Dal 2015 la dichiarazione dei redditi, il 730, arriverà direttamente a casa dei contribuenti già precompilata. Questa è una delle novità più importanti che sta mettendo a punto il Governo nell’ottica di semplificare la vita dei cittadini alle prese con gli adempimenti fiscali. Sono 30mila i cittadini, per lo più lavoratori dipendenti e pensionati che dal prossimo anno riceveranno a casa la dichiarazione dei redditi precompilata. È l’Agenzia delle Entrate che provvederà a inserire i dati contenuti nell’Anagrafe tributaria, l’archivio del Fisco in cui sono contenute tutte le informazioni che derivano dalle dichiarazioni degli anni precedenti, dal versamento delle tasse già pagate, dai movimenti dei conti correnti eccetera. Un avvio sperimentale questo del 730 precompilato che dal 2016, grazie al sistema Tessera Sanitaria, si completerà con l’inserimento dei dati relativi alle spese mediche e sanitarie effettuate dal contribuente, grazie a cui poter fruire delle detrazioni e degli sconti fiscali.
Le scadenze
Con il 730 precompilato cambieranno anche le scadenze. Entro il 15 aprile l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione online la dichiarazione dei redditi precompilata, che potrà essere accettata così com’è dal contribuente oppure potrà modificarla, ad esempio perché ci sono dati sbagliati o perché vanno inserite altre informazioni. Il tutto per arrivare al termine del 7 luglio, l’ultimo giorno utile per presentare la dichiarazione se ci si rivolge al Caf o al professionista abilitato. Si potrà comunque continuare a presentare la dichiarazione dei redditi nel modo ‘tradizionale’.
I controlli
Cambia anche il sistema dei controlli. Se si accetta la dichiarazione così com’è senza modifiche, i dati indicati non saranno sottoposti al controllo formale. Se ci si avvale dell’assistenza fiscale invece, i controlli formali saranno effettuati, senza più rivolgersi ai cittadini, direttamente su Caf o professionisti, che riceveranno anche le eventuali richieste di pagamento di imposta, sanzioni e interessi nella misura attualmente prevista per i contribuenti, salvo che il visto infedele sia stato indotto dalla condotta dolosa del contribuente. Se si rettifica la dichiarazione entro il 10 novembre, imposta e interessi restano a carico del contribuente. In questa ipotesi il Caf o il professionista possono versare la sanzione entro il 10 novembre, avvalendosi così della riduzione a 1/8.