmente costoso, poiché va rimosso il manto di copertura.

In genere si ricorre alla prima alternativa, l’isolamento termico interno, quando la copertura è recente o in ottimo stato. E se il tetto è praticabile – come nel caso dei lastricati solari – occorre prevedere anche il rifacimento della pavimentazione.

Isolare le pareti

Per isolare le strutture verticali della casa lo strato isolante può essere aggiunto come “cappotto” esterno o interno oppure inserito in intercapedine.

Cappotto esterno

La prima opzione è risolta con pannelli specifici sovrapposti alla facciata. Si tratta di una soluzione ideale per gli edifici preesistenti, poiché riduce i disagi durante l’intervento e non comporta gravose opere edili.

L’isolamento tramite “cappotto” si realizza applicando sulla facciata dell’edificio uno strato di pannelli termoisolanti ad alto spessore (circa 8/15 cm), in materiali sintetici – EPS (polistirene espanso sinterizzato), EPS grafitato, EPX (polistirene espanso estruso),  PU (poliuretano) pvc – o in materiali naturali/minerali, come fibra di legno e vetro, sughero, lana di roccia. In seguito, dopo essere stati sottoposti a una rasatura di intonaco armata di rete e a più strati, si procede con il rivestimento finale

Cappotto in un’intercapedine

Se il cappotto viene posato a una certa distanza dal fronte dell’edificio, si crea una intercapedine, aperta alla base e in sommità, che favorisce la ventilazione naturale del materiale coibente stesso e lo smaltimento del vapore acqueo proveniente dagli ambienti interni. In tal modo si ottengono benefici anche nei mesi più caldi, perché l’intercapedine ventilata allontana il calore in eccesso derivante dall’irraggiamento solare.

La facciata ventilata non è necessariamente una soluzione alternativa, in quanto è compatibile con l’isolamento a cappotto. Ai vantaggi del cappotto, infatti, associa quelli della ventilazione. Tra i pannelli isolanti  e la finitura della facciata (in gres, pietra ecc.) viene infatti ricavata una camera d’aria tramite l’inserimento di profili metallici forati. 

Le nuove costruzioni hanno generalmente un isolamento termico in intercapedine, ricavata tra i setti murari perimetrali. All’interno vengono inseriti materiali isolanti di natura e composizione diverse, a seconda del tipo di muratura presente e delle esigenze progettuali.

Una soluzione che può essere scelta anche per edifici esistenti, ove però sia presente uno spazio cavo: attraverso appositi fori vengono così inserite o iniettate resine, argilla espansa in granuli, vermiculite, perlite.

Cappotto interno

Se l’isolamento esterno è la soluzione preferibile, c’è anche la possibilità di applicare i materiali termoisolanti (anche con isolamento acustico) dall’interno. Rappresenta una valida alternativa quando non si può realizzare un cappotto. Il procedimento in effetti è molto simile anche se l’applicazione interna presenta complicazioni, data la presenza eventuale di attacchi e di terminali (come i radiatori) degli impianti: ci si limita a migliorare la situazione e ad eliminare il numero dei ponti termici.

Molti sono i sistemi, anche dal costo contenuto e a basso spessore, che si posano a secco e con minimo disagio. Esiste, poi, la tecnica dell’insufflaggio: l’isolante, sotto forma di fiocchi in lana di vetro, viene infatti insufflato (tramite appositi macchinari) nell’intercapedine di pareti, che dovranno essere a cassa vuota.

Isolare il solaio

I solai che necessitano maggiormente di coibentazione sono quelli sovrastanti uno spazio non riscaldato, come porticati, cantine, garage. Lo stesso vale anche per i soffitti di abitazioni poste all’ultimo piano o al livello inferiore di sottotetti non abitati. L’isolante termico posato a terra può essere sia in pannelli – calpestabili e rivestibili con eventuale finitura (piastrelle, lastre di gres porcellanato, parquet) – sia in granuli (come l’argilla espansa), protetta però dal sottofondo.

Anche per coibentare i soffitti le modalità possono essere diverse: in genere si ribassa il plafone con un controsoffitto e nell’intercapedine ricavata si aggiunge il materiale presecelto, ma si può decidere anche per una applicazione diretta, ad esempio nel caso di pannelli isolanti multistrati.

Gli intonaci termici

Gli intonaci termici hanno una loro utilità, benché gli effetti non siano paragonabili a quelli degli altri materiali isolanti. Possono essere applicati fino a uno spessore di 5 cm, purché vengano poi sovrapposte vernici traspiranti.

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