Riforma del condominio: dai “morosi” all’albo per gli amministratori, le possibili novità in arrivo

Presentato un provvedimento che mira a introdurre nuove regole per quanto riguarda la gestione condominiale: vediamo quali sono.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 19/12/2025Aggiornato il 19/12/2025
Condominio VeryFastPeople

Riforma del condominio in arrivo? È approdato alla Camera un disegno di legge che punta a riscrivere alcune parti centrali della normativa condominiale. Diciassette articoli che introducono novità significative e che hanno subito acceso il confronto tra politica e operatori del settore. Vediamo nel dettaglio quali sono le novità proposte.

Debiti condominiali: come potrebbero cambiare

Uno dei passaggi che sta sollevando più polemiche riguarda i debiti condominiali. Il provvedimento prevede che “i creditori possano agire sulle somme disponibili sul conto corrente condominiale per l’intero credito vantato e, in via sussidiaria, sui beni dei condomini nella misura della morosità di ciascuno”.   

Per il residuo debito – si legge nel testo del disegno di legge – dopo l’infruttuosa escussione dei morosi, i “creditori possono agire nei confronti dei condomini in regola con i pagamenti, i quali rispondono in proporzione alla quota di partecipazione alla spesa e hanno azione di regresso contro i morosi per quanto ancora dovuto da ciascuno di essi”.

Sul fronte dei lavori, il disegno di legge prevede che la conformità delle parti comuni possa essere certificata da una società specializzata e, in caso di inerzia dell’assemblea, l’amministratore avrebbe il potere di disporre direttamente gli interventi necessari per la messa a norma. Il provvedimento propone anche di cambiare la gestione della manutenzione straordinaria con la previsione che il fondo spese possa costituirsi immediatamente, non essendo più possibile procedere per versamenti graduali legati allo stato di avanzamento dei lavori. 

Divieto di pagamenti in contanti

Sul fronte della gestione finanziaria, il ddl prevede inoltre il divieto assoluto di pagamenti in contanti. Tutte le operazioni riguardanti la gestione condominiale dovrebbero transitare su un conto corrente, bancario o postale, intestato esclusivamente al condominio, con l’obiettivo di garantire maggiore trasparenza e tracciabilità.

Le novità per gli amministratori di condominio

Infine tra le novità più rilevanti si prevede l’istituzione, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di un albo professionale degli amministratori di condominio e dei revisori condominiali. Una figura, quella del revisore, che diventerebbe obbligatoria nei condomini con più di 20 unità e che dovrebbe essere terza e indipendente rispetto all’amministratore.

Il suo compito sarebbe quello di verificare la contabilità e certificare il rendiconto annuale. L’incarico avrebbe durata biennale e non sarebbe rinnovabile automaticamente. Se l’assemblea non provvede alla nomina, potrebbe intervenire direttamente l’autorità giudiziaria su richiesta di un singolo condomino.

Il disegno di legge interviene anche sui requisiti per diventare amministratore. Non basterebbe più il diploma di scuola superiore: per esercitare la professione sarebbe necessaria una laurea, anche triennale, in ambito economico, giuridico oppure scientifico-tecnologico.

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