Per fruire delle detrazioni fiscali per gli interventi in casa, ecobonus e bonus ristrutturazione ma solo per alcune tipologie di lavori, oltre a pagare le spese con bonifico parlante, occorre trasmettere dei dati precisi all’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.
Annualmente l’Enea aggiorna il relativo portale (bonusfiscali.enea.it) per la trasmissione dei dati relativi agli interventi che accedono alle detrazioni fiscali di Ecobonus (legge 296/2006 e art. 14 del D.L. 63/2013) e Bonus Casa (art. 16 bis del DPR 917/86 e art. 16 del DL 63/2013).
Ma cosa va trasmesso nel dettaglio? E come? C’è un lasso di tempo da rispettare? Ecco tutte le informazioni.
Perché e come mandare i dati all’Enea per i bonus fiscali
Per bonus ristrutturazione 50% o 36%
Per chi esegue lavori di manutenzione straordinaria su appartamenti, manutenzione ordinaria su parti comuni di condomini, fino al restauro e risanamento conservativo, si può beneficiare della detrazione Irpef al 50% fino al 31 dicembre 2026 per lavori sull’abitazione principale e al 36% sugli altri. Dal 2027 la detrazione scenderà per la prima casa al 36% e sulle seconde al 30%.
Solo per quei lavori di ristrutturazione che comportano risparmio energetico e utilizzo di fonti rinnovabili vige l’obbligo di trasmettere all’Enea le informazioni sui lavori effettuati, analogamente a quanto già previsto per la riqualificazione energetica degli edifici.
Gli interventi soggetti all’obbligo di trasmissione all’Enea sono quelli effettuati per il conseguimento di risparmi energetici, con particolare riguardo all’installazione di impianti basati sull’impiego delle fonti rinnovabili di energia.
Rientra tra i lavori agevolabili, per esempio, l’installazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, in quanto basato sull’impiego della fonte solare e, quindi, sull’impiego di fonti rinnovabili di energia. Tale impianto – come ricorda l’Agenzia delle Entrate nella sua guida on line dedicata alla detrazione per ristrutturazione – deve essere installato per far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione (cioè per usi domestici, di illuminazione, alimentazione di apparecchi elettrici, eccetera) e, quindi, che lo stesso sia posto direttamente al servizio dell’abitazione.
Per ecobonus
L’ecobonus è la possibilità di portare in detrazione dall’Irpef o dall’Ires una serie di spese sostenute in relazione ad interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. In particolare le detrazioni sono riconosciute per:
- l’acquisto e la posa in opera di schermature solari;
- l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda o climatizzazione delle unità abitative;
- l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti;
- l’acquisto di generatori d’aria calda a condensazione;
- la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con apparecchi ibridi costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione.
- Sostituzione, anche parziale, del vecchio impianto con pompe di calore ad alta efficienza o con impianti geotermici a bassa entalpia
- Sostituzione, anche parziale, dello scaldaacqua tradizionali con uno scaldaacqua a pompa di calore
- Strutture opache verticali (pareti isolanti o cappotti) e strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti)
- Finestre comprensive di infissi.
Chi decide di migliorare l’efficienza energetica del proprio immobile può fruire quindi dell’ecobonus al 50% o 36%, a seconda se i lavori siano eseguiti sulla prima o sulla seconda casa, fino al 31 dicembre 2026.
Per avere la detrazione da ripartire in 10 rate annuali di pari importo, occorre:
- indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi
- pagare le spese con bonifico bancario o postale
- essere in possesso dell’asseverazione di un tecnico abilitato o dichiarazione resa dal direttore dei lavori, che consente di dimostrare che l’intervento realizzato è conforme ai requisiti tecnici richiesti, dell’attestato di prestazione energetica (APE), finalizzato ad acquisire i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio e della scheda informativa relativa agli interventi realizzati.
Quando mandare all’Enea i dati sui lavori di casa
È possibile trasmettere i dati degli interventi con data di fine lavori nel 2024 e 2025 tramite il portale messo a disposizione dall’ENEA. Nel dettaglio si possono inviare i dati riguardanti:
Ecobonus (ex legge 296/2006 e art. 14 del D.L. 63/2013): riguarda gli interventi per l’efficientamento energetico degli edifici, come la sostituzione di infissi, caldaie, pannelli solari, coibentazioni, ecc.;
Bonus Casa (art. 16 bis del DPR 917/86 e art. 16 del DL 63/2013): si applica a interventi di ristrutturazione edilizia che comportano un risparmio energetico, come l’installazione di impianti fotovoltaici, pompe di calore, o sistemi di domotica.
L’invio dei dati all’ENEA è un adempimento obbligatorio, che deve essere effettuato entro 90 giorni dalla fine dei lavori, pena la decadenza del diritto alla detrazione.
È possibile accedere al servizio online solo dietro autenticazione tramite SPID o CIE. Enea inoltre ha attivato da tempo l’assistente virtuale Virgilio, che sfrutta l’intelligenza artificiale per rispondere in tempo reale ai quesiti online sulle detrazioni fiscali relative agli interventi di efficienza energetica negli edifici (Ecobonus, Superbonus e Bonus Casa).
Il servizio Virgilio, sempre aggiornato agli ultimi interpelli e circolari dell’Agenzia delle Entrate, è disponibile sul portale ENEA per l’efficienza energetica alla sezione dedicata proprio alle detrazioni fiscali.

































