Ai nastri di partenza il 730 precompilato, la dichiarazione dei redditi già compilata in parte dal Fisco, sulla base dei dati in suo possesso. Una rivoluzione per i cittadini che possono trovare la propria denuncia dei redditi on line, accedendo sul sito dell’Agenzia delle entrate che dedica una sezione ad hoc al 730 precompilato. Ecco alcuni consigli utili per evitare errori.
Innanzitutto si ricorda che per accedere al 730 precompilato occorre avere le “chiavi di accesso”. Quali sono queste chiavi? Il Pin che fornisce l’Agenzia delle entrate, previa registrazione direttamente on line al servizio telematico Fisconline oppure quello che fornisce l’Inps. Per registrarsi a Fisconline, occorre avere non solo il codice fiscale ma il reddito complessivo dichiarato nel 2014 per l’anno di imposta 2013. Dove si trova? Nel modello 730-3 (Prospetto di liquidazione), rigo 11, colonna 1 oppure nel modello Unico PF 2014 Quadro RN (Determinazione dell’IRPEF), rigo RN 1, colonna 5.
Chi invece voglia accedere dal sito Inps, deve richiedere on line, per telefono o agli uffici territoriali, il codice PIN. Chi è già in possesso di PIN deve verificare che sia Dispositivo, visto che il PIN ordinario non permette l’accesso al 730 precompilato: in tal caso si può chiedere la conversione del PIN da ordinario a dispositivo sempre on line o recandosi agli sportelli INPS. Per chi richiedere il codice PIN per la prima volta, deve considerare i tempi tecnici per riceverlo a casa, di circa 10-15 giorni.
Chi non ha dimestichezza con gli strumenti informatici può sempre rivolgersi al proprio sostituto d’imposta (se presta assistenza fiscale), a un Caf o a un professionista abilitato, fornendo un’apposita delega, insieme alla copia di un documento di identità, in formato cartaceo o in formato elettronico per l’accesso al 730 precompilato. Chi ha presentato il 730 l’anno scorso o il modello Unico PF e chi ha ricevuto la Certificazione Unica dei redditi 2015, il vecchio Cud, potrà ricevere il 730 precompilato. Ma non c’è obbligo di usarlo visto che il contribuente ha facoltà di scegliere per la versione precompilata o per quella classica, ordinaria. Chi decide di usare il modello precompilato ha come vantaggio principale quello di non dover conservare e poi esibire le ricevute e le quietanze di pagamento per poter poi avere gli sconti fiscali, visto che molte spese sono già conosciute al Fisco e inserite nella dichiarazione.
Ma il consiglio è comunque sempre quello di verificare che non ci siano errori o incongruenze. Può accadere infatti che non tutti i redditi siano stati indicati: per esempio, potrebbero mancare gli affitti da immobili, magari perché il contratto di locazione è stato trasmesso tardi al Fisco. In questo caso occorre integrare la dichiarazione, ma questa funzione sarà attiva solo dal 1 maggio.