Bonus fiscali: tra ristrutturazione, risparmio energetico, mobili, ecco un quadro completo

In attesa dell'approvazione in via definitiva della legge di bilancio 2020, con proroghe e novità, ecco un quadro generali con tutti i bonus fiscali previsti per chi esegue interventi sul proprio immobile.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 22/11/2019 Aggiornato il 26/11/2019
Bonus fiscali: tra ristrutturazione, risparmio energetico, mobili, ecco un quadro completo

Ristrutturazione, riqualificazione energetica, acquisto mobili, sconto in fattura…sono tanti i bonus fiscali previsti per chi volesse eseguire interventi sulla propria casa migliorandola. In attesa della legge di bilancio con le proroghe al 2020 delle detrazioni già esistenti e l’introduzione di nuove, ecco un quadro completo su tutti i bonus fiscali previsti oggi e in arrivo.

Detrazione per lavori di ristrutturazione al 50%

Partiamo dal bonus ristrutturazione. Trattasi di un’agevolazione sull’Irpef pari al 50% fino al 31 dicembre 2019 – in attesa della proroga al 31 dicembre 2020 – su una spesa massima di 96mila per unità immobiliare (o per condominio, se l’intervento è sulle parti comuni). La detrazione è fruibile in caso di lavori di manutenzione ordinaria ( solo però se eseguiti su parti comuni di edifici residenziali), manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia vera  e propria. a detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo, nell’anno in cui è sostenuta la spesa e in quelli successivi.

Per fruire della detrazione è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale (anche “on line”), da cui risultino: causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986), codice fiscale del beneficiario della detrazione, codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.

Bonus mobili

Chi ristruttura casa ha un doppio vantaggio: non solo la detrazione fiscale al 50% per i lavori di ristrutturazione ma anche la detrazione fiscale, sempre al 50%, per l’acquisti di mobili nuovi e grandi elettrodomestici destinati all’arredo dell’immobile  oggetto di ristrutturazione. La detrazione al 50%, il bonus mobili, prevista fino al 31 dicembre 2019 per chi ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio 2018 e in attesa della proroga al 2020 – deve essere calcolata su un importo massimo di 10.000 euro, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Per usufruire dell’agevolazione è necessario realizzare una ristrutturazione.  Il bonus mobili spetta per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2019 per l’acquisto di:

  • mobili nuovi come cucine, letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, nonché i materassi e gli apparecchi di illuminazione
  • grandi elettrodomestici nuovi di classe energetica non inferiore alla A+, (A per i forni), come frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.

Ecobonus

Chi non ristruttura ma esegue interventi che aumentano il livello di efficienza energetica ha diritto a fruire dell’ecobonus. Trattasi in tal caso di un’agevolazione sull’Irpef che ha misura diversa a  seconda dell’intervento. In particolare è al:

  • 50%per le spese, sostenute dal 1º gennaio 2018, relative agli interventi di: acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi, acquisto e posa in opera di schermature solari, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione almeno in classe A o con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili
  • 65%per le caldaie a condensazione in classe A dotate di sistemi di termoregolazione evoluti (appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02), acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti e fino a un valore massimo della detrazione di 100.000 euro (per beneficiare della detrazione è necessario che gli interventi effettuati portino a un risparmio di energia primaria pari almeno al 20%), gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro, l’acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione.

Sismabonus

Per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021 relative agli interventi di adozione di misure antisismiche sugli edifici, le cui procedure di autorizzazione sono state attivate a partire dal 1° gennaio 2017, spetta una detrazione del 50%, il cosiddetto sismabonus. Le opere devono essere eseguite su edifici situati sia nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2), sia nelle zone sismiche a minor rischio (zona sismica 3.

Il sismabonus deve essere calcolato su un ammontare complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare per ciascun anno e deve essere ripartita in 5 quote annuali di pari importo, nell’anno in cui sono state sostenute le spese e in quelli successivi.

