Tra le tante novità introdotte dal Piano casa 2014 troviamo anche il rifinanziamento del Fondo per gli inquilini morosi. Oltre al taglio dell’aliquota della cedolare secca per gli affitti a canone concordato, all’aumento delle detrazioni per chi vive in affitto in alloggi popolari e il riscatto a termine dopo 7 anni, da quest’anno e fino al 2020 verrà rifinanziato con 226 milioni di euro il Fondo per gli inquilini morosi. Ma cos’è questo Fondo e chi può accedervi? Complice la crisi economica, chi vive in affitto può trovarsi in situazioni di temporanea difficoltà nel pagare il canone di locazione e diventa suo malgrado un inquilino moroso. Per far fronte a questi casi, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato istituito un Fondo per gli inquilini morosi, ai sensi dell’articolo 6, comma 5 del Decreto Legge 102/2013. Obiettivo del Fondo è quello di aiutare economicamente nel pagamento del canone di locazione chi, vista la grave situazione di difficoltà economica, non può fronteggiare le spese dell’affitto. Hanno facoltà di accedere al Fondo però solo gli inquilini che abitano in un alloggio sito in uno dei Comuni italiani considerati ad alta tensione abitativa (si fa riferimento in tal caso alle grandi città come Roma, Milano, Torino, Firenze) oppure in uno dei Comuni che hanno attivato politiche per fronteggiare l’emergenza abitativa locale attraverso iniziative mirate o bandi. Sono le Regioni gli enti a cui verranno destinate le risorse del Fondo e a loro spetta il compito di distribuirle ai Comuni richiedenti che per l’accesso al Fondo devono pubblicare un apposito bando negli uffici comunali o sul sito istituzionale ove indicano tutti i requisiti e le condizioni per accedere al Fondo.
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