Bonus casa: prorogati al 2026 quelli per ristrutturazione, risparmio energetico, mobili ed elettrodomestici. Stop al Superbonus

Tutte le ultime novità sui bonus casa 2026 previsti nella prossima legge di bilancio in fase di approvazione.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 25/09/2025Aggiornato il 28/10/2025
bonus casa

La manovra di bilancio 2026 ha prorogato per tutto il prossimo anno il Bonus Ristrutturazioni e l’Ecobonus mantenendo le aliquote del 50% sulla prima casa e del 36% sugli altri immobili. Il testo dell’articolo 9 della bozza della Legge di Bilancio – che verrà approvata in via definitiva entro fine anno – conferma quindi una proroga secca di un anno, rinviando al 2027 la riduzione delle detrazioni, che passeranno rispettivamente al 36% e al 30%.

Nessuna modifica invece per quanto riguarda le regole operative: restano invariati i tetti di spesa, fissati a 96.000 euro per il Bonus Casa, mentre per l’Ecobonus i limiti continuano a variare a seconda della tipologia di intervento e della classe energetica da raggiungere.

Nel pacchetto delle proroghe rientrano anche il Sismabonus e il Bonus Mobili ed Elettrodomestici, utile a completare le ristrutturazioni con nuovi arredi o apparecchi a basso consumo: il tetto di spesa rimane fermo a 5.000 euro.

Resta invece fuori dalla proroga il Bonus Barriere Architettoniche. Salvo modifiche nel corso dell’iter parlamentare, la detrazione del 75% per l’eliminazione delle barriere è destinata a scadere il 31 dicembre prossimo. Infine, dal 2026 il superbonus non ci sarà più. L’unica eccezione riguarderà i territori del centro Italia colpiti dal sisma dove è stato dichiarato lo stato di emergenza, ma solo per i progetti presentati prima del 30 marzo 2024. Vediamo nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere sui bonus casa nel 2026.

Bonus ristrutturazione: che cos’è 

Il bonus ristrutturazione è un’agevolazione riconosciuta ai contribuenti che effettuano interventi di ristrutturazione su abitazioni private o su parti comuni di edifici residenziali situati in Italia che hanno la possibilità di portare in detrazione, dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), una quota delle spese sostenute

I lavori che permettono di avere l’agevolazione sono quelli di:

I lavori di manutenzione ordinaria permettono di fruire della detrazione fiscale per la ristrutturazione edilizia, se sono realizzati su parti comuni di edifici residenziali o se rientrano in un intervento globale di ristrutturazione nel caso di singoli appartamenti

Così la tinteggiatura pareti e soffitti o la sostituzione di pavimenti, nonché il rifacimento di intonaci, sono lavori di manutenzione ordinaria che danno diritto al bonus al  50 o 36% a seconda dell’immobile oggetto dei lavori, dal 1° gennaio 2025 e fino al 31 dicembre 2026, solo se realizzati sulle parti comuni del condominio o se inseriti all’interno di una ristrutturazione per lavori su singoli appartamenti.

Bonus ristrutturazione prima casa 

Il bonus ristrutturazione, la detrazione Irpef per le spese sostenute per lavori di recupero dell’immobile, per gli interventi sull’abitazione principale ha le seguenti aliquote:

  • Fino al 31 dicembre 2026: detrazione al 50%, con limite massimo di 96.000 € per unità immobiliare. Se la casa non è abitazione principale all’inizio dei lavori, la detrazione maggiorata spetta solo se lo diventa al termine.
  • Nel 2027: aliquota ridotta al 36%, con lo stesso tetto di spesa.

Ha quindi diritto al bonus ristrutturazione al 50% nel 2026, l’aliquota più alta (50%), solo chi:

  • è proprietario dell’immobile, oppure
  • è titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione, superficie), a condizione che l’immobile sia adibito ad abitazione principale.

Se la casa non è abitazione principale all’avvio dei lavori ma lo diventa al termine, si può avere l’aliquota al 50%.

Bonus ristrutturazione seconda casa

Per seconde abitazioni e immobili locati, l’aliquota del bonus ristrutturazione è:

  • Fino al 31 dicembre 2026detrazione al 36%, con tetto massimo di 96.000 €.
  • Nel 2027: aliquota al 30%, sempre con limite di 96.000 €.

