Bonus casa 2023: stop immediato alla cessione del credito e sconto in fattura

Il decreto legge n. 11 del 16 febbraio 2023 sancisce una novità che riguarda solo i lavori che devono iniziare e non quelli già cominciati: sconto in fattura e cessione del credito non sono più previsti.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 17/02/2023 Aggiornato il 10/03/2023
bonus casa

Non è più possibile usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura per i nuovi lavori connessi ai bonus casa, dalla ristrutturazione all’ecobonus fino al Superbonus.

La novità arriva dal decreto legge n. 11 del 16 febbraio 2023 che ha stabilito già nell’immediato lo stop totale allo sconto in fattura e cessione del credito per i nuovi interventi edilizi, per cui l’unica strada da percorrere è quella delle classiche detrazioni fiscali nella denuncia dei redditi.

La stretta non si applica ai lavori già avviati. Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti spiega che l’obiettivo è “risolvere il nodo dei crediti”, arrivati ormai a 110 miliardi, e “mettere in sicurezza i conti pubblici”. La norma introduce anche un divieto per Comuni, Province e Regioni e tutti gli enti che rientrano nel cosiddetto “perimetro della Pa” di acquistare crediti fiscali legati a lavori di ristrutturazione. 

“Se il Governo blocca l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici, che si stanno facendo carico di risolvere un’emergenza sociale ed economica sottovalutata dalle amministrazioni centrali, senza aver individuato ancora una soluzione strutturale, migliaia di imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno del tutto con gravi conseguenze per la famiglie”, spiega la Presidente Ance, Federica Brancaccio. “È da ottobre che aspettiamo di capire come si pensa di risolvere una situazione che è diventata drammatica: non ci rendiamo conto delle conseguenze devastanti sul piano economico sociale di una decisione del genere”. “Senza un segnale immediato da parte del Governo su una soluzione concreta e strutturale per sbloccare i crediti rischiamo una reazione dura da parte di cittadini e imprese disperati. Abbiamo il dovere di dare risposte e di individuare una soluzione. Come Ance ci siamo già fatti carico insieme ad Abi di individuare un’efficace via d’uscita compatibile anche con la recente pronuncia di Eurostat. Dobbiamo intervenire: non c’è più tempo”, conclude la Brancaccio.

 

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