Il pagamento dell’imu prima casa 2013 (con una rata di acconto versata a giugno 2013) al momento ha riguardato solo le categorie “di lusso”, ovvero le abitazioni principali classificate al Catasto come A/1 (abitazioni signorili), A/8 (ville), A/9 (castelli). Per tutte le altre categorie di abitazioni principali, invece, l’Imu prima casa 2013 è stata sospesa con il Dl 54/2013. Che non vuol dire abolita, ma solo congelata. Entro il 31 agosto 2013, infatti, dovrebbe essere reso noto il destino dell’Imu prima casa 2013 per tutte le categorie che non hanno versato la prima rata a giugno. E quindi anche per gli immobili delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, quelli degli Istituti autonomi case popolari, terreni e fabbricati rurali: tutte categorie per le quali il decreto ha messo in stand-by l’Imu. Se entro il 31 agosto 2013 il riassetto della fiscalità immobiliare non sarà messo in atto, per tutte le categorie esentate a giugno scatterà l’acconto dell’Imu prima casa 2013 e il pagamento di questa prima rata sarebbe poi da effettuarsi il 16 settembre 2013. Secondo i calcoli già utilizzati per l’Imu prima casa 2012.
Per tutti il saldo dell’Imu prima casa 2013 è al 16 dicembre 2013. Ma cosa si intende per “abitazione principale”? L’identificazione dell’abitazione principale avviene in base ai parametri imposti dalla normativa originaria dell’Imu, (Dl 201/2011, art. 13, comma 2). Ma il Fisco ora punta alle seconde e terze case sfitte (a disposizione), andando a colmare quelle disparità ai fini Irpef che attualmente vigono nel trattamento fiscale, rispetto alle case in locazione. Per il futuro, poi, è attesa anche la revisione del Catasto, con le nuove rendite. Che però non dovrebbe fare aumentare il gettito complessivo, perché l’incremento delle rendite immobiliari dovrebbe comunque essere accompagnato da una riduzione delle aliquote.