Novità in arrivo per il bonus mobili. Il disegno di legge di Bilancio, attualmente in discussione, prevede che il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione passi a 8mila euro nel 2023, dopo che era stato per il 2022 di 10mila euro ma previsto per il 2023 in discesa a 5mila euro.
è una detrazione Irpef per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. La detrazione è prevista per chi acquista entro il 31 dicembre 2024 mobili ed elettrodomestici nuovi (di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori e ha realizzato interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni. L’agevolazione va calcolata su un importo massimo di 10.000 euro per l’anno 2022 e di 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024, comprensivo delle eventuali spese di trasporto e montaggio, e deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Il limite massimo di spesa riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.
Ora un emendamento approvato in Commissione Bilancio della Camera prevede l’innalzamento del tetto di spesa previsto originariamente a 8mila euro per il 2023.
“L’innalzamento del tetto del bonus mobili da 5mila a 8mila euro per il 2023 è un ottimo risultato per la filiera del legno-arredo e per famiglie e giovani che potranno usufruire di un aiuto concreto soprattutto in un momento di grande difficoltà, dovuto all’inflazione che corre, al caro energia e alla perdita di potere d’acquisto”. Lo dichiara Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo. “Un ringraziamento va al Governo e alle forze politiche che ci hanno sostenuto per il raggiungimento di questo importante obiettivo, migliorando una misura che ogni anno dimostra efficacia per un settore che pesa quasi il 5% del Pil nazionale e ha ricadute positive anche per l’indotto del legno-arredo”.