Imu seconda rata: una settimana per calcolarla

I Comuni hanno tempo fino al 9 dicembre per pubblicare le delibere Imu, mentre a contribuenti, Caf e professionisti rimangono solo sette giorni per calcolare l'Imu dovuta ed effettuare il versamento a saldo.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 31/10/2013 Aggiornato il 31/10/2013
Imu seconda rata: una settimana per calcolarla

Soltanto sette giorni per individuare l’aliquota imu di case di pregio o immobili di proprietà non adibiti ad abitazione principale. Così stabilisce il Dl 102/2013, nei giorni scorsi approvato in via definitiva al Senato. L’articolo 8 del decreto permette alle amministrazioni comunali di deliberare sull’Imu fino al 30 novembre e di pubblicare gli atti sui portali online istituzionali entro il 9 dicembre. Qualora questi limiti non fossero rispettati, allora si applicheranno le misure Imu adottate nel 2012. Questo significa che Caf, professionisti e contribuenti avranno poi una settimana di tempo per saldare la seconda rata. Ed anche i contribuenti che si ritengono al riparo dal versamento della seconda rata dell’Imu dovranno consultare i regolamenti comunali: infatti, spetta alle amministrazioni decidere nei tempi sopra indicati se introdurre, o anche eliminare, l’imposta sulle assimilazioni all’abitazione principale. I sindaci potranno assimilare all’abitazione principale fabbricati concessi in comodato d’uso a parenti di primo grado, nel limite di una per ogni contribuente, definendo i criteri e le modalità per l’applicazione dell’agevolazione “ivi compreso il limite dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) al quale subordinare la fruizione del beneficiario”. È bene ricordare che l’assimilazione vale soltanto per la seconda rata Imu di quest’anno, quindi quanto pagato in acconto non è rimborsabile. I Comuni potranno, inoltre, assimilare all’abitazione principale immobili di proprietà di anziani, disabili, cittadini Aire o residenti all’estero; non le abitazioni di lusso (appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9). Il disegno della legge di stabilità 2014 disciplina in modo diverso (per ora) le assimilazioni. È infatti stabilito che il Comune possa disporre l’assimilazione prevedendo che l’agevolazione operi o limitatamente alla quota di rendita catastale che non deve superare il valore di 500 euro oppure nel solo caso in cui il comodatario appartenga a un nucleo familiare con Isee non superiore a 15mila euro annui.

Come valuti questo articolo?
12345
Valutazione: / 5, basato su voti.
Avvicina il cursore alla stella corrispondente al punteggio che vuoi attribuire; quando le vedrai tutte evidenziate, clicca!
A Cose di Casa interessa la tua opinione!
Scrivi una mail a info@cosedicasa.com per dirci quali argomenti ti interessano di più o compila il form!