È stato il Decreto Sblocca Italia (Decreto – Legge n. 133 del 2014) ad aver introdotto la possibilità per i cittadini di ottenere sconti e riduzioni sulle tasse comunali, tasi, tari e imu, se singolarmente o in forma associativa realizzano interventi di manutenzione e pulizia delle strade, abbellimento di aree verdi, piazze, strade, decoro urbano, recupero e riuso. Condizioni, limiti e requisiti devono essere rimessi alle decisioni dei singoli Comuni che si devono pronunciare con appositi regolamenti.
A distanza di un anno circa dall’adozione del decreto in questione, il primo Comune a muoversi è Invorio in provincia di Novara che con una delibera datata 2 luglio 2015 ha dato risposta ad alcuni cittadini che hanno chiesto in molte occasioni di poter svolgere servizi di pubblica utilità per poter rimediare al mancato pagamento dei tributi comunali già scaduti o di contributi per inquilini morosi incolpevoli.
Si tratta del cosiddetto baratto amministrativo, che permette ai cittadini che non hanno pagato tributi comunali scaduti o contributi di affitto di sdebitarsi offrendo all’amministrazione locale una prestazione di pubblica utilità. I cittadini devono presentare il progetto che deve essere approvato da parte del Comune.
Possono presentare progetti cittadini residenti maggiorenni, con indicatore ISEE non superiore a 8.500 euro e con tributi comunali non pagati, iscritti a ruolo e non ancora regolarizzati o che hanno ottenuto contributi come inquilini morosi non colpevoli negli ultimi 3 anni.
Il primo progetto approvato dal Sindaco di Invorio riguarda un cittadino che ha chiesto di poter pulire le strade per 4 ore al giorno a 7,50 euro l’ora per circa due mesi per un totale di 1200 euro di lavoro che gli permetteranno di saldare il debito con il Comune per il mancato pagamento dei canoni di una casa popolare. Quello di Invorio è il primo esempio di baratto amministrativo previsto dal decreto Sblocca Italia che potrebbe estendersi facilmente a tutti i Comuni italiani.