Quanto costa il mutuo?

Non c'è solo la rata mensile da considerare: il mutuo ha dei costi e delle spese iniziali che incidono inevitabilmente sul budget a disposizione. Vediamo quali sono.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 03/05/2025Aggiornato il 03/05/2025
mutuo immobiliare

Complice i bassi tassi di interesse, potrebbe essere il momento ideale per comprare casa. Chi non ha la liquidità, può decidere di chiedere un mutuo alla banca. Ma prima di muoversi è bene comunque avere da parte una certa somma da poter investire, visto che l’istituto di credito nella maggior parte dei casi concede fino all’80% del valore dell’immobile.

In alcuni casi, e rispettando precise condizioni, alcune banche possono anche finanziare fino al 100%, arrivando a coprire interamente il costo della casa, specie quelle che aderiscono alla garanzia del Fondo Consap.

Ma la cifra da tenere in considerazione quando si chiede il mutuo non è solo l’anticipo della casa. Ci sono altri costi da dover sostenere connessi al finanziamento. Vediamo in particolare quali sono.

Quali costi compongono il mutuo

La principale componente del costo di un mutuo è composta dagli interessi. Fisso o variabile, la scelta dell’uno o dell’altro, è rimessa alla discrezionalità del mutuatario. Ma oltre al tasso di interesse vanno considerate anche altre spese da pagare, ancor prima della rata mensile.

In primis le spese di istruttoria, ossia il costo richiesto dalla banca per aprire la pratica e valutare la richiesta di mutuo (generalmente tra 0,5% e 1% dell’importo richiesto). In genere la banca riscuote tale somma in una sola volta, nella prima rata del mutuo.

Poi c’è la perizia dell’immobile: la banca incarica un perito per valutare il valore dell’immobile per cui si chiede il mutuo. La perizia costa solitamente tra 200 euro e 400 euro. A carico ovviamente dell’aspirante mutuatario. 

Una volta ottenuta la delibera della banca per la concessione del mutuo, occorre pagare l’imposta sostituiva che, per l’acquisto della prima casa è allo 0,25% della somma ottenuta, al 2% nel caso di altri immobili. A trattenerla è la banca quando concede il mutuo.

Poi ci sono anche i costi del notaio che svolge tutte le attività legali previste dalla normativa: il mutuo ipotecario, la forma più diffusa di finanziamento, prevede che la banca ponga la garanzia dell’ipoteca sull’immobile per il quale è stato sottoscritto il mutuo. In tal caso la stipula del mutuo deve avvenire nella forma di atto pubblico, in presenza di un notaio. E anche qui ci sono i costi della stipula dell’atto a cui si aggiungono le spese di iscrizione dell’ipoteca nei registri immobiliari. Senza dimenticare l’onorario del professionista. I prezzi? Variano ma in generale la somma si aggira sui 2-3mila euro. 

Quando si stipula il mutuo poi è obbligatorio sottoscrivere la polizza scoppio e incendio. Il costo è variabile, in media 50-300 euro annui. Il mutuatario può decidere di sottoscrivere la polizza assicurazione incendio o scoppio con la stessa banca che eroga il mutuo o rivolgersi ad altre agenzie. 

Tra gli altri costi del mutuo, c’è poi la commissione, generalmente annuale, di gestione della pratica e le spese per l’incasso della rata. Si tratta di singole spese, a volte irrisorie ma che in rapporto alla durata del mutuo, sono sempre da considerare. 

Attenzione al TAEG

Ma come farsi un’idea di quanto si spenderà? Fondamentale è prendere visione del TAEG, il Tasso Annuo Effettivo Globale, un indice armonizzato a livello comunitario che nelle operazioni di credito al consumo rappresenta il costo totale del credito a carico del consumatore, comprensivo degli interessi e di tutti gli altri oneri da sostenere per l’utilizzazione del credito stesso.

Il TAEG è espresso in percentuale del credito concesso e su base annua. Deve essere indicato nella documentazione contrattuale e nei messaggi pubblicitari o nelle offerte comunque formulate.

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