Affitti: ecco come risparmiare con il canone concordato

Rinnovato a Milano e a Napoli l’accordo locale sui contratti di locazione a canone concordato che comporta una serie di vantaggi fiscali per i proprietari che possono fruire non solo della cedolare secca ridotta al 10%, ma anche dello sconto IMU.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 30/06/2015 Aggiornato il 30/06/2015
cedolare secca

La locazione di un immobile a canone concordato (anche detto assistito) comporta un risparmio notevole sia per il proprietario che ovviamente per l’inquilino. Così a Milano e a Napoli è stato rinnovato l’accordo locale per gli affitti a canone concordato, una forma contrattuale che trova applicazione esclusivamente nei Comuni ad alta densità abitativa, introdotta al fine di contenere il disagio abitativo.

Il valore del corrispettivo (il canone) si dice concordato perché viene predeterminato sulla base di modelli contrattuali standard decisi e adottati sulla base di accordi raggiunti a livello locale tra il Comune e le associazioni rappresentative della categoria dei proprietari e degli inquilini.

Così lo scorso 14 giugno 2015 il Comune di Milano insieme ai rappresentanti dei sindacati inquilini e delle proprietà edilizia ha rinnovato l’ultimo accordo locale sul canone concordato risalente al 1999. Soffermandoci sui contenuti dell’accordo, per la determinazione dei canoni di locazione assistiti vengono individuate dodici zone urbane omogenee, ossia delle microzone in cui è diviso il territorio milanese nel cui ambito sono definiti i valori minimi e massimi del canone che fanno riferimento a degli elementi oggettivi dell’immobile (presenza di impianti tecnologici, pertinenze, ascensore, vicinanza alle stazioni metropolitane, esercizi commerciali e servizi sociali).

Tutti elementi che influiscono sulla determinazione del canone da applicarsi anche ai contratti di locazione ad uso transitorio, ossia quelli previsti per chi si trasferisce per motivi di lavoro o altre esigenze temporanee e quelli per studenti universitari fuori sede.

Rinnovato l’accordo sul fitto concordato anche a Napoli grazie all’intesa raggiunta tra il Comune e le associazioni provinciali dei proprietari e degli inquilini. Scegliere l’affitto a canone assistito comporta una serie di vantaggi tanto per i proprietari che per gli inquilini. Se da una parte infatti chi vive in affitto concordato risparmia sul canone di locazione di circa il 30%, dall’altra anche i proprietari possono beneficiare di una serie di vantaggi dal punto di vista fiscale. In primo luogo si può scegliere la cedolare secca, ossia un regime di tassazione facoltativo che permette di pagare un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali, per la parte relativa al reddito dell’immobile, che per i contratti a canone assistito è stata ridotta dal 15 al 10% (fino al 2017). Inoltre scegliendo la cedolare secca non si paga l’imposta di registro, né quella di bollo.

Chi invece sceglie il regime ordinario di tassazione e concede l’immobile a canone assistito paga un’imposta di registrazione del contratto comunque ridotta del 30%. Ai proprietari di immobili che affittano a canone concordato inoltre il Comune di Milano applica l’aliquota imu allo 0,65% anziché allo 0,96%. Anche a Napoli l’IMU è ridotta grazie all’introduzione di una doppia aliquota agevolata: all’8 per mille per tutti i canoni concordati e al 6,6 per mille se il fitto concordato è a favore di giovani coppie con meno di 35 anni, anche sposate o coppie di fatto da meno di 5 anni.

Infine si segnala che l’Amministrazione comunale milanese ha messo a disposizione dell’Agenzia sociale per la Locazione circa 7 milioni di euro destinati ad attivare il cosiddetto Fondo salva-sfratti che garantisce al proprietario che decide di interrompere una procedura di sfratto per morosità incolpevole e di sottoscrivere con l’inquilino un contratto di locazione a canone concordato un risarcimento delle morosità pregresse fino ad un massimo di 8mila euro.

 

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