Il 16 giugno è stato l’ultimo giorno utile per pagare l’acconto Imu dovuto per il 2017. Ma chi non ha rispettato questa scadenza e deve ricorrere a un pagamento imu in ritardo, cosa deve fare? Si può pagare in ritardo sfruttando il cosiddetto ravvedimento, ossia una specie di perdono che concede il Fisco a chi non paga entro ma scadenza prevista per legge o chi paga meno di quanto dovuto.
Come pagare Imu in ritardo
In base ai giorni di ritardo nel pagamento si verserà, oltre all’importo dell’imposta dovuta, anche sanzioni ridotte e interessi legali. Sono quattro le tipologie di ravvedimento operoso di cui si può avvalere il contribuente e sono:
- sprint: si paga entro 14 giorni dalla scadenza con una sanzione dello 0,1% per ogni girono di ritardo
- breve: si paga l’Imu a partire dal quindicesimo fino a 30 giorni successivi alla scadenza pagando una sanzione dell1,5% fisso
- entro 90 giorni: si paga l’imposto dal 31esimo fino al 90esimo giorno con una sanzione dell1,67%
- lungo (annuale): si paga dal 91esimo giorno fino al termine di presentazione della dichiarazione Imu (ossia il 30 giugno 2018), insieme ad una sanzione fissa del 3,75%.
Oltre alle sanzioni però si pagano anche gli interessi legali nella misura dello 0,2% annuo.
Come si paga l’Imu in ritardo? Si utilizza il modello F24 in cui andranno indicati i codici tributo “3912” per l’abitazione principale e relative pertinenze, “3914” per i terreni, “3916” per le aree fabbricabili”. Occhio a barrare la casella “Ravv” relativa proprio al ravvedimento e “Acc.” visto che la scadenza del 16 giugno si riferiva all’acconto.