Bonus ristrutturazione dal 2028 aliquota unica al 30%

Dal 2028 al 2033 è prevista un’aliquota unica del 30% valida sia per la prima che per la seconda casa.

Bonus mobili 2026

Prorogato a tutto il 2026 anche il bonus mobili, ossia la detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili nuovi, come cucine, letti, armadi, cassettiere eccetera e di grandi elettrodomestici (questi ultimi di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori), destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio.

La detrazione fiscale sarà in vigore fino al 31 dicembre 2026 e con limite massimo di spesa di 5mila euro

Come avere il bonus mobili 2026

Condizione indispensabile per avere il bonus mobili anche nel 2026 è realizzare un intervento edilizio come:

  • manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. I lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti (per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci interni) non danno diritto al bonus
  • ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza
  • restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile
  • manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.

Ecobonus 2026: che cos’è

L’ecobonus è l’agevolazione che permette di scaricare nella denuncia dei redditi una serie di lavori sul proprio immobile, finalizzati al risparmio energetico.

La detrazione anche nel 2026 è al 50 o 36% a seconda della destinazione degli immobili su cui sono realizzati gli interventi, se adibiti ad abitazione principale o meno.

La detrazione si spalma in dieci quote annuali di pari importo.

In generale, le detrazioni sono riconosciute per:

  • l’acquisto e la posa in opera di schermature solari;
  • l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili;
  • l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo a distanza degli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda o climatizzazione delle unità abitative;
  • l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti;
  • l’acquisto di generatori d’aria calda a condensazione;
  • la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con apparecchi ibridi costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione.

Esclusi dall’ecobonus gli interventi di sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili, in pratica quelle a gas, che godevano finora delle stesse aliquote al 50% o al 65% se abbinate alle valvole termostatiche. 

Ecobonus prima casa e seconda casa 2026 e anni seguenti

Dal 2028 ci sarà un’aliquota unica al 30% per tutti gli immobili. Invece dal 1° gennaio 2026 l’ecobonus ha le aliquote al:

  • 50% per l’abitazione principale* fino al 31 dicembre 2026
  • 36% per l’abitazione principale nel 2027
  • 30% per l’abitazione principale nel 2028

* Con “abitazione principale” si intende l’immobile dove si ha residenza anagrafica e in cui si vive abitualmente. 

** Eccezione: le spese per sostituire il gruppo elettrogeno di emergenza con generatori a gas di nuova generazione restano agevolate al 50%.

Dal 1° gennaio 2026 l’ecobonus ha le aliquote al:

  • 36% per la seconda casa fino al 31 dicembre 2026

  • al 30% per la seconda casa per il 2027.

Stop al Superbonus

La maxi agevolazione, il Superbonus,  cessa definitivamente di esistere. ‘unica eccezione riguarderà i territori del centro Italia colpiti dal sisma dove è stato dichiarato lo stato di emergenza, ma solo per i progetti presentati prima del 30 marzo 2024.

Sismabonus 2026

Prorogato a tutto il 2026 il Sismabonus, l’agevolazione fiscale pensata per incentivare gli interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici, sia residenziali che produttivi, situati nelle zone a maggiore rischio. Oltre ai lavori veri e propri di adeguamento o miglioramento antisismico, rientrano tra le spese detraibili anche i costi per la classificazione e la verifica sismica degli immobili.

Chi può beneficiarne

Possono accedere all’agevolazione:

  • persone fisiche;
  • imprese, purché proprietarie o titolari di un diritto reale sull’immobile.

Il limite di spesa detraibile è di 96.000 € per singola unità immobiliare e di 136.000 € per interventi sulle parti comuni condominiali.

Aliquote e scadenze

Con la Legge di Bilancio 2026, le percentuali di detrazione sono così definite:

  • 2026: 50% per la prima casa, 36% per gli altri immobili.
  • 2027: 36% per la prima casa, 30% negli altri casi.
  • Dal 2028: resta solo il Bonus Ristrutturazione al 30%, riservato ai soggetti Irpef e soprattutto alle abitazioni residenziali.

Modalità di fruizione

La detrazione va ripartita in 10 quote annuali di pari importo, per tutte le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024, se utilizzata in compensazione diretta.

 

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