Novità da Bruxelles sull’efficienza energetica degli edifici nuovi o da ristrutturare, pubblici e residenziali…

Standard minimi di prestazione energetica degli edifici, stop dal 2027 al sostegno alle caldaie a gas ed eliminazione dei combustibili fossili nel riscaldamento Dal 2040: queste alcune delle misure contenute in una direttiva dell'Ue.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 17/12/2021 Aggiornato il 17/12/2021
NUOVA TASSA IMI

Importante novità per il settore immobiliare potrebbe arrivare presto dall’Unione europea. La Commissione in particolare ha proposto delle misure dedicate all’efficienza energetica nell’edilizia pubblica e privata che impegnerebbero gli Stati membri ad introdurre l’obbligo di rinnovo energetico degli immobili prima di metterli in vendita o in affitto.

Le novità di Bruxelles in una direttiva ad hoc

In particolare Bruxelles prevede che a partire dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a zero emissioni (dal 2027 edifici pubblici) e, inoltre, gli edifici dovranno consumare poca energia ed essere alimentati da fonti rinnovabili

Nel dettaglio la proposta targata Ue prevede l’obbligo di avere un attestato di prestazione energetica per tutti gli edifici sottoposti a ristrutturazioni importanti e per tutti gli edifici pubblici. Anche gli edifici o le unità immobiliari che vengono messi in vendita o in affitto devono avere un attestato, e la classe di rendimento energetico dovrà essere indicata in tutti gli annunci.

Per quanto riguarda le ristrutturazioni, inoltre, la Commissione stabilisce nuovi standard minimi di rendimento energetico a livello europeo per ridurre il consumo e diminuire la povertà energetica. Con la proposta di oggi “i piani nazionali di ristrutturazione degli edifici saranno parte integrante dei piani nazionali per l’energia e il clima”, scrive ancora la Commissione. Questi piani dovranno includere “tabelle di marcia per eliminare gradualmente i combustibili fossili per il riscaldamento e il raffreddamento al più tardi entro il 2040, insieme a un percorso per trasformare il settore edilizio nazionale in edifici a zero emissioni entro il 2050”.  In particolare, la proposta di Bruxelles prevederebbe che il 15% del patrimonio edilizio con le peggiori prestazioni di ciascun paese membro dovrebbe passare per gli edifici pubblici e non residenziali dalla classe G alla classe F entro il 2027 e alla classe E entro il 2030 (secondo la classificazione per cui la A è la più efficiente e la G la meno).
Gli edifici residenziali invece dovranno entro il 2030 portare il proprio certificato a livello F ed entro il 2033 alla classe E.

Il vicepresidente della commissione Ue Frans Timmermans ha chiarito che la proposta “non prevede alcun divieto di vendita per gli edifici con classe energetica G, per le seconde case e per il patrimonio storico… ” e che spetterà alle autorità nazionali individuare come far rispettare gli standard indicati dall’Unione. “Bruxelles non vi dirà di non vendere o affittare la vostra casa se non è ristrutturata, nessun burocrate di Bruxelles confischerà la vostra casa se non è ristrutturata, il patrimonio culturale e le case estive possono essere esentate, la nostra proposta non contiene alcun divieto di vendita o affitto per edifici che saranno classificati nella classe G, per quel 15% di edifici a peggiore efficienza energetica”.

Le misure dovranno ottenere il via libera definitivo dell’Ue e poi essere recepite dai singoli Stati. 

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