Proroga delle detrazioni fiscali sulla casa, ristrutturazione, bonus mobili ed ecobonus, nonché introduzione di un bonus facciate per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici, sono le misure che potrebbero trovare spazio nella legge di bilancio a cui sta lavorando il Governo. Per ora tutto tace in merito alla proroga del bonus verde, la detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute per una serie di interventi che riguardano il verde. Ma non solo agevolazioni e sconti.
Manovra 2020: novità per trasferimenti immobiliari
Tra le altre novità previste per il settore immobiliare nella legge di bilancio 2020 anche un aumento delle imposte per i trasferimenti immobiliare e della cedolare secca sugli affitti a canone concordato. Nel dettaglio si prevede una crescita dell’imposta ipotecaria e catastale da 50 a 150 euro sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro (quindi sulla prima casa e altri immobili).
Come si legge nel Documento programmatico di bilancio si prevede “un innalzamento delle imposte ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro (Prima casa, altri immobili) da euro 50 a euro 150 ciascuna”. A tale aumento segue contestualmente la riduzione da euro 200 a euro 150 per ciascuna imposta sui trasferimenti immobiliari soggetti. In sostanza il Governo nella legge di bilancio 2020 che dovrà essere approvata entro la fine dell’anno, ha previsto l’aumento da 50 a 150 euro delle imposte ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro e al tempo stesso la riduzione da 200 a 150 euro per ciascuna imposta oggi dovuta sugli immobili ceduti cui si paga l’Iva.
Manovra 2020: novità per la cedolare secca
Rimane al 10% l’aliquota della cedolare secca sugli affitti a canone concordato, contro il 15% previsto dalla legge. Il regime fiscale di favore previsto per chi concede un immobile in locazione e che permette di pagare un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali in alcuni casi – come gli affitti a canone concordato – prevede un’aliquota ridotta al 15% che fino a quest’anno è stata tagliata ulteriormente al 10%, fino al 2019. Dal prossimo anno l’aliquota sarebbe dovuta ritornare al 15% ma il governo dopo aver valutato un aumento più contenuto al 12,5%, sarebbe tornato sui suoi passi e ora pare che l’aliquota al 10% rimarrà anche nel 2020.