730: al Caf, dal commercialista o precompilato fai da te? Quale scelta è la più conveniente

A chi rivolgersi per la dichiarazione dei redditi? Ecco le diverse possibilità e quale opzione è la più conveniente.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 24/05/2024 Aggiornato il 24/05/2024
modello 730

A chi rivolgersi per compilare il 730: al Caf, al commercialista o è meglio farlo da sé nella versione precompilata? A ridosso della scadenza della presentazione della denuncia dei redditi, ricordiamo che il 730 è il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati che presenta diversi vantaggi. In primis non si devono eseguire calcoli particolari e si può ottenere il rimborso dell’imposta direttamente nella busta paga o nella rata di pensione, a partire dal mese di luglio (per i pensionati a partire dal mese di agosto o di settembre). Inoltre, se si devono versare delle somme, queste vengono trattenute dalla retribuzione (a partire dal mese di luglio) o dalla pensione (a partire dal mese di agosto o settembre) direttamente nella busta paga.

730: al Caf o al commercialista?

Per la presentazione del modello 730 ci sono diverse strade da poter percorrere. La classica è rivolgersi ad un commercialista di fiducia o ai vari Caf, i Centri di assistenza fiscale sparsi su tutto il territorio nazionale.

In entrambi i casi occorre fornire una delega a tali soggetti che presenteranno, al nostro posto, la denuncia dei redditi all’Agenzia delle Entrate.

La stessa operazione può essere effettuata anche dal sostituto che presta assistenza fiscale, ossia il proprio datore di lavoro o ente pensionistico di appartenenza, e in tutti e tre i casi, oltre ad un’apposita delega di accesso al documento, devono essere consegnati anche il modello 730-1, riportante la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille, i dati anagrafici e il codice fiscale. 

Una volta inviata la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate, Caf e consulenti rilasciano una copia della dichiarazione e il prospetto di liquidazione (modello 730-3), nel quale sono indicate le somme che saranno trattenute e quelle che verranno erogate.

È bene precisare che chi si rivolge a un Caf o a un professionista abilitato deve consegnare una serie di documenti, oltre alla delega. I principali documenti da esibire sono:

–  la Certificazione Unica e le altre certificazioni che documentano le ritenute;
– gli scontrini, le ricevute, le fatture e le quietanze che provano le spese sostenute. Il contribuente non deve esibire i documenti che riguardano le spese deducibili già riconosciute dal sostituto d’imposta, né la documentazione degli oneri detraibili che il sostituto d’imposta ha già considerato quando ha calcolato le imposte e ha effettuato le operazioni di conguaglio, se i documenti sono già in possesso di quest’ultimo;
– gli attestati di versamento d’imposta eseguiti con il modello F24;
–  la dichiarazione modello Unico in caso di crediti per cui il contribuente ha richiesto il riporto nella successiva dichiarazione dei redditi.

Più in generale il contribuente deve esibire tutti i documenti che dimostrano il diritto alle deduzioni e detrazioni richieste in dichiarazione.

Per capire se convenga o meno richiedere l’assistenza del Caf o del commercialista, la differenza sta tutta nelle tariffe richieste per la prestazione.

I CAF solitamente fanno parte di organizzazioni sindacali (quali CGIL, CISL, ecc) e diversificano la spesa a seconda dello scaglione di reddito (e in alcuni casi in relazione all’iscrizione o meno ai sindacati stessi), mentre i commercialisti (pur facendo riferimento al tariffario stabilito dall’Ordine Professionale) stabiliscono il loro compenso sulla base della mole della modulistica da inoltrare, della complessità della dichiarazione e delle sedute di consulenza.

Errori nella dichiarazione dei redditi

Caf e commercialisti possono talvolta commettere degli errori. Così ad esempio il Caf risponde degli errori derivanti dall’inesatta valutazione dei dati in proprio possesso (per i quali dovrà corrispondere una sanzione pari all’imposta, agli interessi e alla sanzione). Non risponde, invece, degli errori derivanti da false o inesatte dichiarazioni del contribuente, per cui è responsabile solo quest’ultimo. La Legge impone al Caf inoltre di emettere un visto di conformità con cui attesta l’avvenuto controllo della corrispondenza dei dati esposti nella dichiarazione alla documentazione presentata dal contribuente.