Lavori condominiali

Anche per la ristrutturazione delle parti comuni di edifici condominiali spetta la detrazione fiscale al 50%  fino al 31 dicembre 2019, salvo proroghe, delle spese sostenute, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

Per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici residenziali (ad esempio i locali per la portineria e per l’alloggio del portiere, per la lavanderia, per il riscaldamento centrale, i portoni di ingresso, le scale, i cortili, ecc) le detrazioni spettano a ogni singolo condomino in base alla quota millesimale di proprietà. A differenza però dei lavori effettuati su singoli appartamenti, quelli realizzati sulle parti comuni di condomini sono agevolabili anche se trattasi di manutenzione ordinaria, come la riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici, sostituzione dei pavimenti, tinteggiatura di pareti, soffitti, infissi interni ed esterni, ecc.

La realizzazione di interventi antisismici sulle parti comuni di edifici condominiali dà diritto a varie  detrazioni fiscali la cui misura varia a seconda se, a seguito della loro realizzazione, si è ottenuto una riduzione del rischio sismico. In particolare, le detrazioni spettano nelle seguenti misure: 75% delle spese sostenute, nel caso di passaggio a una classe di rischio inferiore; 85% delle spese sostenute, quando si passa a due classi di rischio inferiori. La detrazione va calcolata su un ammontare delle spese non superiore a 96.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio e va ripartita in 5 quote annuali di pari importo.

Inoltre i lavori di risparmio energetico realizzati sulle parti comuni di edifici residenziali permettono di fruire dell’ecobonus. La detrazione in tal caso, fruibile fino al 31 dicembre 2021, ha misura diversa a seconda dei determinati indici di prestazione energetica che si riescono a conseguire. In particolare la detrazione può essere: del 70%, se l’intervento di riqualificazione interessa l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda; del 75%, se l’intervento di riqualificazione è diretto a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva (va conseguita almeno la qualità media indicata nel DM 26 giugno 2015). Queste maggiori detrazioni valgono su un limite di spesa agevolabile di 40.000 euro, moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio. È prevista inoltre la possibilità di cumulare Ecobonus e Sismabonus per interventi su parti comuni di edifici condominiali, ricadenti nelle zone sismiche 1, 2 e 3, nel caso in cui gli interventi siano volti congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica. Tale beneficio è riconosciuto nella misura dell’80%, se gli interventi determinino il passaggio ad 1 classe di rischio sismico inferiore; 85%, se gli interventi determinino il passaggio a 2 classi di rischio sismico inferiori.

Sconto in fattura

Nel novero delle detrazioni fiscali per interventi sulla casa troviamo un ulteriore bonus, ossia la possibilità di optare per uno sconto immediato in fattura pari al valore delle detrazioni fiscali previste per interventi di riqualificazione energetica e riduzione del rischio sismico. In altre parole chi esegue interventi di riqualificazione energetica e di riduzione del rischio sismico sul proprio immobile di optare, al posto delle detrazioni fiscali, per un contributo di pari ammontare, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi.

Così chi sostituisce gli infissi, l’impianto di riscaldamento o installa una caldaia a condensazione o ancora chi effettua interventi di consolidamento della propria casa, invece che avere la detrazione fiscale al 50, 65 o 85% (a seconda degli interventi) può cedere l’agevolazione al venditore o al fornitore dell’intervento che effettua così uno sconto immediato di pari importo sulla fattura. 

Via il bonus verde arriva il bonus facciate

La manovra 2020 potrebbe dare l’addio al bonus verde, la  detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute nel 2019 per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi e la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

Al suo posto potrebbe entrare il bonus facciate, ossia la possibilità di detrarre dalle imposte sui redditi il 90% delle spese documentate sostenute nell’anno 2020, relative a recupero e restauro delle facciate degli edifici.

Al momento, il bonus facciate non ha tetto di spesa e si prevede la possibilità di fruire del bonus facciate anche per chi ha iniziato i lavori nel 2019.

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