Affitti: in aumento le detrazioni fiscali per chi vive in alloggi popolari

Il Piano casa 2014 ha stabilito l’aumento delle detrazioni fiscali per chi vive in affitto in alloggi popolari adibiti ad abitazione principale.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 08/04/2014 Aggiornato il 08/04/2014
Affitti: in aumento le detrazioni fiscali per chi vive in alloggi popolari

Il Piano Casa 2014 ha come obiettivi il sostegno all’affitto a canone concordato, l’ampliamento dell’offerta di alloggi popolari e lo sviluppo dell’edilizia residenziale sociale. Tra le varie misure introdotte ritroviamo l’aumento della detrazione fiscali prevista per chi vive in affitto, soprattutto in un alloggio di edilizia popolare. I soggetti titolari di contratti di locazione infatti possono fruire di una detrazione Irpef che varia a seconda del reddito dichiarato. In particolare, per i redditi fino a 15.493,71 euro, lo sconto ammonta a 300 euro, mentre per i redditi superiori a tale soglia, e comunque al di sotto di 30.987,41 euro scende a 150 euro.
Il Piano casa 2014 ha aumentato la detrazione per canoni di locazione, in particolar modo per chi vive in case popolari. Si prevede infatti che agli inquilini che vivono in affitto in alloggi sociali adibiti a propria abitazione principale spetta una detrazione fiscale pari a 900 euro se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro e a 450 euro se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro, ma non supera i 30.987,41 euro, per gli anni 2014, 2015 e 2016. Questo per gli inquilini. Per chi invece mette in locazione alloggi sociali nuovi o ristrutturati, si prevede che i redditi derivanti dalla locazione in oggetto non concorrono alla formazione del reddito d’impresa ai fini IRPEF/IRES e IRAP nella misura del 40% per un periodo non superiore a dieci anni dalla data di ultimazione dei lavori.

Tra le altre misure introdotte dal Piano casa troviamo l’incremento delle risorse da destinare al cosiddetto “Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione” con uno stanziamento di 226 milioni  di euro e al “Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli”, la creazione di un “Piano di recupero di immobili e alloggi di Edilizia residenziale pubblica (ex IACP)”, la riduzione dell’aliquota della cedolare secca per contratti a canone concordato, che passa dall’attuale 15 al 10 per cento ma solo per 4 anni (dal 2014 al 2017), la possibilità di riscatto, trascorsi almeno 7 anni dalla stipula del contratto di locazione, dell’immobile per l’inquilino che vive in un alloggio sociale, misure di contrasto all’occupazione abusiva e, in relazione al bonus mobili, la conferma del tetto massimo per la spesa complessiva di 10mila euro (la spesa per l’acquisto di mobili a seguito di ristrutturazione potrà essere superiore a quella per la ristrutturazione stessa).

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