Diverso è il discorso quando a sbagliare è il commercialista. Non ci sono precise norme che dettano i comportamenti da adottare. Oltre alle norme deontologiche da rispettare, l’ordine dei commercialisti prevede che gli iscritti debbano avere una polizza assicurativa che copra potenziali errori.

730 precompilato fai da te 

Da qualche anno è possibile utilizzare il modello precompilato, così chiamato perché contiene già una serie di informazioni conosciute al Fisco.

Se il contribuente intende presentare il 730 precompilato direttamente tramite il sito web dell’Agenzia delle entrate deve:

  • indicare i dati del sostituto d’imposta che effettuerà il conguaglio;
  • compilare la scheda per la scelta della destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille dell’Irpef, anche se non esprime alcuna scelta;
  • verificare con attenzione che i dati presenti nel 730 precompilato siano corretti e completi.

Se il 730 precompilato non richiede nessuna correzione o integrazione, il contribuente lo può accettare senza modifiche. Se, invece, alcuni dati del 730 precompilato risultano non corretti o incompleti, il contribuente è tenuto a modificare o integrare il modello 730, ad esempio per aggiungere un reddito non presente.

730 precompilato presentato tramite intermediari

In alternativa alla presentazione diretta tramite il sito web dell’Agenzia delle entrate, il modello 730 precompilato può essere presentato:

  • al proprio sostituto d’imposta (datore di lavoro o ente pensionistico), se quest’ultimo ha comunicato entro il 15 gennaio di prestare assistenza fiscale;
  • a un Caf-dipendenti o a un professionista abilitato (consulente del lavoro, dottore commercialista, ragioniere o perito commerciale, Società tra professionisti).

Chi si rivolge a un Caf o a un professionista abilitato deve consegnare oltre alla delega per l’accesso al modello 730 precompilato, il modello 730-1, in busta chiusa.

I Caf o i professionisti abilitati hanno l’obbligo di verificare che i dati indicati nel modello 730 siano conformi ai documenti esibiti dal contribuente (relativi a oneri deducibili e detrazioni d’imposta spettanti, alle ritenute, agli importi dovuti a titolo di saldo o di acconto oppure ai rimborsi) e rilasciano per ogni dichiarazione un visto di conformità (ossia una certificazione di correttezza dei dati).

Se il Caf o il professionista appone un visto di conformità infedele, è tenuto al pagamento di una somma pari al 30% della maggiore imposta riscontrata a seguito dei controlli formali da parte dell’Agenzia delle entrate (ai sensi dell’art. 36-ter del D.P.R. n. 600 del 1973), sempre che il visto infedele non sia stato indotto dalla condotta dolosa o gravemente colposa del contribuente. A condizione che l’infedeltà del visto non sia stata già contestata con comunicazione d’irregolarità, il Caf o il professionista può trasmettere una dichiarazione rettificativa del contribuente oppure, se il contribuente non intende presentare la nuova dichiarazione, può trasmettere una comunicazione dei dati relativi alla rettifica.

Se il 730 precompilato viene presentato mediante CAF o professionista, ci sono alcuni vantaggi. Così in particolare se non occorre effettuare modifiche sui dati precompilati, non saranno effettuati i controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili che sono stati comunicati all’Agenzia delle entrate. Allo stesso modo se vengono apportate modifiche che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta, non saranno effettuati i controlli documentali sugli oneri, comunicati all’Agenzia delle entrate, che non sono stati modificati, mentre sugli oneri comunicati che risultano modificati, rispetto alla dichiarazione precompilata, saranno effettuati i controlli documentali relativamente ai soli documenti che hanno determinato la modifica.

Che cosa conviene?

Non c’è una risposta univoca a questa domanda ma va valutata la situazione caso per caso. Certo che compilare il 730 non è solo riportare numeri ed effettuare calcoli. Parlando con un esperto, che sia un operatore del Caf o un commercialista, possono emergere situazioni reddituali che determinano benefici economici differenti. Quindi, considerando la complessità delle norme fiscali in vigore, la scelta migliore specie per chi non è avvezzo ai termini fiscali, è sempre rivolgersi a un soggetto competente in materia.

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