La tari è la nuova tassa rifiuti introdotta dalla legge di Stabilità 2014 che sostituisce la Tares. Il tributo comunale sui rifiuti e servizi indivisibili è dovuta da chiunque possiede o detiene, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte che sono suscettibili di produrre rifiuti urbani ed eventuali riduzioni o esenzioni possono essere decise solo dai singoli Comuni. Sono i Comuni che con propria delibera regolamentare possono prevedere specifiche ipotesi di riduzioni tariffarie. In particolare la riduzione della tassa può arrivare ad un massimo del 20% in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti o nel caso in cui lo stesso sia carente. Altre ipotesi di riduzione della Tari possono essere previste nel caso, ad esempio, di abitazioni con unico occupante, o utilizzate per uso stagionale o in maniera discontinua o nel caso di fabbricati rurali ad uso abitativo o con occupanti che vivono per almeno sei l’anno all’estero. Così come le ipotesi di riduzione, anche quelle di esenzione devono essere precisamente stabilite dal comune. Il primo criterio di esenzione dalla Tari può riguardare il reddito del contribuente o la presenza nel nucleo familiare di soggetti con disabilità. È sempre il comune che con propria delibera deve decidere.
Tari: chi è esente e chi paga la tassa rifiuti ridotta?
Sono i Comuni che devono decidere eventuali esenzioni o riduzioni della tassa sui rifiuti introdotta dalla legge di Stabilità. Ecco quali possono essere.
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A cura di “La Redazione”
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