Nuova Imu 2021: acconto in scadenza

A giugno torna il consueto appuntamento con le tasse sulla casa e il versamento dell'acconto della nuova Imu 2021, la tassa che dallo scorso anno ha unito la vecchia Imu e la Tasi, il tributo comunale sui servizi indivisibili.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 26/05/2021 Aggiornato il 26/05/2021
Nuova Imu 2021: acconto in scadenza

Si avvicina la scadenza della prima rata della nuova IMU 2021. Dal 2020 Imu e sono stati incorporate in un’unica imposta, dando così vita alla nuova IMU mentre resta da pagare a parte la Tari. Le regole per la nuova Imu sono le medesime delle vecchie Imu e Tasi, la tassa sui servizi indivisibili comunali. In primis le scadenze della nuova Imu sono due: l’acconto il 16 giugno prossimo e poi il saldo a conguaglio il prossimo 16 dicembre.

Nuova Imu 2021: chi paga l’acconto ed entro quanto

I soggetti obbligati al versamento della nuova Imu, sono i proprietari di immobili, aree fabbricabili e terreni. Ma anche i titolari di altro diritto reale, ovvero usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie, anche nel caso di residenza o sede legale all’estero.

Per quanto riguarda l’acconto, ai fini del calcolo, sarà possibile avvalersi delle aliquote approvate per l’anno scorso dal proprio Comune. Al momento del saldo invece, dovuto entro la scadenza di giovedì 16 dicembre 2021, si dovranno usare le aliquote comunali pubblicate, sul portale dedicato del MEF entro il 28 ottobre 2021. Come previsto dalla legge di Bilancio 2020, l’aliquota base dell’IMU 2021 per la seconda casa è fissata all0 0,8,6%. I Comuni hanno però il potere di azzerarla o di aumentarla fino al 10,6% (o di un ulteriore 0,8% nei Comuni che avevano già applicato la maggiorazione TASI). Per quanto riguarda la prima casa di lusso, l’aliquota di base è pari allo 0,5% e i Comuni potranno aumentarla solo dello 0,1% o azzerarla.

Nuova Imu: quando si paga

Sono tenuti al versamento dell’acconto i proprietari di immobili adibiti ad abitazione principale solo se rientrano nelle categorie catastali indicate di lusso o di pregio /A1, A8 e A9). 

La nuova Imu quindi non è dovuta se l’abitazione principale rientra nella categoria catastale:

  • A2 civile abitazione
  • A3 abitazioni di tipo economico
  • A4 abitazioni di tipo popolare
  • A5 abitazioni di tipo ultrapopolare
  • A6 abitazioni di tipo rurale
  • A7 abitazioni in villini.

Sono considerati immobili assimilati ad abitazione principale e quindi esenti:

  • le unità immobiliari delle cooperative a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari;
  • unità immobiliari delle cooperative a proprietà indivisa destinate a studenti universitari assegnatari, anche in assenza della residenza anagrafica;
  • i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali;
  • la casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli;
  • un solo immobile non locato, posseduto dai soggetti appartenenti alle Forze armate, alle Forze di polizia, al personale dei Vigili del fuoco nonché a quello appartenente alla carriera prefettizia.

Con propria delibera, i Comuni possono assimilare a prima casa l’unità immobiliare non locata posseduta da anziani e disabili ricoverati in case di cura o di riposo. Confermata la riduzione del 50% per la casa concessa in comodato d’uso gratuito tra genitori e figli. La stessa agevolazione si applica anche agli immobili inagibili ed inabitabili.

Chi invece ha una seconda casa paga l’imposta a prescindere dalla categoria catastale. Come si paga? F24 o bollettino precompilato, la scelta è rimessa al contribuente che deve però rispettare le indicazioni previste nell’uno o nell’altro caso.

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