Rumori in condominio: regole e divieti da rispettare e cosa fare in caso di disturbo

Il fastidio causato dai rumori altrui è molto frequente se si vive in condominio: ecco una panoramica completa sui possibili problemi, su quali sono le regole da rispettare e gli strumenti per difendersi.

A cura di Vinci Formica
Pubblicato il 21/08/2025Aggiornato il 21/08/2025
rumori in condominio

Vivere in condominio non è sempre facile.

Il rispetto reciproco per quanto riguarda le esigenze altrui non dovrebbe mai mancare, in modo da garantire una convivenza pacifica e cordiale tra vicini.

Purtroppo non sempre ciò avviene: il menefreghismo, l’incuria e il disinteresse generano spesso problemi di varia natura e con essi anche dissidi, litigi, dispetti reciproci e perfino denunce.

Tra i problemi più frequenti, vi sono i rumori.

Le cause dei rumori possono essere tantissime e talvolta la loro continuità, persistenza e intensità provocano un disturbo tale da impedire ai vicini di casa lo svolgimento di normali attività.

Se si subiscono i rumori generati da altri, che cosa si può fare?

Strumenti importanti per salvaguardare la propria tranquillità possono essere senz’altro il regolamento condominiale e il regolamento di Polizia Urbana, ma se ciò non dovesse bastare anche il Codice Civile e il Codice Penale contengono norme atte a sanzionare i rumori molesti.

Ecco una guida completa alle regole da rispettare in condominio a proposito dei rumori e agli strumenti per difendersi.

Rumori in condominio: quali sono i problemi più frequenti

Quando si abita in condominio, di frequente si ha a che fare con rumori molesti di varia origine causati dai vicini di casa, che possono dare fastidio e precludere le normali attività quotidiane.

I rumori che si verificano più spesso sono:

  • pulizie con aspirapolvere, scope, battipanni;
  • spostamento di mobili, armadi, sedie;
  • elettrodomestici in funzione, come lavatrice e lavastoviglie;
  • rumori provenienti dalle unità esterne dei condizionatori;
  • musica o televisione tenuta ad alto volume;
  • schiamazzi e urla, provenienti da un appartamento adiacente, o dovuti ai giochi dei bambini in cortile;
  • rumori da calpestio dal piano di sopra, per esempio persone che camminano con i tacchi, bambini che corrono, persone che saltano o ballano;
  • abbaiare di cani, miagolii di gatti, versi di animali in genere;
  • lavori di ristrutturazione.

In tanti casi, se questi rumori sono eccessivi o magari costanti e continui, possono impedire di riposare, di lavorare e studiare, o addirittura di parlare o sentire la televisione.

Purtroppo non sempre i vicini di casa che capita di avere sono rispettosi delle esigenze degli altri, e non si rendono conto del fastidio che arrecano.

In modo educato, si può tentare di far capire al vicino di fare più piano o di eliminare la causa del rumore, in modo da risolvere la questione in via bonaria, e talvolta ciò è sufficiente.

Attenzione al regolamento di condominio

Se il problema persiste nonostante si segnali al condomino il fastidio, una prima cosa da fare è controllare cosa dice il regolamento di condominio in proposito.

Spesso i regolamenti condominiali includono i divieti e le regole riguardanti i rumori.

In genere indicano quali sono le fasce orarie in cui è consentito fare rumore e quelle in cui invece è vietato.

Normalmente le fasce di rispetto del silenzio sono quelle deputate al riposo, ossia gli orari notturni dalle 21 o dalle 22 di sera fino alle 8 o alle 9 del mattino e il primo pomeriggio dopo pranzo, all’incirca dalle 12 o 13 fino alle 15.

Se il regolamento include delle indicazioni relative agli orari di silenzio, è possibile segnalare il problema all’amministratore, il quale in primo luogo tenterà di sollecitare il condomino a fare attenzione.

Se questo richiamo non sortirà alcun effetto, l’amministratore potrà portare la questione in assemblea.

In questa sede, se il regolamento contiene degli orari da rispettare e se prevede anche delle sanzioni pecuniarie per chi non rispetta le fasce di silenzio, l’assemblea potrà deliberare a maggioranza l’erogazione di una multa nei confronti del condomino responsabile della condotta molesta.

Normalmente la sanzione va dai 200 euro per un episodio isolato agli 800 euro in caso di reiterazione, come previsto dalle disposizioni attuative del Codice Civile, all’articolo 70.

Il ruolo dei regolamenti comunali

I Comuni sono dotati di specifici Regolamenti di Polizia urbana.

Sono dei regolamenti comunali, quindi diversi comune per comune, che contengono le regole relative ad attività e comportamenti consentiti all’interno del territorio di competenza, in modo da garantire la convivenza tra persone, la sicurezza di tutti e il decoro degli spazi.

Tra i vari aspetti che vengono disciplinati, vi sono anche quelli relativi ai rumori condominiali.

Per conoscere in dettaglio cosa dice il regolamento del proprio comune, si consiglia di consultare i siti web ufficiali delle amministrazioni locali.

A titolo di esempio, il Regolamento di Polizia Urbana del Comune di Milano contiene alcune indicazioni riguardanti il rumore nelle case e nei cortili.

In linea di massima, questi regolamenti indicano in quali orari sono consentite le attività rumorose nei giorni feriali e nei giorni festivi, quali sono le fasce orarie di assoluto silenzio, quali sono i limiti di decibel da non superare.

Quindi se un condomino compie attività continue che non rispettano i limiti indicati dal Comune, come lavori di ristrutturazione o suono di strumenti musicali, si può contattare la Polizia Locale segnalando il problema.

Cosa dice la legge a proposito dei rumori molesti

L’articolo 844 del Codice Civile disciplina le immissioni di qualsiasi natura tra proprietà attigue.

Tra le immissioni previste vi sono anche i rumori, che non possono superare la soglia di normale tollerabilità.

Se si ha questo problema, si può intraprendere una causa civile e chiedere al Giudice un provvedimento per far cessare il rumore o anche il risarcimento dell’eventuale danno subito.

Sarà il Giudice incaricato a verificare caso per caso quale sia la tollerabilità, considerando lo stato dei luoghi, il contesto, la vicinanza, l’intensità, la frequenza.

L’articolo 659 del Codice Penale punisce con l’arresto fino a 3 mesi e un’ammenda fino a 309 eurochiunque, mediante schiamazzi e rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone“.

La legge in questo caso è molto chiara e il condomino danneggiato può presentare una querela, portando delle prove oggettive, quali registrazioni, testimonianze, rilievi fonometrici.

Come valuti questo articolo?
12345
Valutazione: 0 / 5, basato su 0 voti.
Avvicina il cursore alla stella corrispondente al punteggio che vuoi attribuire; quando le vedrai tutte evidenziate, clicca!
A Cose di Casa interessa la tua opinione!
Scrivi una mail a info@cosedicasa.com per dirci quali argomenti ti interessano di più o compila il form!