I residenti di circa 600 Comuni italiani pagheranno l’Imu sulla prima casa a gennaio 2014, nonostante l’abolizione decisa dal Consiglio dei Ministri. All’indomani dell’approvazione del decreto con cui è stata cancellata la seconda rata sulla prima casa non di lusso, terreni agricoli e fabbricati rurali, l’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, ha puntato il dito contro la decisione del Governo di togliere la tassa di dicembre 2013.
Milano, Bologna, Napoli, Genova, Ancona, Verona, Catania, Benevento, Frosinone sono alcuni di quei tanti comuni che hanno deciso l’aumento delle aliquote per il 2013 sulla rata di dicembre, assicurandosi così l’extragettito necessario a far cassa, ma ora lo vedranno compensato solamente per il 50%. Questo perché il Governo ha trovato solo 2 miliardi e 150 milioni di euro per coprire l’abolizione della tassa sulla prima casa, insufficienti a soddisfare le richieste degli amministratori locali. Da qui la necessità di far pagare comunque l’imposta a gennaio 2014 con un importo di circa 42 euro a famiglia, secondo i calcoli effettuati dalla Uil.