Recentemente oggetto di novità con il Piano casa 2014, che ha ridotto l’aliquota dal 15 al 10% per gli affitti a canone concordato, la cedolare secca è un regime facoltativo di tassazione sulle locazioni. Facoltativo perché si può scegliere liberamente se aderire alla cedolare avendo così dei vantaggi che si sostanziano nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali e nell’esenzione dal pagamento dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione. Scegliendo la cedolare secca il proprietario dell’immobile rinuncia inoltre alla facoltà di chiedere, per tutta la durata dell’opzione, l’aggiornamento del canone di locazione, anche se è previsto nel contratto, inclusa la variazione accertata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati dell’anno precedente.
Possono scegliere il regime della cedolare secca sugli affitti i proprietari e i titolari del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto), ma solo per immobili che rientrano nelle categorie catastali da A1 a A11, locate a uso abitativo e per le relative pertinenze. Non si può scegliere la cedolare per la locazione di immobili adibiti a uffici o studi privati, rientranti nella categoria catastale A10.
Si può optare per il regime della cedola secca:
- alla registrazione del contratto di locazione
- alla proroga del contratto di locazione.
Nel primo caso, il proprietario esercita l’opzione utilizzando il nuovo modello “RLI” che sostituisce il precedente modello “69”, usato per registrare il contratto di locazione. Stesso modello deve essere utilizzato quando l’opzione per la cedolare secca viene esercitata alla proroga del contratto, in tal caso però rispettando il termine di 30 giorni dalla scadenza del contratto di locazione.
Per quei contratti di locazione che non prevedono l’obbligo di registrazione (ad esempio le locazioni brevi, quelle che durano cioè al massimo 30 giorni nell’arco di un anno), il proprietario applica la cedolare secca direttamente nella dichiarazione dei redditi oppure può esercitare l’opzione in sede di registrazione volontaria del contratto.
Il proprietario che decide di applicare la cedolare secca ha l’obbligo inoltre di comunicarlo preventivamente all’inquilino con lettera raccomandata, tranne che per i contratti di locazione che non necessitano della registrazione.