Manutenzione caldaia: quando eseguirla e perché

Operazione necessaria quando si parla di impianti termici, la manutenzione della caldaia ha delle tempistiche che occorre rispettare. Ecco una breve guida con tutte le informazioni.

Alessandra Caparello
A cura di Alessandra Caparello
Pubblicato il 26/09/2018 Aggiornato il 26/09/2018
manutenzione caldaia - Viessmann_caldaia_a_condensazione_Vitodens200W

Settembre e ottobre sono i mesi in cui abitualmente – per il ritorno dei primi freddi – ci si ricorda della manutenzione della caldaia o del climatizzatore a pompa di calore, verifica fondamentale per il corretto funzionamento.

Una precisa regolazione e una corretta manutenzione degli impianti termici consentono difatti non solo di ridurre sensibilmente i consumi di casa ma anche di immettere nell’atmosfera una minore quantità di gas, che hanno effetti negativi sull’ambiente e sulla nostra salute. Perché un impianto ben tenuto e più sicuro inquina anche meno.

Quando si parla di buon funzionamento degli impianti si fa riferimento fondamentalmente alla manutenzione della caldaia. Ma cosa significa? Quando effettuarla? Chi la deve fare? Quanto costa?

Impianti termici: quali sono

Prima di rispondere a queste domande, chiariamo cosa siano gli impianti termini, cosa vi rientra e cosa no. L’impianto termico, come precisa una guida del Ministero dello Sviluppo economico, è un sistema tecnologico che serve a riscaldare o raffrescare gli ambienti. Tra gli impianti termici devono essere annoverati:

  • Tutti gli impianti per il solo riscaldamento ambientale, per il riscaldamento ambientale più la produzione di acqua calda sanitaria o anche per la sola produzione di acqua calda sanitaria se al servizio di più utenze (impianti dotati di caldaie, pompe di calore per riscaldamento, fan-coil, aerotermi, radiatori, ecc..)
  • Tutti gli impianti per il raffrescamento estivo (impianti dotati di pompe di calore per il condizionamento estivo, fan-coil, ecc..).

Sono impianti termici:

  • Impianti di riscaldamento dotati di generatori di calore alimentati a gas, a gasolio, a biomassa, energia elettrica, altro (quali a puro titolo di esempio caldaie, condizionatori, pompe di calore )
  • Stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante installati in modo fisso sono assimilati ad impianti termici quando la somma delle potenze al focolare (cioè ci deve essere la fiamma) di tali unità per ciascuna unità immobiliare è maggiore o uguale a 5 kW
  • Impianti di climatizzazione estiva
  • Impianti alimentati da teleriscaldamento e/o sistemi e apparecchi cogenerativi.

Non sono invece impianti termici i singoli scaldabagni, i sistemi di esclusiva produzione di acqua calda sanitaria se sono al servizio della singola unità immobiliare, nonché gli apparecchi mobili per il riscaldamento o il raffrescamento, ossia non installati in modo fisso alle pareti o al soffitto e neppure i condizionatori da finestra anche se fissati alla parete o alla finestra.

