ISEE: tutto quello che c’è da sapere

L’assegno di maternità o quello per i figli, ma anche la social card e il bonus bebè: per avere queste prestazioni occorre una verifica sul reddito del richiedente e del suo nucleo familiare mediante il calcolo dell’Isee. Ecco tutte le informazioni indispensabili.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 16/11/2015 Aggiornato il 16/11/2015
ISEE: tutto quello che c’è da sapere

Strumento indispensabile per poter richiedere prestazioni sociali agevolate, l’Isee è l’Indicatore della situazione economica equivalente oggetto di novità dal 1 gennaio 2015. Vediamo in sintesi a cosa serve, chi può richiederlo, in quali situazioni e a chi.

Il cittadino può richiedere allo Stato e ai Comuni una serie di prestazioni sociali agevolate che sono legate al suo reddito, inteso come reddito del suo nucleo familiare. In particolare tali prestazioni sono ad esempio l’assegno per nucleo familiare con tre figli minori, l’assegno di maternità, agevolazioni per le tasse universitarie, la social card, il bonus bebè.  Per poter essere erogate tali prestazioni si fa riferimento al patrimonio della famiglia, intesa come il nucleo familiare costituito da tutti i membri della famiglia anagrafica che risulta alla data di presentazione della cosiddetta DSU, la Dichiarazione Sostitutiva Unica, un’autocertificazione che deve rendere il contribuente per farsi calcolare l’Isee. Nel nucleo familiare sono ovviamente ricompresi i figli minori che sono a carico, ma anche il figlio maggiorenne non convivente sempre se sia carico del genitore richiedente l’Isee.

La principale novità introdotta da quest’anno è che nel reddito complessivo del nucleo familiare da considerare ai fini del calcolo rientrano quei redditi finora esenti da tassazione come le pensioni sociali e quelle di accompagnamento, gli assegni per il mantenimento dei figli. Nel patrimonio immobiliare viene considerato l’immobile di proprietà nel suo valore ai fini imu al 31 dicembre dell’anno precedente, al netto del debito residuo contratto per il mutuo. Nel patrimonio mobiliare invece sono comprese auto, barche e moto, depositi e conti correnti bancari e postali, ma anche titoli di Stato, obbligazioni, buoni fruttiferi e partecipazioni azionarie in società italiane o estere.

Come avere l’Isee? Il primo passaggio da compiere è rendere la DSU, l’autocertificazione in cui il contribuente autodichiara i dati anagrafici, quelli riguardanti la casa di abitazione, la titolarità di depositi e conti corrente bancari e auto e moto di proprietà. Nella generalità dei casi, si deve compilare la DSU Mini da cui si calcolerà l’Isee standard. Ma se si richiede l’Isee per ricevere prestazioni socio-sanitarie, universitarie ecc.. si deve compilare una DSU estesa a cui corrispondono varie tipologie di Isee (Isee Università, Isee socio-sanitario, Isee sociosanitario-residente, Isee Minorenni). Chi ha perso il lavoro nel corso dell’anno può presentare anche un Isee corrente aggiornato agli ultimi 12 o agli ultimi 2 mesi.

La DSU si presenta all’ente che fornisce la prestazione, al Comune, al Caf o alla sede Inps competente per territorio. Una volta presentata spetta all’Agenzia delle entrate e all’Inps scambiarsi le informazioni in loro possesso riguardante il contribuente-richiedente (ad esempio l’Agenzia i dati sui redditi, mentre l’Inps quelli sui trattamenti previdenziali). L’Inps riceve così la DSU, aggiorna i dati e calcola l’Isee e lo rende disponibile al contribuente on line dal portale dedicato all’Isee, accessibile mediante PIN dispositivo che rilascia lo stesso Istituto di Previdenza ovvero tramite il Caf a cui il contribuente ha conferito mandato scritto.

 

 

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