Registrare un contratto di affitto: quali tasse si pagano?

Quali sono le tasse da pagare quando si registra un contratto di locazione? E come si versano? Esiste un regime di favore?

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 19/05/2017 Aggiornato il 19/05/2017
Registrare un contratto

Quando si stipula un contratto di affitto è obbligatorio registrarlo all’Agenzia delle Entrate e pagare le dovute tasse. Ma quali sono? Come e quando versarle?

La registrazione del contratto di locazione è obbligatoria quando la durata del contratto stesso supera i 30 giorni nell’arco dell’anno. Entro 1 mese dalla stipula, i tutti gli altri casi, il locatore deve provvedere alla registrazione. Come? On line dal sito dell’Agenzia delle entrate ovvero presso uno sportello dell’Agenzia delle Entrate.

Registrare un contratto di locazione: quanto si paga?

Per la registrazione di un contratto di locazione sono dovute l’imposta di registro e l’imposta di bollo. Per quanto riguarda la prima, l’importo dovuto è pari al 2 per cento del canone annuo moltiplicato per il numero delle annualità. Se si stipula un contratto di locazione a canone concordato di un  immobili che si trova in uno dei Comuni “ad elevata tensione abitativa”, è prevista una riduzione del 30% della base imponibile sulla quale calcolare l’imposta di registro. In sostanza, il corrispettivo annuo da considerare per il calcolo dell’imposta va assunto per il 70%.

Oltre all’imposta di registro si deve pagare anche quella di bollo, pari per ogni copia da registrare, a 16 euro ogni 4 facciate scritte del contratto e, comunque, ogni 100 righe.

Chi paga tali imposte? Si parla di responsabilità in solido di locatore e conduttore per cui l’importo è diviso alla metà tra i due.

Registrare un contratto di locazione: come si paga?

Passando alle modalità di versamento delle imposte, se la registrazione del contratto di locazione è richiesta in ufficio, l’imposta di registro deve essere versata con il modello F24 Elementi identificativi da presentarsi anche presso banche o uffici postali ovvero richiedendo all’ufficio delle Entrate l’addebito dell’importo sul proprio c/c, utilizzando il modello richiesta di addebito su conto corrente. L’imposta di bollo invece assolta mediante l’utilizzo dei contrassegni telematici (ex marche da bollo) da acquistare in data non successiva a quella di stipula.

Se invece il contratto è registrato in via telematica, dal sito dell’Agenzia, il pagamento delle imposte, di registro e di bollo, è effettuato con addebito su c/c bancario o postale.

L’opzione alla cedolare secca

Tali imposte però non sono dovute se si decide di optare per la cedolare secca sugli affitti, il regime fiscale di favore che prevede il versamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef, delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile), nonché proprio delle imposte di registro e di bollo. Il locatore può optare per la cedolare secca al momento in cui registra il contratto di locazione o anche nelle annualità successiva. L’opzione al regime della cedolare secca dura per l’intero periodo di durata del contratto 

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