Manutenzione Caldaia

Chiarito cosa debba intendersi per impianti termici, soffermiamo la nostra attenzione sulla manutenzione della caldaia. La manutenzione è l’insieme delle operazioni utili a preservare nel tempo le prestazioni degli apparecchi e/o dei componenti ai fini della sicurezza, della funzionalità e del contenimento dei consumi di energia. La manutenzione della caldaia serve per garantire la sicurezza dell’impianto. La legge dice che la manutenzione della caldaia è obbligatoria e le tempistiche per la manutenzione di ciascun apparecchio/componente sono riportate dai fabbricanti di apparecchi e componenti dell’impianto termico nei libretti d’uso e manutenzione. Spetta agli installatori e i manutentori definire e dichiarare esplicitamente all’utente, in forma scritta e facendo sempre riferimento alla documentazione tecnica del progettista dell’impianto o del fabbricante degli apparecchi, quali sono le operazioni di manutenzione di cui necessita l’impianto  e con quale frequenza le operazioni vadano eseguite. Non è quindi corretto – come comunemente si crede – che la manutenzione della caldaia vada eseguita una volta all’anno, ma deve essere invece effettuata secondo le cadenze indicate nelle istruzioni tecniche fornite dall’impresa installatrice. Qualora l’impresa non dovesse aver fornito istruzioni in merito o queste non siano più disponibili (succede per gli impianti vecchi), bisogna riferirsi alle istruzioni tecniche relative al modello elaborate dal costruttore del generatore di calore (la fabbrica). II manutentore ha l’obbligo di rilasciare un report della manutenzione e di compilare il libretto di impianto nelle parti pertinenti. L’intervento di manutenzione, compreso il report che ne deriva, non coincide necessariamente con il controllo di efficienza energetica.

Controllo di efficienza energetica

Diverso dalla manutenzione caldaia ordinaria è il controllo dell’efficienza energetica dell’impianto, che anch’esso è obbligatorio per legge ma ha scadenze precise a seconda della potenza del nostro impianto. Così sono soggetti a controllo efficienza energetica le seguenti tipologie di impianti:

  • impianti per la climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale superiore a 10 kW
  • impianti per la climatizzazione estiva e pompe di calore di potenza termica utile nominale superiore a 12 kW.

Il controllo dell’efficienza energetica deve essere effettuato in diversi momenti indicati nella tabella seguente.

tabella frequenza controllo di efficienza energetica per tipologia di impianto

Inoltre il controllo deve avvenire  all’atto della prima messa in servizio dell’impianto, a cura della ditta installatrice, nel caso di sostituzione degli apparecchi del sottosistema di generazione, come ad esempio il generatore di calore e nel caso di interventi che non rientrino tra quelli periodici, ma tali da poter modificare l’efficienza energetica. Dopo le operazioni di controllo il manutentore deve redigere e sottoscrivere il Rapporto di controllo di efficienza Energetica in tre copie di cui una è trattenuta dal manutentore stesso, un’altra è rilasciata al responsabile dell’impianto che la allega al libretto di impianto e una è inviata a cura del manutentore all’Autorità Competente per le ispezioni (in genere comuni con più di 40.000 abitanti e province per il restante territorio o organismo esterno da queste delegato) .A quest’ultima copia è allegato l’eventuale “bollino” o “segno identificativo” istituito dalla Regione o dall’amministrazione competente per coprire i costi delle ispezioni degli impianti termici.

Volendo fare un esempio per capire quando effettuare manutenzione e controllo dell’efficienza energetica prendiamo il caso di una caldaia alimentata a gas avente una potenza nominale utile di 24 kW. Sul libretto delle istruzioni della caldaia è scritto che il controllo e la manutenzione dell’apparecchio devono essere effettuati annualmente e il manutentore ha rilasciato una dichiarazione in cui è formalmente esplicitata tale frequenza. Per questo tipo di impianti si prevede che i controlli di efficienza energetica vengano eseguiti ogni 4 anni. Cosa deve fare l’utente? Dovrà disporre l’esecuzione della manutenzione dell’apparecchio annualmente, secondo quanto indicato dal manutentore, ed ogni 4 anni, dove non diversamente specificato da disposizioni emesse dalla Regione di appartenenza, in occasione della manutenzione annuale, l’utente dovrà far fare anche un controllo di efficienza energetica.

Come valuti questo articolo?
12345
Valutazione: 0 / 5, basato su 0 voti.
Avvicina il cursore alla stella corrispondente al punteggio che vuoi attribuire; quando le vedrai tutte evidenziate, clicca!
A Cose di Casa interessa la tua opinione!
Scrivi una mail a info@cosedicasa.com per dirci quali argomenti ti interessano di più o compila il form!